RAGUSA – Notizie sull’occupazione in chiaro e scuso a Ragusa e provincia. I dati ISTAT del IV trimestre collocano la provincia di Ragusa al terzo posto sulle nove province siciliane. Anche se si registra un lieve aumento dell’occupazione dello 0,5% su base annua, sono molte le contraddizioni che si continua no ad annidare in questo risultato apparentemente positivo.

Tra le voci che destano preoccupazione ad esempio, l’aumento degli inattivi di +2,5% un fenomeno più accentuato tra le donne e i giovani. Tutto ciò a fronte di una crescente difficoltà delle imprese a trovare sul mercato del lavoro la manodopera necessaria per mandare avanti le aziende. Questa contraddizione non di poco conto, mette evidenzia la necessità di interventi mirati capaci di affrontare e risolvere il problema, come afferma il segretario generale dell’Unione Sindacale Territoriale (UST) di Ragusa e Siracura. Oltre ad analizzare attentamente i dati ISTAT il segretario evidenzia la necessità di potenziare l’intervento sulla formazione professionale, una parità salariale tra l’uomo e la donna che ancora non esiste, un aumento delle strutture ricettive quali asili, asili nido ecc. che rendano più facile alle donne la scelta del lavoro. Inoltre una maggiore apertura verso le donne che aspirano a raggiungere posti di comando. Infine si fa notare che occorre porre rimedio al precariato aumentando la possibilità di lavoro stabile ed un welfare più rispondente alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.

CALTANISSETTA – Sono passati più di 10 anni da quel lontano 11 marzo del 2014, quando l’Assemblea regionale approvò la legge “Istituzione dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane”. Questo il voto dell’Assemblea Regionale: 62 voti a favore 14 contrari 2 astenuti. Dopo oltre 10 anni, arriva il voto di secondo grado per la elezione delle amministrazioni provinciali. Si fa in questo modo un grande passo indietro di diversi anni, tornando alle elezioni di secondo grado con un corpo elettorale composto solo dai sindaci e dai consiglieri comunali. L’unico passo avanti che viene fatto in materia di elezione delle amministrazioni provinciali è sicuramente un esproprio del diritto di voto dei cittadini ed un notevole passo indietro sul terreno della democrazia. In provincia di Caltanissetta i grandi elettori che saranno chiamati a votare sono 314 così suddivisi: 22 sindaci e 292 consiglieri. Intanto, in questa campagna anomala, si profilano tre candidati, due del centro destra ed uno vicino al centrosinistra. Ai grandi elettori la parola (si fa per dire)

DISSESTO IDROGEOLOGICO, UN PROGETTO PER IL FIUME DITTAINO. SCHIFANI: «METTIAMO IN SICUREZZA IL PATRIMONIO IDRICO FLUVIALE»

La Struttura di contrasto del dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha pubblicato due gare per il progetto esecutivo dei lavori di riefficientamento del fiume Dittaino. È il primo passo per avviare l’iter che porterà a un intervento molto atteso nel comprensorio e che è stato diviso in due tronconi. Il primo interessa quella parte del fiume che attraversa i territori comunali di Agira, Regalbuto e Catenanuova, nell’Ennese, e di Ramacca, in provincia di Catania. Il secondo è relativo al tratto che attraversa Catenanuova e Centuripe, in provincia di Enna, e, nel Catanese, Castel di Iudica, Ramacca, Paternò e Belpasso fino al capoluogo etneo, esattamente tra il ponte sulla Strada statale 192 e il fiume Simeto. Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno pubblicato le due rispettive gare per i servizi di ingegneria e le indagini geologiche e geofisiche, utili alla stesura dei documenti progettuali, fissando per la prima, che ha un importo di 186 mila euro, il termine per la presentazione delle domande al prossimo 22 aprile. Per la seconda gara, dell’importo di 237 mila euro, il termine scadrà invece il 24 aprile. «Impegniamo risorse e mezzi nella tutela del patrimonio idrico fluviale dell’Isola – commenta Schifani – nella consapevolezza che l’attività di prevenzione del rischio idrogeologico sia indispensabile per mitigare gli effetti degli eventi alluvionali che nel recente passato hanno colpito questo versante, in concomitanza di pesanti condizioni di maltempo. La manutenzione degli alvei è un’attività indispensabile per assicurare la salvaguardia della pubblica incolumità e per preservare l’integrità del territorio». L’obiettivo dell’opera, in generale, è quello di una rifunzionalizzazione idraulica. In tutto il suo percorso, l’alveo del fiume risulta in gran parte ricolmo di detriti, misti a vegetazione, che si sono accumulati negli anni, causando una sensibile riduzione della sezione idraulica. In particolare, il corso d’acqua, che ha complessivamente una lunghezza di circa 45 chilometri e una larghezza media di 120 metri, si presenta di dimensioni ridotte e, solo nella parte centrale, ha mantenuto la profondità originaria mentre sui lati i detriti e la vegetazione hanno invaso parte del letto del fiume. Un sito che presenta diverse criticità con una pericolosità idraulica P3 e un rischio idraulico variabile da R2 a R1. Ad aggravare il quadro generale, la caratterizzazione climatica di tutto il versante nel quale si registrano eventi piovosi di forte intensità in autunno e in primavera con concentrazioni di pioggia superiori al resto dell’area. Tutto questo a fronte di un clima molto arido nel periodo estivo, con la conseguenza di un progressivo processo di desertificazione. Le soluzioni che il progetto dovrà individuare riguardano il ripristino di un regolare deflusso delle acque lungo il torrente, il taglio della vegetazione, la rimozione dei detriti, la risagomatura e la pulizia degli argini, la realizzazione in alveo di nuove opere idrauliche quali argini, soglie, briglie e salti. (FONTE: sito istituzionale)