CONSOLATO D’ITALIA DI LA PLATA TERZAEDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA MUSICA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: 25 de octubre de 2017 - Presentaciòn oficial de la Tercera Edición del Festival de la Música Italiana de La Plata Se informa que el día 25 de octubre a las 12:00 horas en el Salón Blanco del Palacio Municipal (calle 12 entre 51 y 53) se realizará la presentación oficial de la tercera edición del Festival de la Música Italiana de La Plata. El evento contará con la participación del Coordinador del CPTCIA, Nicolás Moretti, del Intendente de La Plata, Julio Garro, del Cónsul General de Italia en La Plata, Iacopo Foti y demás autoridades municipales y provinciales. El Festival, cuya final se realizará en el prestigioso Teatro Municipal “Coliseo Podestá” el próximo 25 de noviembre, tiene como objetivo valorizar la música y la canción italiana y descubrir nuevos talentos musicales en una ciudad que, desde su fundación, se caracterizó por una fuerte inmigración italiana que todavía hoy es protagonista de la vida social, cultural y económica de la ciudad. Dicho evento busca generar un verdadero puente cultural y musical entre Italia y Argentina fomentando el turismo y promoviendo a la ciudad capital de la Provincia de Buenos Aires en el ámbito regional, nacional e internacional. Una ciudad que, a través de la Ley Provincial 14.833/2006, ha sido declarada “Capital del Inmigrante Italiano” y que cuenta con una historia de emigración y con un patrimonio cultural únicos. La organización del Festival cuenta con el apoyo de la Municipalidad de La Plata y del Consulado General de Italia en La Plata y con el patrocinio de numerosas e importantes instituciones entre las cuales la Embajada de Italia en Argentina, la Embajada Argentina en Roma y la Asociación Dante Alighieri de La Plata. Para mayor información: www.festivaldelamusicaitaliana.com.
 
GLI USA LADCIANO L'UNESCO. "E' ANTI-ISTRAELE 
 
Roma - Nuovo colpo di scena dell'amministrazione Trump: gli Stati Uniti lasciano l'Unesco. La decisione è stata presa dopo le recenti risoluzioni dell'organizzazione per l'Educazione, la Scienza e la Cultura delle Nazioni Unite che hanno condannato Israele e i loro insediamenti. Il ritiro, che sarà effettivo dal 31 dicembre 2018, è stato infatti motivato con l'accusa di "inclinazioni anti israeliane" da parte dell'ente. E' dal 2011, quando la Palestina divenne membro dell'organizzazione, che gli Stati Uniti hanno smesso di finanziarla pur mantenendo un ufficio nel quartier generale di Parigi e un'influenza dietro le quinte sulle sue politiche. Il dipartimento di Stato americano ha fatto sapere che gli Usa intendono poi diventare un osservatore permanente della missione per "contribuire alle visioni, prospettive e competenze americane su alcune delle importanti questioni affrontate dall' organizzazione inclusa la tutela del patrimonio dell'umanità, la difesa della libertà di stampa e la promozione della collaborazione scientifica e dell'educazione". Il dipartimento di Stato spiega ancora che la decisione Usa di ritirarsi "non è stata presa con leggerezza e riflette le preoccupazioni americane per i crescenti arretrati" da versare "all'Unesco, la necessità di riforme fondamentali dell'organizzazione e la prosecuzione del pregiudizio anti Israele all'Unesco". (da quotidiano.net)
 
CATALOGNA, TRA SFIDA E DIALOGO: PUIGDEMONT PROVA A TRATTARE
 
Barcellona - Il presidente catalano Carles Puigdemont “assume il mandato del popolo affinché la Catalogna diventi uno stato indipendente in forma diretta” ma non dichiara l’indipendenza; accusa Madrid di aver “umiliato la Catalogna quando ha tentato di modificare il suo statuto” ma apre al dialogo “per risolvere il conflitto in maniera serena”. C’è aria di sfida e di dialogo nel discorso che Puigdemont ha pronunciato martedì 10 ottobre nella sede del parlamento di Barcellona, avviando una fase costituente per l'avvio del processo di indipendenza, ma sferzando colpi micidiali al governo Rajoy. “Siamo parte di uno stesso popolo e dobbiamo continuare a essere tale - ha detto il presidente catalano -. Non vi aspettate insulti, il momento è molto critico e dobbiamo essere qui a prendere le nostre responsabilità con la necessità di dover eliminare le tensioni”. Il dialogo con il governo spagnolo, però, non ha mai funzionato e a ricordarlo è lo stesso Puigdemont, quando dice che “sono anni che il popolo catalano reclama la propria libertà senza essere riuscito a trovare interlocutori nel passato e nemmeno oggi”. E poi c’è la ferita ancora aperta del 1 ottobre, “l'orrore per le immagini di violenze alle urne rimane negli occhi tutti, le hanno viste in tutto il mondo”. Proprio da quelle urne, per il presidente catalano, è uscita la volontà del popolo catalano, si è rafforzato “il diritto a essere stato indipendente e a essere ascoltato. Siamo riusciti ad arrivare al nostro obiettivo e come presidente mi assumo il mandato del popolo affinché la Catalogna diventi uno stato indipendente in forma diretta”. Per farlo, Puigdemont sceglie quindi la strada del dialogo, per “arrivare a un intendimento maggiore perché sono già molti anni che la relazione” tra Madrid e Barcellona “non sta funzionando e non è stato fatto nulla per cambiare la situazione”. (NoveColonneATG)
 
IL CAMPANILE DI SAN MARCO SBARCA A TORONTO
 
Venezia - Verrà inaugurato sabato 14 ottobre, alla presenza di migliaia di oriundi veneti e dei loro discendenti, il campanile di San Marco realizzato dalla comunità dei veneti dell’Ontario nella sede del Centro veneto di Woodbridge, a nord di Toronto. Alto 35 metri, riproduce esattamente in scala a 1 a 3 la torre campanaria della basilica di San Marco, compreso il castello campanario con i suoi famosi ‘bronzi’. Lo hanno realizzato gli emigrati veneti e i loro discendenti della comunità canadese dell’Ontario, con una campagna di autotassazione (donazione minima 500 dollari) che ha consentito in due anni di portare a termine il progetto iniziale. “I rintocchi della torre canadese faranno eco oltreoceano alla ‘voce’ delle campane di Venezia – fa notare l’assessore regionale ai flussi migratori - E’ questa, infatti, la particolarità, che rende il campanile di Toronto il ‘gemello’ più fedele all’originale, tra le tante copie disseminate in America e in Asia”. “Il Veneto e tutti i suoi abitanti sono grati alla comunità canadese – sottolinea l’assessore – per aver voluto replicare questo simbolo identitario della nostra terra. La loro iniziativa ci rende orgogliosi perché ricorda ai canadesi di oggi e di domani che i primi europei a scoprire le coste dell’Ontario furono i naviganti veneziani Giovanni e Sebastiano Caboto e ricapitola un percorso migratorio che, pur a prezzo di fatiche e dolori, ha reso onore al Veneto e ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo e al benessere del Canada, oggi uno dei paesi più ricchi e civili al mondo”. (NoveColonneATG)
 
CONSULTA DEGLI EMILIANO-ROMAGNOLI NEL MONDO: RIUNIONE A PARMA
 
Parma - Lanciare nuovi progetti culturali di valorizzazione e ricerca sui temi della migrazione e stimolare la partecipazione degli enti locali. Questi i temi che verranno discussi nella prossima riunione della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo che si terrà dal 6 all'8 novembre in provincia di Parma. La riunione annuale aperta a tutti i consultori, - come spiega in una nota il presidente della Consulta Gian Luigi Molinari- durante la commissione Parità presieduta da Roberta Mori, "vuole avvicinare i consultori alle realtà dalle quali loro stessi provengono". Fra gli obiettivi della riunione anche quello di fare il punto sulla tre-giorni a Buenos Aires dove alla fine dello scorso anno una delegazione emiliano-romagnola si è riunita con le realtà dei Paesi del centro e sud America per discutere su progetti e opportunità aperte ad associazioni e imprese della regione che operano all’estero. "Presenteremo i bandi e le borse di studio avviati in questi ultimi mesi", continua Molinari, che, conferma a Mori, "verrà sviluppato, in particolare, il tema delle pari opportunità nelle migrazioni". In programma anche la programmazione della prossima conferenza in nord America, prevista per la primavera del 2018. (NoveColonneATG)
 
OSCE, A PALERMO LA CONFERENZA MEDITERRANEA: FOCUS SUI MIGRANTI
 
Palermo - I rappresentanti dei 57 Paesi membri dell’OSCE, i sei Paesi Partner OSCE per la Cooperazione nel Mediterraneo – Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Marocco e Tunisia – e numerose organizzazioni internazionali si incontreranno alla Conferenza Mediterranea dell’OSCE a Palermo il 24 e 25 ottobre per discutere dei flussi di migranti e rifugiati nella regione Euro-Mediterranea. “L’Italia assumerà la Presidenza dell’OSCE il prossimo anno ma le fondamenta di tale importantissimo mandato vengono poste in questa Conferenza Mediterranea” ha annunciato il ministro degli Esteri Angelino Alfano. “Il nostro obiettivo – ha proseguito il titolare della Farnesina - è infatti quello di rafforzare negli stati membri dell’OSCE la consapevolezza che sia necessaria una risposta congiunta all’emergenza migratoria e alle sfide provenienti dal Mediterraneo.” “Non è un caso se abbiamo scelto Palermo per un simile incontro internazionale. La Sicilia è stata il luogo in cui Arabi e Normanni hanno formato non soltanto uno stile artistico unico al mondo che risplende ancora oggi come patrimonio dell’umanità UNESCO ma anche un fondamentale modello di integrazione sociale e di tolleranza religiosa tra popoli diversi” ha concluso il capo della diplomazia italiana. Alfano, il Presidente incaricato dell’OSCE, Sebastian Kurz e il Segretario Generale dell’OSCE, Thomas Greminger apriranno i lavori della Conferenza il 24 ottobre 2017 alle ore 9.30. Nella successiva sessione politica i Ministri partecipanti e gli altri delegati di alto livello si confronteranno sui progressi della sicurezza e della cooperazione nel Mediterraneo in un momento storico di vasti movimenti di migranti e rifugiati, discutendo delle questioni correlate alla sicurezza stessa. Questo tavolo di lavoro darà l’opportunità ai Paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo e agli altri Paesi partecipanti di discutere su come trasformare le emergenze e le situazioni di crisi derivanti dal fenomeno migratorio in opportunità per una rinnovata cooperazione regionale e internazionale. (NoveColonneATG)