A BUENOS AIRES LA RIUNIONE DEI CONSOLI ITALIANI IN ARGENTINA L'INIZIATIVA DELL'AMBASCIATORE D'ITALIA, GIUSEPPE MANZO. IN COLLEGAMENTO IN VIDEOCONFERENZA IL DIRETTORE GENERALE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO E LE POLITICHE MIGRATORIE DELLA FARNESINA, LUIGI MARIA VIGNALI BUENOS AIRES
- L’ambasciatore d'Italia in Argentina, Giuseppe Manzo ha riunito a Buenos Aires i consoli italiani del Paese sudamericano per definire le linee di azione e le priorità operative delle attività svolte dagli uffici consolari competenti per le 24 province argentine per promuovere lingua, cultura e imprese italiane e assicurare assistenza ai connazionali che vivono e viaggiano in Argentina. L’Argentina – si ricorda nella nota diffusa in proposito dall'Ambasciata - è il Paese più italiano fuori dall’Italia. Vi risiede la comunità di connazionali più numerosa al mondo (oltre 950.000 alla data di oggi) e vi operano, in alcuni casi da oltre un secolo, più di 250 imprese italiane tra le quali i grandi gruppi industriali italiani ed un vivace ed attivo tessuto di piccole e medie imprese. Sempre più fitte e profonde sono le interazioni, a tutti i livelli e in ogni settore, tra le società civili. Nell’agenda dell’incontro di coordinamento svoltasi in Ambasciata anche le iniziative tese a favorire lo sviluppo di sezioni bilingui nelle scuole argentine, l’organizzazione di eventi artistici per promuovere il panorama artistico contemporaneo italiano, l’intensificazione delle campagne informative sui servizi offerti all’utenza e la condivisione delle migliori pratiche adottate dai singoli uffici consolari sul territorio argentino. I risultati della riunione sono stati illustrati al direttore generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie della Farnesina, Luigi Maria Vignali, nel corso di un collegamento in video conferenza al termine dei lavori. (Inform)
QUELLA APPENA SVOLTA IN AMERICA LATINA, A MAGGIO SONO PREVISTE LA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE PAESI ANGLOFONI EXTRAEUROPEI (11-13) E QUELLA EUROPA E AFRICA DEL NORD (17-19)
ROMA – Dopo la riunione della Commissione continentale del Cgie per l'America latina, che si è svolta a Montevideo dal 19 al 21 aprile, sono in programma dall'11 al 13 maggio a Toronto quella della Commissione dei Paesi anglofoni extraeuropei e dal 17 al 19 maggio a Bucarest la riunione della Commissione continentale Europa e Africa del Nord. All'ordine del giorno, oltre i temi di specifico interesse del Paese ospitante, alcuni punti comuni che riguarderanno l’analisi e la messa in sicurezza del voto degli italiani all’estero, la promozione della lingua e cultura italiana e del Sistema Paese, le nuove mobilità e la nuova emigrazione, l’organizzazione del “II Seminario donne italiane nel mondo” e della prossima plenaria della Conferenza Stato-Regione-Pa-Cgie. Le tre Commissioni saranno anche impegnate nella programmazione delle riunioni del secondo semestre 2018. (Inform)
PREMIAZIONE DEL CONCORSO NAZIONALE “1° GENNAIO 1948, DA SUDDITI A CITTADINI: SOVRANITÀ POPOLARE, PARTECIPAZIONE, SOLIDARIETÀ” UN'INIZIATIVA PROMOSSA DAL MIUR IN COLLABORAZIONE CON L'ANPI NELL'AMBITO DELLE CELEBRAZIONI PER IL 25 APRILE
ROMA – Nell'ambito delle celebrazioni del 25 aprile sono state premiate al Qurinale le scuole vincitrici del concorso nazionale “1° Gennaio 1948, da sudditi a cittadini: sovranità popolare, partecipazione, solidarietà”. A consegnare i riconoscimenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. La cerimonia di premiazione si è tenuta al termine dell’incontro del presidente Mattarella con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, nella ricorrenza del 73esimo anniversario della Liberazione. “La ricorrenza del 25 aprile non è soltanto una giornata celebrativa, di ricordo, ma è una occasione per far pulsare il cuore della nostra identità di donne e uomini d’Italia e d’Europa - ha detto la ministra Fedeli, evidenziando come il concorso, promosso dal Miur in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, abbia offerto l'occasione “alle nostre alunne e ai nostri alunni, per approfondire i valori alla base della nostra Carta Fondamentale e attualizzarli alla luce delle sfide della nostra società contemporanea”. “La Costituzione rappresenta il cemento della nostra Comunità. È un manifesto di principi e valori cui ispirare l’azione di ognuna e ognuno nella società, nella vita personale, come nella politica. È per queste ragioni - ha aggiunto la ministra - che all’inizio di questo anno abbiamo deciso di distribuire, come Miur, una copia della Costituzione a tutte le studentesse e a tutti gli studenti. In questa direzione stiamo anche lavorando al rafforzamento dello studio dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Ma voglio anche ricordare le importanti iniziative promosse per diffondere i valori di cittadinanza, come il Piano Nazionale per l’Educazione al Rispetto e il progetto con la Corte Costituzionale che sta portando i giudici costituzionali nelle aule di tutta Italia. La Resistenza e la Liberazione - ha concluso Fedeli - hanno restituito agli italiani il senso pieno, positivo, partecipato di essere un solo Paese, una sola comunità”. Le scuole premiate sono state la Scuola Infanzia “Andersen”, Caselle (To), per “L'Italia è una grande casa”; l'Istituto Comprensivo “Santo Calì”, Linguaglossa (Ct) per "La Costituzione: un dono speciale…"; la Scuola Media Statale “Giuseppe Mazzini”, Marsala (Tp) per "Senza Distinzione…"; l'Istituto di Istruzione Superiore “Gobetti Marchesini Casale Arduino”, Torino per "La Marcia Della Morte…". Menzione speciale al Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti – CPIA1, Catania. (Inform)
SCUOLA, ECCO I VINCITORI DELLE OLIMPIADI NAZIONALI DI ASTRONOMIA
Roma - Sono stati proclamati il 20 aprile le campionesse e i campioni delle Olimpiadi nazionali di astronomia. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Bari, presso l’Università degli Studi “Aldo Moro”. Quindici le medaglie assegnate alla memoria di Margherita Hack e cinque le menzioni speciali conferite dalla giuria a quelle studentesse e quegli studenti che si sono comunque distinti nella gara per il podio. La sfida per la finale ha visto in competizione 80 ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia. Sono stati 6.720 le studentesse e gli studenti iscritti a tutte le fasi di selezione. Le Olimpiadi nazionali di astronomia – giunte alla sedicesima edizione – sono promosse dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione della Società Astronomica Italiana (SAIt) e l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Le Olimpiadi sono organizzate sotto l’egida del Comitato di Coordinamento delle Olimpiadi internazionali di astronomia (International Astronomy Olympiad of the Euro-Asian Astronomical Society). Rientrano nell’ambito delle iniziative del MIUR per la valorizzazione delle eccellenze. Le Olimpiadi sono gare individuali. Tre le categorie di gara: “Junior 1”, riservata all’ultimo anno della scuola secondaria di I grado (introdotta quest’anno per la prima volta), “Junior 2”, per il biennio della scuola secondaria di II grado, e “Senior”, per le alunne e gli alunni entro il quarto anno delle secondarie di II grado. Per la conquista del titolo le ragazze e i ragazzi hanno dovuto sostenere due prove: una teorica e una pratica. In accordo con il regolamento delle Olimpiadi internazionali di astronomia (IAO) le vincitrici e i vincitori delle Olimpiadi nazionali faranno parte della squadra italiana nelle IAO 2018 che si terranno in autunno a Colombo, in Sri Lanka. (NoveColonneATG)
LIBRI, ANNA FOA RACCONTA “LA FAMIGLIA F.”
Roma - La storia della sinistra italiana è anche una storia di famiglia. È il caso della famiglia Foa, dai nonni al padre Vittorio e alla madre Lisa, fino ai figli Anna, Renzo e Bettina. Una famiglia in cui la passione politica e l’impegno civile si sono intrecciati così fortemente con lo svolgimento della vita quotidiana da educare e governare anche le relazioni, i sentimenti. A raccontarla Anna Foa in “La famiglia F.”, edito da Laterza. Si aprono vecchie scatole con dentro foto e carte di famiglia: un trasloco può far riemergere il passato di tante vite. È quello che è successo ad Anna Foa. Storie di bisnonni, prozii e cugini, fino a quelle dei genitori, Vittorio e Lisa, ricordi a lungo accantonati. Avvocati mazziniani e ‘internazionalisti’, ‘suffragette’ e rabbini lasciano il passo ai primi socialisti, agli antifascisti di Giustizia e Libertà, ai comunisti. Come sfogliando un vecchio album, vediamo rievocati il fascismo, il carcere, la Resistenza, la Shoah, il dopoguerra, il 1968, gli anni di piombo, l’impegno di Lisa in Lotta Continua, il suo anticonformismo, la lunga saggia vecchiaia di Vittorio. Come in ogni storia di famiglia, le case sono centrali: le stanze delle case di vacanza, quelle dei nonni disperse per la Penisola, quelle dei genitori frequentate da amici d’eccezione. E poi il racconto dei luoghi e le città: Torino, la Valle d’Aosta, Roma, ma anche la Spagna della guerra civile, il Vietnam, l’Africa, la Cina. Quella che si viene a comporre, pagina dopo pagina, è una storia ‘intima’ della sinistra italiana. I libri che si leggevano, le percezioni politiche, il modo in cui il mondo esterno veniva filtrato da quello familiare. È anche la storia della fine di un’illusione, quella del comunismo, della sua lenta fine. Una storia familiare e autobiografica aperta a tutte quelle remissioni della memoria e a quelle percezioni personali che la rendono dichiaratamente parziale e non definitiva. Un esperimento storiografico nuovo e condotto ‘sul vivo’ per riscoprire le passioni del Novecento. Anna Foa racconta “La famiglia F.” (Laterza). Anna Foa ha insegnato Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza. Si è occupata di storia della cultura nella prima età moderna, di storia della mentalità, di storia degli ebrei. Tra le sue pubblicazioni: Ateismo e magia; Giordano Bruno; Eretici. Storie di streghe, ebrei e convertiti; Andar per ghetti e giudecche; Cicerone o il Regno della parola (con V. Pavoncello). (NoveColonneATG)
LIBRI, ENRICO PUGLIESE RACCONTA “LA NUOVA EMIGRAZIONE ITALIANA”
Roma - Non solo la “fuga dei cervelli” priva il nostro paese di giovani promettenti e di un ricambio generazionale equilibrato: una meno attesa ma corposa «fuga di braccia» è in corso presso altri strati della popolazione. Molti addetti dell’industria e dell’edilizia sono stati spinti dalla crisi a cercare lavoro in altri paesi europei, accolti a volte da politiche ostili in materia (vedi Brexit). Nel generale saldo migratorio negativo dell’Italia, una delle regioni con il maggior numero di emigrati è sorprendentemente la Lombardia, area di immigrazione per eccellenza. Nel Mezzogiorno, per effetto delle partenze delle classi in età fertile e da lavoro, si assiste a un vero e proprio “tsunami demografico”, mentre i tassi di disoccupazione continuano a mantenersi altissimi. Va poi registrata l’emigrazione di pensionati verso mete con clima buono e costo della vita basso. Enrico Pugliese esplora questo mondo in “Quelli che se ne vanno. La nuova emigrazione italiana” (Il Mulino). L’autore è professore emerito di Sociologia del lavoro nella Sapienza - Università di Roma ed è stato direttore dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR. Con Il Mulino ha pubblicato “La terza età. Anziani e società in Italia” (2011) e “L’Italia tra migrazioni internazionali e migrazioni interne” (2006). (NoveColonneATG)