DA ESTRANEI AD AMICI. DA STRANIERI A CONCITTADINI Un esempio di riuscita integrazione è costituito dalla comunità italiana in Germania. Ne abbiamo parlato a Rüsselsheim, con gli amici della locale Europa-Union, nel corso di un’iniziativa promossa dal Presidente, Ivo Zeba, e dallo scrittore, Delio Miorandi, in occasione del 60esimo anniversario degli accordi bilaterali. All'inizio fra italiani a tedeschi c'erano anche attriti ed incomprensioni. La strada dell’inclusione in una società diversa dalla propria non è mai facile. Ma si impara anche dagli errori del passato. A quei tempi solo con grande ritardo, la Germania ha finalmente adottato delle politiche per l'integrazione. E tutto questo si rivela particolarmente utile oggi, in una fase in cui la Germania è confrontata con l'enorme sfida dell'accoglienza di quasi un milione di rifugiati, in un solo anno. Col passare del tempo tanti di quegli italiani che inizialmente venivano guardati con indifferenza o con aperta ostilità sono diventati concittadini, rispettati a tutti gli effetti o addirittura cari amici. Vale allora la pena trarre ispirazione da questa esperienza e guardare agli stranieri di oggi - quei profughi che arrivano da situazioni di grande sofferenza - con uno sguardo di apertura e di tolleranza. E con un impegno vero sull’integrazione. È questa l’Europa che vogliamo, non quella che si trincera nella paura. (On. Laura Garavini)
CONTRO IL SORGERE DI NUOVE FRONTIERE IN EUROPA
I nostri ragazzi non sanno neanche più che cosa siano le frontiere, abituati come sono a muoversi liberamente in Europa, fra moneta unica, programmi Erasmus e voli low cost. Questa libertà di movimento, che è uno dei principi base dell’Unione Europea, attualmente viene messa in discussione da più parti: dai movimenti populistici, ma anche, purtroppo, da alcuni governi di stati membri. Ne abbiamo parlato a Parigi incontrando la Vice Presidente dell’Assemblea nazionale francese, Sandrine Mazetier, ed il Presidente del Gruppo dei socialisti, Bruno Le Roux. Noi del PD non accettiamo un dietrofront su valori che riteniamo irrinunciabili. Abbattere Schengen non servirebbe a nulla, meno che mai a contrastare il terrorismo. Non solo: mettere in discussione Schengen sarebbe anche controproducente, perché significherebbe creare la percezione di un’Europa che indietreggia davanti alle violenze ed è incapace di attrezzarsi per il futuro. Un futuro che necessita invece di una sempre maggiore capacità di integrazione rispetto alla massiccia mobilità dei cittadini. Durante la visita nella capitale francese ci siamo incontrati anche con gli iscritti e i militanti del PD di Parigi con i quali, insieme alla nostra Vice Presidente della Camera, Marina Sereni, al collega Tacconi ed al segretario del circolo, Massimiliano Picciani, ci siamo confrontati sull'importanza di un contrasto culturale al terrorismo che preveda massicce politiche per l'integrazione dei migranti. (On. Laura Garavini)
CHIRURGHI ITALIANI REALIZZANO GRATUITAMENTE CENTINAIA DI OPERAZIONI IN PARAGUAY
ASSUNZIONE - L’Ambasciata d’Italia ad Asunción ha presentato alla stampa paraguaiana i tre chirurghi plastici italiani Marco Stabile, Gianluca Alessandro Gatti e Alessandro Giacomina, della Onlus AICEP, che partecipano a titolo volontario – Stabile per il secondo anno consecutivo - al programma "Ñemyatyro Paraguay" (Ricostruzione in Paraguay), realizzato dal Ministero della Salute paraguaiano attraverso il Centro Nazionale Ustionati diretto da Bruno Balmelli, paraguaiano di origine italiana, specializzatosi nel nostro Paese. Nell'ambito del programma, sono stati realizzati nel corso dell’anno oltre 1.100 interventi chirurgici gratuiti a beneficio di pazienti in gravi condizioni e privi dei mezzi economici sufficienti. Dal 26 gennaio scorso fino al prossimo 7 febbraio, grazie alla presenza dell’equipe italiana cui si é unito anche il chirurgo plastico francese Roland Boileau, sono previste oltre 280 chirurgie ricostruttive, sempre completamente gratuite, da effettuarsi in diverse cittá del Paraguay, offrendo così la possibilità alla popolazione piú povera di subire l’intervento senza la necessità di viaggiare fino alla capitale, cosa per molti pressocché impossibile. Più in dettaglio, il programma prevede 3 interventi chirurgici di alta complessità nel Centro Nacional del Quemado (giá realizzati la settimana scorsa), 100 interventi presso l’Ospedale di Ñemby e 180 interventi a pazienti di tre Ospedali della VIII Regione Sanitaria nel Dipartimento di Misiones. Di questa esperienza beneficiano soprattutto bambini, anziani e adulti con particolari, gravi patologie (bruciature, malformazioni congenite a mani e piedi, labio-palatoschisi, cancro della pelle e cicatrici patologiche) per i quali la chirurgia ricostruttiva sarà l’inizio di una nuova vita. I chirurghi italiani hanno voluto esprimere pubblicamente la propria soddisfazione nel constatare il progresso delle strutture ospedaliere locali da un anno all’altro ed hanno evidenziato l’importanza degli scambi tra medici a livello internazionale per favorire la diffusione delle conoscenze e della formazione specialistica, ricevendo il sentito ringraziamento del Ministro della Salute Antonio Barrios. Il generoso contributo dei medici italiani si aggiunge ad altre iniziative di cooperazione di ONG italiane che operano già da diversi anni in Paraguay: ASES, responsabile da oltre 20 anni di vari progetti di sviluppo dell’agricoltura familiare nel Dipartimento di Misiones; MANGO, che ha realizzato una comunitá per bambini in stato di abbandono nella città di Carapeguà, il “villaggio del sole” e si occupa anche di adozioni a distanza; TAMAT, che da alcuni anni porta avanti il progetto “barriere vive” per favorire lo sviluppo rurale e la sostenibilità alimentare della comunità indigena Tavapy nella zona dell’Alto Paranà; COOPI, presente da decenni sul territorio,che ora sta assistendo, con fondi UE, le vittime delle recenti inondazioni nel Dipartimento di Presidente Hayes. (aise)
IL 5, 6 E 7 FEBBRAIO LE INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE DEL GRUPPO “NOI TUTTI SIAMO LA SVIZZERA”
Un appello di Sinistra Ecologia e Libertà per partecipare alla manifestazioni di Basilea, Zurigo, Ginevra e Neuchâtel in vista del voto sull’iniziativa “per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati” ZURIGO – Si svolgeranno il 5, il 6 e il 7 febbraio a Basilea, Zurigo, Ginevra e Neuchâtel le iniziative di mobilitazione e riflessione su diritti e integrazione dei migranti indette dal gruppo “Noi tutti siamo la Svizzera” in vista del voto sull’iniziativa popolare “per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati”, consultazione prevista il 28 febbraio. Aderisce alla mobilitazione anche Sinistra Ecologia e Libertà in Svizzera, che invita la collettività italiana a partecipare alla giornate “portandovi i valori positivi della nostra comunità”. Per Sel e i promotori delle giornate l’iniziativa popolare costituisce infatti “un attacco a cittadini privi di passaporto svizzero anche se nati, cresciuti e radicati” nella Confederazione e comporterebbe “un grave stravolgimento dei principi fondamentali dello Stato di diritto”. (Inform)
A STOCCOLMA “CITY OF SOUL”, L’IMMAGINE DI ROMA NELLA LETTERATURA DI VIAGGIO
STOCCOLMA – La letteratura esistente sulla città di Roma, sulla sua storia, sulle sue bellezze è immensa. La Città Eterna vissuta e raccontata dagli scrittori è al centro di un incontro in programma giovedì 4 febbraio alle ore 18 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma. Organizzato dallo stesso Istituto in collaborazione con l’Istituto Svedese a Roma e Svenska Rominstitutets vänner, l’appuntamento darà l’occasione di conoscere il libro firmato da Sabrina Norlander Eliasson e Stefano Fogelberg Rota dal titolo “City of the Soul: The Literary Making of Rome Hardcover” (uscito a ottobre 2015, 205 pp). Introdotti dagli stessi curatori del volume, interverranno all’incontro Anna Blennow e Johann Eriksson: “tredici studiosi, svedesi e stranieri, approfondiscono l’immagine di Roma nella letteratura di viaggio, nei secoli che precedettero e seguirono il Gran Tour” ricorda il sito dell’IIC. Tra i viaggiatori: Joachim Du Bellay, Bengt Oxenstierna, Marie-Anne e Louise Angélique de la Trémoille, Nile Bielke, Carl Fredrik Fredenheim, Johan David Åkerblad, Johann Wolfgang Goethe, Stendhal, Henry James e Claes Lagergren. La pluralità di prospettive, arricchita dalle diverse nazionalità di questi straordinari viaggiatori, è alla base della creazione dell’immagine della Città eterna e della sua trasposizione letteraria. (Inform)