Gli impianti di maricoltura dovranno avere determinate caratteristiche per uno sviluppo sostenibile di questa attività. E’ stato, infatti, firmato il decreto che contiene le “Linee guida per la realizzazione di impianti di maricoltura in Sicilia” che forniscono gli indirizzi generali per il contenimento dell’impatto ambientale riguardanti i nuovi impianti,

 le modifiche e gli ammodernamenti. “Le linee guida –afferma l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giuseppe Sorbello- sono state elaborate per l'esigenza di individuare i criteri relativi al contenimento dell'impatto ambientale, derivante dalle attività di acquacoltura e dalla necessità di individuare aree idonee da destinare a tali attività. Il documento tratta differenti aspetti tra di loro strettamente correlati, quale lo stato dell'arte dell'acquacoltura, i principali riferimenti normativi, i criteri adottati per l'identificazione delle aree idonee a tale attività, la procedura autorizzativa che ne regola la concessione, le indicazioni per le indagini sito-specifiche per la realizzazione di tali impianti e i protocolli per il monitoraggio ex-ante ed in-itinere di tali attività”. Il documento è stato messo a punto dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, con il supporto tecnico-scientifico della Task Force del Ministero dell' Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Dipartimento di Ecologia dell'Università degli Studi di Palermo, l'ISPRA, l'ARPA Sicilia e il Dipartimento Pesca. Queste linee guida sono state realizzate in riferimento a quanto richiesto dal Programma Operativo Pesca 2007/2013, il nuovo strumento finanziario concepito dalla Commissione Europea relativo al Fondo Europeo per la Pesca (FEP), in sostituzione dello SFOP. Nel Programma Operativo Pesca 2007/2013, l'asse Prioritario 2 è dedicato all'acquacoltura: "Acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell' acquacoltura", in relazione al quale i bandi saranno di imminente pubblicazione. Il documento è corredato da elaborati cartografici; infatti, le diverse informazioni e dati raccolti, sono stati elaborati opportunamente mediante un Sistema Informativo Geografico (GIS) che ha permesso di realizzare una cartografia relativa alle aree non idonee e potenzialmente idonee alla realizzazione degli impianti. (Enzo Fricano)