NUOVA EMIGRAZIONE: UN PEZZO DI SARDEGNA A MELBOURNE MELBOURNE Li troverete ovunque, da Richmond a Moonee Ponds, Carlton all'esclusivo South Yarra e in cento città di Melbourne. Sono gli chef di carriera, professionisti dell'ospitalità e aspiranti camerieri che hanno lasciato la Sardegna e stanno provocando una tempesta nelle cucine di Melbourne e dei subborghi circostanti. Quello che era iniziato a gocce circa cinque anni fa, ora è un flusso inarrestabile. Complice l'economia in crisi e l'elevato tasso di disoccupazione in Sardegna, va cementandosi l'affermazione che Melbourne sia la capitale della gastronomia italiana d'Australia. E non è esagerato dire che i lavoratori "temporanei" costituiscano la spina dorsale del settore dell'ospitalità. Stefano Rassu è uno di loro. Stefano, che ha 38 anni detà, ha aperto il suo ristorante "Pomodoro Sardo" nel centro città di Melbourne, in Lonsdale Street, due anni fa nei locali di una biblioteca. Quella che era una volta una bellissima, silenziosa, grande stanza rivestita di legno naturale australiano, ora mormora delle voci dei commensali di un ristorante che serve piatti tradizionali sardi. Molto frequentato per pranzo dalla folla cittadina, di notte "Pomodoro Sardo" è uno dei preferiti dagli abitanti di Melbourne che, prima di andare al teatro, al cinema o nei night club, desiderano assaggiare una cucina, quella sarda, relativamente nuova per Melbourne. Gli italiani - e tra loro molti sono i sardi - sono al sesto posto tra i detentori del visto "Vacanza di Lavoro" ed il gruppo in più rapida crescita in Australia. Sino al settembre 2015, il numero dei visti 457 è aumentato del 30% per i lavoratori italiani temporanei qualificati, il più alto di qualsiasi nazionalità. Molti vengono a Melbourne. "I nuovi immigrati italiani vengono in Australia per una serie di ragioni", spiega Joseph Italiano, specialista accreditato in diritto dell'immigrazione e recente membro del Tribunale Analisi Emigrazione. "O per fuggire dalla burocrazia italiana, dalle alte tasse aziendali e dalle inflessibili leggi del lavoro o per necessità finanziarie, a causa di disoccupazione e sfruttamento". "Anche se la maggior parte degli italiani in "Vacanza di Lavoro", o residenti temporanei, si dedicano al settore dell'ospitalità o delle costruzioni, sarebbe un errore pensare che è la sola scelta che compiono", continua Italiano. "Il programma Visti 457 ci ha portato l'unico neurologo di lingua italiana a Melbourne. Ci ha anche portato un biologo marino, architetti, docenti universitari, specialisti di marketing, ingegneri, infermieri, insegnanti di lingua e bio-statistici". Certo, la nuova ondata di immigrati è impegnata in maniera più evidente nel settore dell'ospitalità, dove riusce ad avere successo su tutto il territorio nazionale. Il percorso verso il successo culinario di Stefano Rassu segue uno schema tipico. Ha iniziato cucinare a 14 anni nell’albergo di famiglia a Aritzo, nelle montagne della Sardegna centrale. A vent’anni aveva gia gestito sette ristoranti e tre night club in Sardegna, vendendo tutto poco prima della crisi finanziaria globale nel 2008. "Sono venuto a Melbourne perché ero stanco del sistema italiano", racconta Stefano. "È molto facile capire come gestire un business in Australia, c'è meno burocrazia che in Italia, dove le leggi sul lavoro e le leggi fiscali non sono chiare e rendono molto difficile pianificarsi la vita e gli affari". Sei mesi al locale "Scusami" di Southbank, seguiti da un periodo presso "Il Nostro Posto" in Hardware Lane, prima di tre anni e mezzo all’Abbotsford Convent Bakery che lo ha sponsorizzato per rimanere in Australia. Poi "Pomodoro Sardo", dove, dice Stefano, "mi considero un artigiano fornendo un ambiente ispirato alla tradizionale tavola sarda, dove l'ospitalità e il servizio sono in prima fila, le persone possono rilassarsi, condividere e godere della reciproca compagnia". Ma soprattutto Rassu si dice "orgoglioso di essere sardo". (paolo lostia\aise)
 
RENZI A BRUXELLES: SUI MIGRANTI L’ITALIA HA RAGGIUNTO OLTRE IL 90%” DEGLI IMPEGNI
 
ROMA - “È importante che l’Europa si dia una strategia per i prossimi anni, non possiamo andare avanti con il day by day, con il giorno dopo giorno”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, parlando di immigrazione a margine di un incontro del Pse, a Bruxelles, dove si trova per partecipare al Consiglio europeo. “La ricollocazione dei migranti in Europea rappresenta meno dell’1% delle promesse fatta a Italia e Grecia, mentre il nostro Paese ha raggiunto oltre il 90% degli impegni in materia di riconoscimento dei migranti”, ha aggiunto Renzi, secondo cui “la discussione sulle impronte digitali” su cui l’Ue ha bacchettato l’Italia “è abbastanza surreale. È evidente che le impronte digitali e, aggiungo, il riconoscimento facciale, debbano essere fatti”. (aise)
 
CONCLUSA A KHARTOUM LA XV “SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO” KHARTOUM
 
- Si è conclusa a Khartoum la quindicesima “Settimana della Lingua Italiana nel Mondo”, dedicata quest’anno al tema “L’italiano della musica, la musica dell’italiano". In Sudan, la manifestazione ha visto alternarsi numerosi eventi artistici organizzati dall’Ambasciata d’Italia a Khartoum, negli ultimi due mesi. A Dicembre si sono susseguite iniziative mirate alla promozione della musica, della lingua e della cucina italiana. Un workshop pomeridiano di tre giorni, dedicato alla cucina italiana e finalizzato alla raccolta fondi per la costruzione di un ospedale per bambini diabetici nella capitale sudanese, è stato tenuto da Maria Voltolina, autrice del libro "L'Italiano a tavola". Destinato inizialmente a 90 partecipanti, l’iniziativa è stata duplicata anche nelle stesse mattinate per il tutto esaurito registrato al lancio dell’iniziativa. Nella serata conclusiva del workshop si è tenuto un concerto di beneficienza a Casa d’Italia, residenza dell’Ambasciatore Fabrizio Lobasso. Il Maestro Francesco Sartori, autore della celebre "Con te partirò”, insieme alla sua band ha eseguito brani di cantautori italiani. Presente anche il tenore Luca Favaron che ha cantato alcune melodie del Maestro Sartori. La sera del 7 dicembre, alla Junior Hall della scuola internazionale di Khartoum, KICS, Paolo Balboni, docente di linguistica all’Università Ca' Foscari di Venezia, ha tenuto una conferenza sulla lingua italiana dal titolo "A Night at the Opera / Una notte all'Opera". Nella serata il linguista ha raccontato la contemporaneità dell’opera, capace di esplorare problematiche ancora moderne (esempio in tal senso quello della Traviata) e l’universalità della lingua italiana, strumento veicolatore di messaggi tuttora attuali. La quindicesima Settimana della Lingua Italiana in Sudan si è conclusa con un grande evento musicale all’anfiteatro della scuola KICS. Il maestro Sartori, insieme al suo gruppo e al tenore Luca Favaron, ha celebrato la musica italiana con il concerto dal titolo "Canzoni, Ambasciatrici d'Italia". Più di 600 le persone presenti. Le arie, le canzoni eseguite sono state illustrate da Balboni, sul palco nella veste di presentatore, al pubblico sudanese e internazionale nel loro significato. La cultura italiana, rappresentata nelle e dalle canzoni, ed espressa nella sua lingua è stata protagonista della serata. La scaletta è stata formulata sulle base delle recenti ricerche della Ca' Foscari relative alle canzoni italiane più conosciute al mondo. I risultati hanno agevolato l'analisi interculturale della presenza italiana diffusa sul pianeta, dando segnali importanti e indicazioni di politica culturale su come e da quale angolazione socio-culturale l'Italia e l'italiano siano unviersalmente percepiti. Per il Sudan, l’Ambasciatore d’Italia Fabrizio Lobasso ha, infatti, commentato: “il successo di queste settimane è soprattutto il frutto di un'attenta e previa osservazione, da parte di questa Ambasciata, di come i sudanesi ci guardano e ci percepiscono, elemento da cui abbiamo fatto derivare una consapevole modulazione della proposta culturale italiana nel Paese”. (aise)
 
ONU, BOLDRINI: RENDERE PIU’ EFFICACE LA PRESENZA DELL’ITALIA
 
(NoveColonne ATG) Roma - “Celebriamo non solo il sessantennale dell’Italia nell’ONU, ma anche gli oltre quarant’anni del coinvolgimento del nostro Paese nel Programma Giovani Esperti Associati e, attraverso questa ricorrenza, celebriamo il contributo, la grande spinta che migliaia di italiani hanno dato all’ONU, ricevendo moltissimo in cambio. Quindi celebriamo tutti voi e tutti gli altri ex colleghi che sono all’opera nella varie situazioni di crisi. E’ il nostro contributo al vostro lavoro, a quello che avete fatto e dato al sistema delle Nazioni Unite, ma anche al nostro Paese. Un bagaglio di competenze e di conoscenze ricchissimo, che il nostro Paese dovrebbe saper mettere a frutto come fanno altri Stati, soprattutto del Nord-Europa”. Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo, il 14 dicembre alla Camera, alla conferenza “Giovani italiani nelle nazioni unite: una storia lunga oltre 40 anni” promossa dalla Farnesina e dal Dipartimento per gli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite. Ed ha aggiunto: “Se, individualmente, tante e tanti di noi che hanno cominciato le loro carriere all’ONU hanno poi proseguito all’interno dell’organizzazione o sono passati ad altri settori, penso d’interpretare il sentire comune in questa sala se sottolineo il fatto che l’Italia non promuove sempre, in maniera sistematica ed efficace, la propria presenza nelle Nazioni Unite. E’ per questo che auspico – e so che il Ministero degli Affari esteri sta già lavorando in questa direzione – un raccordo continuo e regolare con i funzionari italiani e la tessitura di una rete globale che può servire a quegli stessi funzionari, ma che in primis può servire all’Italia”.
 
L’ALTA MODA ITALIANA A BUCKINGHAM PALACE
 
(NoveColonne ATG) Roma - In occasione dell’annuale ricevimento degli auguri di Natale per i membri del mondo diplomatico con la Regina Elisabetta II a Buckingham Palace, Mrs Karen Lawrence Terracciano, moglie dell’Ambasciatore d’Italia Pasquale Terracciano, ha scelto di indossare un abito di alta moda firmato dallo stilista Michele Miglionico. Mrs Lawrence Terracciano ha indossato un evening dress di linea scivolata con corpino senza maniche in tulle e pizzo valencienne drappeggiato in chiffon nero e gonna con piccolo strascico in velluto devorè grigio con disegni stilizzati in lurex nero. Una cappa in broccato di seta della collezione “Madonne Lucane” ed una sciarpa di taffettas doppiata di visone intarsiato nero e fuxia hanno completato l’immagine dell’ outfit haute couture appositamente creato per l’evento. Inoltre Mrs Lawrence Terracciano ha indossato gioielli Bulgari Alta Gioielleria, clutch Bulgari, shoes luxury Max Mara e guanti Sermoneta Gloves. Tutto questo per sostenere e diffondere nel Regno Unito l’eccellenza del made in Italy.
 
MARÒ: L'ITALIA TORNA A CHIEDERE IL RIENTRO DEL FUCILIERE GIRONE
 
(NoveColonne ATG) Roma - L’Italia ha depositato al Tribunale Arbitrale costituito presso la Corte Permanente d’Arbitrato de l’Aja una richiesta di misure provvisorie ai sensi dell’Articolo 290 della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. Lo rende noto la Farnesina con un comunicato. Con tale atto si chiede al Tribunale Arbitrale appena costituitosi di autorizzare il fuciliere Girone a tornare in Italia e a restarvi per tutta la durata della procedura arbitrale in corso fra le Parti. La richiesta di misure provvisorie si inserisce nel quadro dell’arbitrato internazionale avviato dal Governo italiano lo scorso 26 giugno e segue la misura cautelare già resa dal Tribunale per il Diritto del Mare di Amburgo lo scorso agosto, con la quale è stata ordinata la sospensione di tutti i procedimenti giudiziari a carico dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Con tale istanza, l’Italia ha chiesto al Tribunale Arbitrale di riconoscere e proteggere alcuni diritti fondamentali anche prima delle soluzione definitiva della controversia. Il Tribunale fisserà la data di discussione della richiesta italiana. L’Italia è determinata a far valere in giudizio il diritto esclusivo all’esercizio della giurisdizione sulla vicenda della Enrica Lexie, nonché l’immunità che il diritto internazionale riconosce ai militari che operano nell’esercizio delle loro funzioni.