La Sicilia è ancora una volta il fanalino di coda nella classifica stilata, come ogni anno, dal Sole 24 ore. Sei province siciliane su nove sono agli ultimi dieci posti della graduatoria sulla qualità della vita. Catania è in 96/sima posizione (era al centesimo posto nel 2007), Siracusa 97/sima (in calo di 14 posizioni rispetto all'anno scorso), Trapani, al centesimo posto (dieci posizioni in meno del 2007), Palermo è subito dietro (in discesa di nove posizioni), con Agrigento (era ultima nel 2007). Chiude la classifica nazionale Caltanissetta

 al 103/simo posto (era 96/sima nel 2007). Stanno meglio Enna, al 79/simo posto, che risale otto posizioni rispetto al 2007, e Messina all'82/simo (che perde una posizione). Ragusa finisce al 91/simo posto (l'anno scorso era all'82/simo). Dai sindaci piovono critiche sui parametri utilizzati per l'indagine, in tutto 36. Ci sono la disoccupazione, il Pil procapite, la percentuale di stranieri sul territorio, l'indice di diffusione dello sport, l'ambiente, il tempo libero. "Ci sono sicuramente dei parametri che penalizzano la nostra città - spiega il primo cittadino di Palermo, Diego Cammarata - e più in generale il Sud. Infatti, alcuni criteri di giudizio avvantaggiano le province del nord Italia". D'accordo anche il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto. La città dei Templi ha guadagnato una posizione, rimanendo comunque penultima. "Sta diventando una barzelletta - dice -. Anche Italia Oggi, qualche tempo fa, aveva pubblicato una classifica simile, collocandoci all'ultimo gradino. Ma la percezione della gente e dei turisti è sicuramente diversa. Ci sono molte cose da migliorare, a partire dalle infrastrutture. La mancanza di collegamenti autostradali ci penalizza notevolmente". Anche secondo il vice sindaco di Caltanissetta, Fiorella Falci, alcune cose andrebbero riviste. "Il dato si riferisce al territorio nisseno - osserva - A Caltanissetta molte cose sono migliorate, come la raccolta differenziata, la sicurezza scolastica. Non possiamo nascondere le difficoltà, che sono quelle di tutto il Mezzogiorno". Più sconfortato il presidente della provincia di Siracusa, Nicola Bono, anche se addossa le responsabilità alla precedente gestione: "Il risultato dell'inchiesta riguarda dati del 2007 e, quindi, attribuibili esclusivamente all'amministrazione di centrosinistra. Se si considera poi che paradossalmente la provincia di Siracusa si trova collocata al 97/simo posto assieme a Napoli, che ha vissuto il dramma epocale dell'emergenza rifiuti, abbiamo un dato davvero inquietante". Altrettanto grave è il primo posto in Italia di Siracusa nella speciale graduatoria dei fallimenti delle imprese. Per l'economista Pietro Busetta la classifica fa emergere "un'Italia a due velocità". "Il Sud, povero di infrastrutture e investimenti - spiega - e il Nord dove lo Stato spende gran parte dei suoi soldi. Da Roma dovrebbe venire la svolta. Le colpe non sono solo delle amministrazioni locali, che anzi pagano anni di sottosviluppo dovuto alla mancanza di attenzione del governo centrale". Atmosfera apocalittica in Sicilia per lo scrittore Vincenzo Consolo. "Dal secondo dopoguerra in poi l'Isola è sequestrata dal potere politico-mafioso - argomenta - Regnano regressione e corruzione. La situazione è la stessa un po' dappertutto. Messina e Palermo sono sommerse dalla spazzatura, Catania è stata ridotta alla povertà da Scapagnini. Continuiamo però a fare feste e farina. Manca la forca...".(fonte siciliainformazioni)