Una guida per orientarsi sui quesiti referendari che puntano a migliorare la condizione di vita dei lavoratori e dare cittadinanza a chi ancora non ce l’ha Daniela Zero 3 marzo 2025 • 06:33 Tag: referendum 2025 lavoro cittadinanza In primavera saremo chiamati a votare per cinque referendum su lavoro e cittadinanza. Ma di cosa si tratta nello specifico?
Ecco un piccolo vademecum per capire i quesiti che saranno sottoposti al voto delle cittadine e dei cittadini.
LICENZIAMENTI E REINTEGRO
L’obiettivo è eliminare le disparità di trattamento tra i lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo. Oggi, chi è stato assunto prima di questa data può essere reintegrato, mentre chi è stato assunto dopo ha diritto solo a un indennizzo. L’abrogazione del decreto legislativo n. 23/2015 garantirebbe a tutti lo stesso livello di tutela previsto dalla legge Fornero. Perché è ancora necessario se la Corte Costituzionale ha già modificato il Jobs Act? Nonostante gli interventi della Corte, la legge Fornero continua a garantire maggiori tutele rispetto al Jobs Act. Ad esempio, chi è licenziato per motivi economici senza una giusta selezione oggi riceve solo un indennizzo, mentre con la legge Fornero avrebbe diritto alla reintegra.
QUALI SONO I PRINCIPALI VANTAGGI IN CASO DI VITTORIA DEL SÌ?
• Stesse tutele per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla data di assunzione;
• Reintegro nei casi di licenziamento disciplinare illegittimo;
• Maggior tutela nei licenziamenti collettivi;
• Aumento dell’indennizzo minimo nei casi in cui la reintegra non è prevista.
LICENZIAMENTI E RISARCIMENTO
Attualmente, nelle piccole imprese (meno di 16 dipendenti), il risarcimento massimo per un licenziamento illegittimo è limitato a 6-14 mensilità. Il quesito propone di eliminare questo tetto, permettendo ai giudici di calcolare il risarcimento in base al danno effettivo subito dal lavoratore.
PERCHÉ QUESTA MODIFICA È IMPORTANTE?
• Evita risarcimenti inadeguati per chi ha subito un danno economico e personale grave;
• Permette una valutazione caso per caso, tenendo conto delle condizioni familiari e della situazione del datore di lavoro;
• Allinea l’Italia alle normative europee, che prevedono un risarcimento integrale.
LAVORO PRECARIO
Il quesito dedicato a contrastare il lavoro precario mira a reintrodurre l’obbligo per i datori di lavoro di indicare una giustificazione (causale) anche per le assunzioni a termine inferiori a 12 mesi.
PERCHÉ QUESTA MODIFICA È NECESSARIA?
• Evita l’abuso dei contratti a termine senza motivazione;
• Protegge i lavoratori dal rischio di precarietà continua;
• Rafforza il principio che il contratto di lavoro standard deve essere a tempo indeterminato. Sicurezza sul lavoro Attualmente in caso di incidenti sul lavoro dovuti a carenze di sicurezza negli appalti, la responsabilità del committente (es. grande azienda) è limitata solo ai rischi "generici" e non a quelli "specifici" dell’appaltatore. Il quesito mira a rendere sempre responsabile il committente, permettendo ai lavoratori e alle loro famiglie di ottenere un risarcimento diretto.
PERCHÉ QUESTA MODIFICA È IMPORTANTE?
• Evita che i lavoratori e le loro famiglie restino senza risarcimento in caso di gravi incidenti;
• Impone ai grandi committenti di vigilare sulla sicurezza nei cantieri e negli appalti;
• Semplifica le cause legali per ottenere il giusto risarcimento.
CITTADINANZA
L’obiettivo è modificare le leggi relative all’acquisizione della cittadinanza italiana, rendendo più accessibile la cittadinanza a coloro che, pur vivendo in Italia da lungo tempo, non riescono ad ottenerla per via dei rigidi requisiti attualmente in vigore.
COSA CAMBIEREBBE CON UNA LEGGE NUOVA?
• Si riduce il periodo di residenza legale continuativa necessario per richiedere la cittadinanza da 10 a 5 anni;
• Una volta ottenuta sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni;
• Una conquista decisiva per molti cittadini di origine straniera che non solo nascono nel nostro Paese ma ci abitano, ci lavorano e contribuiscono alla crescita economica e sociale;
• L’Italia si allineerebbe ai maggiori Paesi europei che in questo modo promuovono diritti, tutele e opportunità per tutte e tutti.
(FONTE: collettiva)