SAFARI SOLIDALE CON UN AIUTO CONCRETO DI ITALIANI MALINDI - “Che bello il safari in Kenya accompagnato da un gesto di solidarietà. A far vivere ai turisti questa doppia emozione Luca Macrì ci ha sempre tenuto particolarmente. Certo, devi trovare le persone predisposte, di gran cuore e aperte di mentalità e di spirito”. A raccontarlo è “malindikenya.net” portale curato da Freddie del Curatolo. “"Io spiego ai miei compagni di avventura - dice Luca - che in mezzo alla splendida natura della savana non vivono solo animali e piante, ma anche persona come noi a cui spesso manca quasi tutto". Ogni tanto la giovane ma esperta guida malindina riesce nel suo intento. È il caso dell'ultimo safari, quando ha trovato la generosità di tre "mzungu", Nicola Merli, Elena Ligios e Zaharia Luminita, che durante un safari nella Riserva Nazionale dell'Amboseli, hanno deciso di regalare la corrente elettrica "pulita" e gratuita a una comunità maasai del villaggio di Engu Toto, nella zona del Kuku Ranch. Il tutto grazie ad un pannello solare installato in grado di sostenere due lampadine, una torcia e cinque prese per ricaricare cellulari e altro, più una radio. "È stata una grande gioia condividere la loro felicità nel ricevere questo dono - spiega Luca - e mi ha portato a decidere di organizzare un safari speciale che chiamerò "sentiero maasai" in cui al normale safari verrà abbinata una giornata intera insieme ai maasai per conoscere i loro riti, le cure, le cerimonie. Un modo per capire profondamente il territorio che si visita, conoscendone la gente che lo abita da sempre"”. (da MALINDIKENIA.NET - aise)
LINGUA E DELLA CULTURA ITALIANA: A PECHINO L’ANNUALE INCONTRO CON GLI ITALIANISTI IN CINA
PECHINO - L’Ambasciatore d’Italia in Cina Ettore Sequi ha partecipato sabato scorso, 20 febbraio, all’incontro annuale degli Italianisti in Cina, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Pechino: “Celebriamo la lingua e la cultura italiane in un giorno purtroppo molto triste per l’Italia, che ha perso nelle ultime ore uno dei suoi più grandi intellettuali contemporanei: Umberto Eco” ha esordito Sequi. L’Ambasciatore ha poi annunciato che “per conservare e celebrare l’importante eredità di Umberto Eco, l’Ambasciata e l’Istituto di Cultura promuoveranno un evento commemorativo e un premio in suo onore”. “L’Italia è una potenza culturale e l’italiano è tra le lingue più studiate al mondo. Il vostro lavoro e la vostra dedizione alla lingua e alla cultura italiane sono una risorsa preziosa per l’Italia” ha poi continuato l’Ambasciatore rivolgendosi agli italianisti presenti in sala. A breve sarà pubblicato in cinese il Cimitero di Praga, con traduzione a cura del Prof. Federico Wen. “Gli italianisti sono molto rattristati del fatto che l’autore non potrà essere presente alla pubblicazione e hanno proposto di commemorarlo, secondo la tradizione cinese, facendoglielo arrivare portato dal vento” ha commentato la Professoressa Stefania Stafutti, Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino. L’Associazione degli Italianisti in Cina è attiva dal 1987 ed è la più importante Associazione di studiosi e esperti cinesi che si sono formati in Italia e la cui professione è legata al nostro Paese. Sono membri dell’Associazione importanti personalità del mondo culturale in Cina, primo fra tutti il Professor Zheng Quan, Presidente dell’Associazione e fondatore della prima cattedra di liuteria in Cina. Nel corso del 2015 l’Associazione, in stretto coordinamento con l’Ambasciata e l’Istituto di Cultura, ha partecipato attivamente alla celebrazione dei 45 anni di relazioni bilaterali tra Italia e Cina e continuerà ad avere un ruolo fondamentale nella “Road to 50”, il percorso di collaborazione italo-cinese che ci porterà a celebrare il 50mo anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali nel 2020. (aise)
FIORELLO INCANTA LONDRA: DA "TAMIGI MAI" A "SHAKESPEARE ERA ITALIANO" – DI PHILIP BAGLINI OLLAND
LONDRA - “Qualcuno una volta ha detto: "perché una cosa duri nel tempo bisogna che raggiunga ogni corda dell'animo umano". Ecco, questo ha fatto Fiorello allo spettacolo - L'ora del Rosario - tenutosi venerdì scorso a Londra al Troxy, davanti ad una platea divertita. Si è visto un Fiorello al massimo della forma, nonostante la stanchezza del viaggio da Parigi a Londra in treno, perchè a lui non ama molto viaggiare in aereo, e nonostante la sua pigrizia, come ha detto lui stesso che non gli farebbe fare nulla di buono, ha fatto uno spettacolo eclatante, divertente, a tratti surreale”. Tra gli spettatori anche Philip Baglini Olland che ne scrive per “L’italoeuropeo” che dirige a Londra. “Inizia travestito da prete in mezzo alla gente, per benedire e perdonare i peccati commessi nella società come l'uso sfrenato del telefonino. Ed è da qui che prende inizio lo show. "Mi chiamo Rosario Fiorello e sono nato al sud nel 1960, ho 55 e ancora tutti i capelli". Poi si serve della sua vita per intrecciare la vita di cantanti e gente dello spettacolo, imitando come sa fare lui voci e ritmi di suoni che provengono dal cuore, e al cuore delle persone sono dirette. Le battute escono come fiumi, su ogni cosa che a noi non fa ridere, detta dallo show men Rosario prendono tutto un altro sapore, e tu ridi. Come ha detto lui dal palco "più grossa è la minchiata, più grande è la risata". E allora racconta che durante una passeggiata lungo il Tamigi fatta in mattinata, gli è venuta in mente la canzone di Antonello Venditti - Amici Mai - e guardando il fiume Londinese, la canzone si è trasformata in “Tamigi mai” e la gente è scoppiata a ridere. E credo che sia stata la battuta che noi italiani a Londra ci ricorderemo per sempre. Non è mancato un saluto ad Andrea Fausti, seduto in platea, che ha partecipato a the X factor inglese nel 2014 e lo ha incoraggiato ad andare a Sanremo. Sanremo dove Fiorello ha detto (in conferenza stampa) non andrà mai: "Non presenterò mai Sanremo, l'ho detto tante volte, ma nessuno ha mai capito. Non prensentero mai Sanremo perché non è il mio mestiere”. Poi ha salutato gli amici di Etnacoffee dove era stato a mangiare gli arancini il giorno prima nella zona di Victoria. Ma ritornando allo spettacolo bisogna sottolineare i tempi comici perfetti, che si mescolano alle note musicali, ed ora parla, ed ora canta; Fiorello instancabile incanta e si fa vestire da applausi che sembrano in certi punti rubargli la scena. Ama la sua gente e la gente lo ama. Questa non è una novità ma una conferma che come una scia lo segue da anni. È una delle poche persone veramente amate dello spettacolo, perchè Fiorello è cresciuto con la gente e la gente è cresciuta con lui. Non mancano i duetti con la grande Mina e Toni Renis, accompagnato da un straordinaria band: alle tastiere Enrico Cremonesi, storico patner, e poi Carmelo Isgrò (chitarra), Massimo Pacchiani (batteria), Antonello Coradduzza (chitarre). A fare i siparietti di stacco, una rivelazione il trio vocale “I Gemelli di Guidonia”, che a cappella hanno cantato simpatiche canzoni ironizzando sui ritmi e parole. Bello. Mai come in questo caso lo spettacolo di Fiorello di Londra si merita questo aggettivo. Altri aggettivi sarebbero forse banali o semplicemente ridondanti. Non sono mancati i riferimenti alle eccellenze italiane come Marconi, Meucci, e l'inventore del Pianoforte Bartolomeo Cristofori, per sottolineare l'importanza degli italiani in tutto il mondo. Ma il pezzo forte è stato forse quando ha detto che, probabilmente, William Shakespeare era un italiano: Guglielmo Scrollalancia (traduzione letterale di William Shakespeare). E giù battute a valanga che lo hanno portato a cantare e a ballare fino all'ultima nota, fino all'ultima battuta: "Mi chiamo Fiorello e amo il Tricolore" e si è chiuso il sipario. Ma lo spettacolo non è finito lì, è continuato con un breve film tratto dalle riprese che Fiorello aveva fatto in giro per le strade di Londra il giorno prima: un omaggio, un regalo per gli italiani a Londra. Ma il regalo più grande ce lo ha fatto lui non solo a venirci a trovare, ma sopratutto plasmando attraverso il suo corpo personaggi italiani a noi cari, facendoci sentire per due ore più vicini alla nostra Italia”. (da l’Italo Europeo Indipenmdent magazine in London - aise)
“PRIMA PROVA AL VOTO PER GLI ERASMUS, GRAZIE ALLE NOVITÀ INTRODOTTE CON LA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE”
ROMA – “Anche i ragazzi Erasmus e gli altri concittadini che si trovano temporaneamente all’estero potranno votare al referendum sulle trivellazioni, previsto per il 17 aprile prossimo. Questo grazie alla riforma della legge elettorale, voluta e approvata dal Pd, che ha introdotto il diritto di voto per corrispondenza anche per quegli elettori che si trovino per un periodo limitato all’estero, e ci tengono a partecipare alla vita democratica del Paese”. Lo dichiara Laura Garavini, deputata eletta nella circoscrizione Estero-rip. Europa e componente dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera dei deputati. L’on. Garavini precisa: “Per potere votare dall’estero e ricevere il plico con la scheda, bisogna inviare espressamente una dichiarazione al proprio comune di residenza in Italia entro domani, giovedì 25 febbraio. L’opzione può essere inviata per posta, per fax, per posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al Comune anche da persona diversa dall’interessato. La comunicazione al Comune di residenza, in carta libera, deve includere l’indirizzo postale estero a cui andrà inviato il plico elettorale, l’indicazione dell’ufficio consolare (Consolato o Ambasciata) competente, una copia del documento d’identità e una dichiarazione relativa al possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (trovarsi per motivi di lavoro, studio o cure mediche in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale, oppure essere familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni). Una analoga dichiarazione la devono mandare entro domani anche quegli elettori iscritti AIRE che volessero votare al referendum recandosi in Italia. Entro quella data, infatti, chi voglia optare per il voto in Italia deve compilare e firmare l’apposito modulo (oppure fare domanda in carta libera firmata specificando una serie di dati anagrafici: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune italiano d’iscrizione AIRE, l’indicazione del referendum “trivelle”) e inviarlo o consegnarlo al Consolato di riferimento, allegando una copia del documento d’identità”.(Inform)
A NEW YORK, GIORNALISTI SI RACCONTANO A “MEET THE NEW ITALIANS”
NEW YORK – Sarà il giornalismo il protagonista del nuovo appuntamento con “Meet the New Italians in New York”. Domani, al Consolato generale d’Italia nella Grande Mela, si ritroveranno Liliana Faccioli Pintozzi di SkyTg24, Mario Platero de Il Sole 24 Ore, Massimo Gaggi del Corriere della Sera, Silvia Berzoni di Class CNBC e James Fontanella del Financial Times. Ai giovani aspiranti giornalisti sarà data l’opportunità di confrontarsi con affermati professionisti che lavorano come corrispondenti italiani o in testate internazionali a New York. L’evento, realizzato anche grazie alla collaborazione di i-Italy, vedrà la partecipazione di Davide Mancini, giovane giornalista creatore insieme a Fabio Capoferri di Vox Pop, strumento digitale per raccogliere video-opinioni da chiunque sia collegato alla rete. Davide racconterà com’è nata la sua startup, premiata da Vice Media, Knight Foundation e City University of New York. Il progetto “Meet the New Italians of New York” è promosso dal Consolato generale e ha la finalità di attirare la nuova generazione di italiani, favorire la loro partecipazione alle attività delle Istituzioni del Sistema Italia e l’avvicinamento alle generazioni di italiani già affermate nel sistema americano. Attraverso il ciclo di incontri, il Consolato Generale si presenta ai giovani italiani come punto di riferimento nel loro percorso di integrazione e come luogo di incontro e di scambio di idee. Il metodo seguito è quello del mentoring, offrendo loro l’opportunità di interagire con chi, in situazioni analoghe, èarrivato negli Stati Uniti ed è riuscito ad affermarsi in una città complessa come New York. Dopo l’interessante conversazione tra i giovani ricercatori e aspiranti medici italiani di New York “Meet the New Italian Doctors of New York”, i prossimi eventi in programma saranno dedicati alla finanza, all’arte e architettura, alla moda, alla ristorazione e allo sport. (Inform)
A PARIGI L’INCONTRO SULL’AUTO-IMPRENDITORIA “SVOLGERE UN LAVORO AUTONOMO E CREARE UN’IMPRESA IN FRANCIA”
PARIGI – È in programma mercoledì 9 marzo alle ore 9.30 presso la sede di Acli France a Parigi (rue Claude Tillier 28) un incontro dedicato all’auto-imprenditoria e rivolto ai connazionali residenti in loco, interessati a svolgere lavoro autonomo e creare un’impresa in Francia. L’iniziativa, in lingua italiana, è promossa da Acli France e patronato Acli e realizzata da P.a. Service, centro servizi ed elaborazione dati contabili. Si affronteranno temi quali le modalità di espletamento delle pratiche amministrative, il progetto e la messa a punto dell’impresa, la ricerca di finanziamenti e sovvenzioni. La partecipazione è gratuita, per iscrizioni scrivere entro il 7 marzo all’indirizzo:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (Inform)