CITTADINANZA: DAL 1° OTTOBRE A MONTEVIDEO PRENOTAZIONI SOLO ONLINE MONTEVIDEO - A partire da giovedì prossimo, 1° ottobre, gli appuntamenti per le pratiche di cittadinanza jure sanguinis presso la cancelleria consolare dell’Ambasciata di Montevideo, in Uruguay, si prenderanno solo online. In un avviso pubblicato sul sito istituzionale, la cancelleria ricorda che la prenotazione attraverso il sistema "Prenota online" è prevista dalla nuova disciplina in vigore dall’8 luglio 2014, da quando cioè è stato istitutito anche il pagamento di 300 euro come contributo per la pratica. Quanto alle istanze di cittadinanza presentate prima dell’8 luglio 2014 e ancora in attesa, precisano da Montevideo, gli interessati che non intendano avvalersi della nuova modalità a pagamento saranno convocati secondo l’ordine temporale di presentazione dell’istanza. (aise)
D'ANNUNZIO E L’EMIGRAZIONE SI INCONTRANO A FAGNANO ALTO L’AQUILA -
"Cultura ed economia, certezza di futuro" è l’evento promosso dal Comune di Fagnano Alto con l’obiettivo di rilanciare il ruolo della cultura come fattore di sviluppo economico. In un momento di forte globalizzazione, cultura ed economia diventa binomio imprescindibile per aprire la strada al futuro, soprattutto per un territorio che deve rinascere, come quello aquilano e per il Paese tutto. Appuntamento nel pomeriggio di oggi, sabato 26 settembre, alle ore 16.00, presso il complesso San Sebastiano nella frazione di Corbellino a Fagnano Alto, recentemente restaurato e inagurato. Il tema dell’incontro, sottolinea il sindaco di Fagnano Alto, Francesco D’Amore, prende spunto dall’opera editoriale di Maurilio Di Giangregorio che verrà presentata nell’occasione "L'Incontro D'Annunzio-Del Guzzo: il tenace colono latino". Già da allora i due illustri abruzzesi, sebbene diversi, concordavano sul ruolo cruciale dell’arte e della cultura per lo sviluppo economico e sociale. Nato nel 1867 a Caporciano e cittadino di Pedicciano, il ricco mecenate Del Guzzo, emigrato in America Latina, intuisce infatti l’importanza di coniugare economia e cultura tanto da essere disposto a coprire i debiti del Vate pur di assicurarsi una serie di conferenze dell’illustre rappresentante della cultura italiana. L’evento vede la collaborazione delle amministrazioni comunali di Caporciano e Carapelle Calvisio, il Patrocinio della Regione Abruzzo e il contributo della Camera di Commercio dell’Aquila e della BPER Banca. Partecipano oltre al sindaco D’Amore, i sindaci Ivo Cassiani del Comune di Caporciano e Domenico Di Cesare di Carapelle Calvisio. Interverranno: Francesca Pompa, presidente One Group, lo scrittore Giacomo d'Angelo, l’autore del volume Maurilio Di Giangregorio, il giornalista Antonio Del Giudice, il segretario generale dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese Giorgio Paravano e l’imprenditore Alido Venturi. A condurre l’incontro, la giornalista Angela Ciano. (aise)
NOVE GIOVANI ITALIANI SU DIECI GUARDANO ALL'ESTERO
Il 90% dei giovani italiani e' convinto che andarsene dall'Italia sia divenuta una vera e propria necessita' per trovare adeguate opportunita' di lavoro. Una presa d'atto legata al fatto che oggi la Penisola offre alle nuove generazioni opportunita' sensibilmente inferiori a quelle degli altri Paesi sviluppati. Difficilmente il divario verra' colmato nei prossimi tre anni. A ritenerlo oltre il 70% degli intervistati. E' quanto emerge da uno studio del Rapporto Giovani. (fonte: radio24)
ITALIANI ALL’ESTERO, SEL SVIZZERA: AL CGIE VENGANO ELETTE PERSONE NUOVE
Il prossimo 26 settembre l’Assemblea Paese, composta dai 96 eletti dei COMITES in Svizzera e da 29 esponenti delle associazioni, è convocata per eleggere i rappresentanti della comunità italiana in Svizzera nel Consiglio Generale degli Italiani all’estero (CGIE). Lo stesso faranno le altre comunità italiane all’estero. Cesidio Celidonio, Coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà in Svizzera, in una nota scrive: “Noi, come piccola formazione politica, non ci saremo, ma saranno assenti anche partiti e movimenti che, piacciano o non piacciano, hanno avuto dagli elettori italiani in Svizzera un massiccio consenso popolare alle ultime elezioni politiche. L’esclusione dei partiti è prevista dal regolamento e, come si suol dire oggi, noi ce ne faremo una ragione. Sappiamo bene tuttavia che, sia pure con diverse vesti, gli esponenti del principale partito italiano, il PD, saranno presenti in gran numero e meneranno le danze in questo consesso che molto si presta a manovre sotterranee”. “Per quanto riguarda la componente associativa della platea elettorale ci uniamo alla nota di protesta dell’INTERCOMITES in Svizzera. Piacerebbe anche a noi conoscere quali associazioni hanno avuto l’onore di essere chiamate a rappresentare la nostra comunità in Svizzera e magari essere informati pubblicamente sui criteri adottati dall’Ambasciata d’Italia per queste designazioni. E preme anche a noi richiamare l’attenzione sul fatto che l’Albo delle associazioni e dei partiti italiani in Svizzera potrebbe risultare largamente incompleto, in quanto lo scorso anno molti (e noi per primi) hanno volutamente rifiutato di partecipare ad un censimento che prevedeva la comunicazione di dati sensibili quali elenchi di persone, indirizzi e bilanci”. “Per quanto riguarda la componente degli eletti dei COMITES che parteciperanno all’Assemblea, vogliamo esprimere l’auspicio che essi compiano le loro scelte con la consapevolezza del loro ruolo di membri di un organismo eletto direttamente dalla comunità italiana. È vero: il voto di aprile vide una partecipazione molto bassa, con un dato negativo che richiederebbe un’approfondita riflessione, ma si trattò comunque di una prova di democrazia che ha assegnato un legittimo mandato ai COMITES e ai loro membri”. “Fatte queste premesse ci permettiamo di sottolineare due punti su cui auspichiamo si orienti la scelta che verrà compiuta nell’Assemblea del 26 settembre: 1. Il primo punto riguarda la priorità che a nostro giudizio va data a candidati provenienti dalle fila dei COMITES. Si tratta di un criterio minimo di coerenza rispetto alla prova democratica del voto popolare. Far rientrare dalla finestra personaggi che o non hanno superato il voto o neanche si sono sottoposti al passaggio elettorale sarebbe paradossale ed anche ingiusto. 2. Il secondo punto attiene alla delicata questione dei conflitti di interesse presenti in diversi eletti di COMITES in Svizzera e che rischia di estendersi anche alla delegazione del CGIE. Il problema non riguarda solo la problematica dei patronati, come è stato denunciato peraltro in una recente nota dei gruppi del M5S in Europa. A nostro avviso essa va estesa a quanti operano in servizi e strutture sovvenzionate dallo Stato. Per questo riterremmo un grave errore proporre o eleggere candidati portatori di posizioni incompatibili con un limpido e disinteressato esercizio del ruolo di rappresentanza”. “Il nostro auspicio – prosegue il coordinatore Sel Svizzera - è che si elegga una delegazione al CGIE fatta di personalità nuove, non solo sul piano anagrafico: figure capaci di interpretare anche le domande della nuova emigrazione italiana e capaci di riconsiderare gli interventi per gli italiani all’estero al di fuori di ogni interesse clientelare e corporativo. Nello stesso tempo vorremmo che il nuovo CGIE, interpretando il suo ruolo anche come rappresentanza storica dell’emigrazione italiana, dica finalmente parole forti contro il razzismo e per i diritti dei migranti”. “Infine – conclude Cesidio Celidonio - una sollecitazione politica che rivolgiamo innanzitutto ai parlamentari di SEL, ma che non può non interessare tutte le forze politiche ed associative impegnate sul terreno degli italiani all’estero. Proprio alla luce delle carenze e delle incongruenze che si sono riscontrate in occasione nel voto dei COMITES e che si stanno manifestando anche in vista dell’elezione del CGIE, è urgente rivedere l’impianto legislativo degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero, la cui normativa, precedente peraltro all’introduzione del voto nella circoscrizione estero, appare ormai inadeguata a rappresentare la complessità delle nostre comunità nel mondo. Il nostro impegno quindi è che, concluso questo passaggio, si metta mano davvero ad una riforma che consenta un effettivo rinnovamento di COMITES e CGIE” (fonte: italiachiamaitalia)
GLI STUDENTI ITALIANI ALL’ESTERO INFOGRAFICA -
Sono quasi 50 mila i giovani italiani che hanno preparato armi e bagagli, e si sono iscritti in una delle numerose università sparse per il mondo. Non più solo fuga di cervelli. Il fenomeno dell’emigrazione degli italiani comincia prima della laurea: sono infatti circa 48 mila gli italiani che finite le scuole superiori o il triennio lasciano il loro paese natale per andare a studiare all’estero. Non stiamo parlando di quel periodo che molti fanno all’estero durante gli studi - il progetto Erasmus - ma di chi fa tutto il percorso in un paese straniero. Come rileva l’Unesco, meta preferita dai tricolori è la Gran Bretagna, con oltre otto mila iscrizioni nelle prestigiose università dell’isola inglese. Al secondo posto l’Austria; in larga misura qui si contano i ragazzi altoatesini di lingua tedesca: nell’anno accademico 2012/2013 ben 6.067 altoatesini risultavano iscritti nelle università di Vienna, Innsbruck o Gratz. Sull’ultimo gradino del podio si trova la Francia. Se gli USA sono in generale una delle mete mondiali preferite per lo studio viste le prestigiose università e le possibilità offerte (il 18% degli studenti stranieri del mondo va in America), per gli Italiani questa cifra si ferma attorno all’11%. L’Inghilterra, più vicina e facile da raggiungere - non è infatti necessario fare domanda come con laGreen Card americana visto che si rimane nella Comunità Europea - è la meta prediletta per lo studio, non solo dagli italiani. Nell’anno accademico 2013/2014 è stata interessata da un notevole flusso migratorio indirizzato verso le università: circa 147 mila giovani da tutto il mondo si sono immatricolati nelle storiche università dell’isola. Ben il 60% degli iscritti a tempo pieno a un corso secondario (specialistica o master) è straniero, e così, ad esempio, nell’Università di Manchester - una delle più appetibili - i non inglesi sono oltre 13 mila. Dall’Italia lo scorso anno sono partite quasi 44 mila persone in cerca di un posto di lavoro o di una migliore offerta formativa. Non stupisce che tra il flusso degli studenti e quello dei lavoratori stiano pensando di chiudere le frontiere anche ai ‘continentali’. (fonte: il fatto 24aore)
ITALIANI ALL’ESTERO, ALESSIO TACCONI ALLA FESTA DEL PD SVIZZERA
“La sinistra si incontra in piazza – Die Linke begegnet sich auf dem Platz”. È il titolo di una locandina che il Partito democratico in Svizzera ha distribuito per invitare attivisti e simpatizzanti a partecipare alla festa del partito a Zurigo e a Berna rispettivamente il 12 e il 19 settembre. A segnalarlo è il deputato eletto all’estero e residente in Svizzera On. Alessio Tacconi, Pd, che ha partecipato alle manifestazioni insieme a molti altri protagonisti del mondo politico, imprenditoriale e culturale italiani e svizzeri. “Di particolare interesse e molto apprezzato dal numeroso pubblico - afferma il deputato - è stato il dibattito che si è svolto a Berna sabato 19, in cui sono stati toccati i temi di maggiore attualità nel panorama politico e sociale svizzero e, più in generale, europeo: dal dramma dei profughi in fuga dalle guerre a quello dei migranti, dalla tratta degli esseri umani al nuovo flusso migratorio dall’Italia esaminando in particolare, in tale contesto così complesso, lo stato dei rapporti fra la Svizzera, l’Europa e l’Italia. La recente ricorrenza del 50° anniversario della tragedia di Mattmark in cui persero la vita 88 persone, di cui 56 italiani, ha poi focalizzato il dibattito sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla necessità che siano messi in atto controlli puntuali e tempestivi in tutte le fasi di un cantiere: non c’è bisogno di introdurre nuove regole, ma di far rispettare quelle esistenti”. “Da parte mia - prosegue il deputato – mi sono voluto soffermare sulla nuova emigrazione dall’Italia e sul lavoro transfrontaliero, auspicando un’attenzione sempre maggiore delle nostre istituzioni e del mondo associativo italiano verso questi fenomeni che negli ultimi anni sono tornati ad assumere dimensioni straordinarie, per favorire, anche attraverso rapporti di sempre più stretta collaborazione con le istituzioni locali, un rapido ed efficace inserimento nel paese di arrivo. A tale riguardo sono fiducioso che la scelta operata dal popolo svizzero in occasione del referendum del 9 febbraio 2014 possa trovare spazio in accordi di più ampio respiro, che superino le incertezze e le frizioni politiche che tale risultato sembra aver innescato tra le parti interessate. Tornando ai rapporti tra Italia e Svizzera, i recenti accordi bilaterali in tema di scambio di abolizione del segreto bancario e di collaborazione fiscale, che saranno presto ratificati dal Parlamento italiano, segnano un passo importante nel consolidamento dei già ottimi rapporti fra i nostri due Paesi e lanciano un segnale positivo per guardare al futuro con ottimismo. Non è tanto il passato che ci interessa, quanto il futuro, era, del resto, lo slogan delle due giornate”. “Ringrazio di cuore gli organizzatori dell’iniziativa, tutti i volontari coinvolti nella sua buona riuscita per il sostegno che si è voluto in questo modo dare ai candidati italiani e italofoni che alle elezioni federali del prossimo 18 ottobre si presenteranno sotto il simbolo del partito socialista svizzero: è un gemellaggio fatto di comunanza di visioni e di ideali per il futuro in cui ci si continua a riconoscere: attenzione al mondo del lavoro, accessibilità alla casa, salvaguar-dia del territorio e dell’ambiente, tutela delle zone protette e aumento degli ecoincentivi, investimento sui giovani e sull’istruzione, pari opportunità, accoglienza e condivisione”. (fonte: italiachiamaitalia)