(foto archivio - Antonina Cascio) - Quando si lavora all’emigrazione può succedere che nel mezzo di una moltiplicità di attività , obblighi, appuntamenti, riscontri, risposte e domande, traduzioni e letture di e - mail, etc., ti fermi un momento, e ti trovi seduta ad una lunga tavola, vestita di rosso, (la tavola), coperta di cibi ( ci mancherebbe! elemento l’esenziale) di tutti i colori e sapori, alla quale una quindicina di persone discorrono, ridono, alzano la voce per farsi sentire,
fanno un brindisi, mangiano e si divertono come tè. L’emigrazione ha anche queste piccole soddisfazioni. E vero, poco prima hai avuto una riunione con le adolescenti che se ne andranno al campeggio in Sicilia, portandosi alle spalle il nome di Mendoza in una maglietta che ha lo stemma dell’ associazione. Un buon lavoro, importante e che darà grande soddisfazione ai partecipanti, ai genitori, a te, all’USEF di Palermo ( a questa darà anche impegni). Ma ci sono queste piccole cose: una riunione per celebrare la giornata dell’amico tra quelli che di più collaborano nell’organizzazione, siano della commissione USEF, della commissione giovani , o no, soltanto collaboratori, collaboratrici spontanei e generosi. Una giornata durante la quale si fanno le cose in unione, in comunione e con allegria, si ride, si parla, si condivide. Accanto a tè, ci sono , ammucchiati in un pezzetto di tavolo perchè vogliono tenerti vicina, tutte, le giovani più “antiche†con le quali, Teresa, che si lamenta della sua solitudine, viene quasi costretta a diventare amica e prendere impegni che le facciano abbandonare la “tana†dove si nasconde a contemplare la pena di se stessa. Una delle giovani medianamente giovane organizza già e prende decisioni e concorda con un vecchio amico dell’istituzione, attività di monitoraggio per mettere in moto un piano di lavoro molto produttivo. L’ultimo gruppo, quello più giovane, si lamenta del fatto che non ha già meno di diciassette anni e non può andare al campeggio, ma si mostra felice di vivere , di esistere, di appartenere. Accetta di assistere venerdì prossimo al Comites, alle 19.00, a una riunione dove si parlerà di politica, politica dell’istituzione USEF, certamente. Politica di protezione dello spazio e di apertura a questo spazio, politica d’inclusione di dileguarsi nel nulla, politica per favorire la gioventù ma con senso di appartenenza. Abbiamo dimenticato la macchina fotografica, che peccato! Ma non è importante. Questa è una delle immagini che rimangono incise nella mente per sempre. Non ci vuole la fotografia per ricordarla. Quanta soddisfazione si può avere dalle piccole grandi cose lavorando in emigrazione. E per questo che mi considero fortunata. Buona giornata dell’amico a tutti i siciliani del mondo!