“QUANDO I MIGRANTI ERAVAMO NOI”

Storie d’emigrazione nel Trevigiano Nell’ambito del progetto “Cantando in Tailan”, domani, 20 giugno, Giorgia Miazzo sarà a San Pietro di Feletto, in provincia di Treviso, protagonista di “Quando i migranti eravamo noi”.

Appuntamento dalle 20.30 al PER (Perenzin Latteria) con la storia, la lingua, la cultura, le musiche e le testimonianze dell’emigrazione veneta in Brasile. “Cantando in talian: Valorizzazione del patrimonio culturale e immateriale linguistico dell’emigrazione veneta in Brasile mediante la musica e la glottodidattica ludica” è il titolo del percorso di una ricerca storica e didattica svolta da Miazzo, relativa al fenomeno dell’emigrazione italiana in Brasile e dell’eredità culturale e sociale del popolo oriundo nelle nuove terre di stabilizzazione. La tradizione, gli usi e i costumi, le musiche e soprattutto la lingua diventano ancora oggi il filo conduttore ideale tra le fasi di migrazione dei decenni 1880-1950 e le nuove generazioni di discendenti. I risultati della ricerca sono confluiti in due libri: “Scoprendo il talian – Viaggio di sola andata per la Mèrica” e ““Cantando in talian - Imparar el talian cola mùsica”, progetto didattico di due livelli mediante la musica per imparare il veneto parlato in regione e quello dei migranti. (da corriere europeo)

A PARIGI LA SEMAINE ITALIENNE 2018

PARIGI- In Italia come in Francia, il 1968 è stato un anno chiave: la vigorosa contestazione studentesca, i movimenti sociali di grande respiro, l’aspirazione a profondi cambiamenti… un patrimonio culturale e politico giunto sino ad oggi, che in entrambi i Paesi arricchisce tuttora un appassionato dibattito. L’evocazione di questi 50 anni di storia comune tra Roma e Parigi farà da filo conduttore della Semaine Italienne 2018, in programma da domani, 22 giugno, e sino al 3 luglio nel municipio del 13° arrondissement e in Place d’Italie, fra tavole rotonde, proiezioni cinematografiche, letteratura, esposizioni e concerti. La piazza della Mairie, ovvero del municipio, si trasformerà in un luogo di degustazioni di prodotti italiani in una scena a cielo aperto che, al termine della giornata, sino al 30 giugno, ogni sera alle ore 19, ospiterà un "apéro-concert" in compagnia di numerosi ospiti musicali. Le sale del municipio ospiteranno diversi eventi, come la presentazione il 26 giugno del libro "Primo cittadino" del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che sarà presente insieme a Paolo Modugno, insegnante di "civilisation italienne" alla Sciences Po, e Alessandro Giacone, storico dell’Université de Grenoble. Due le rassegne cinematografiche, una dedicata alle ultime novità del cinema italiano ed una ai grandi classici. Tra le pellicole in programma vi saranno dunque "Fortunata" di Sergio Castellitto e "Figlia mia" di Laura Bispuri, "Call me by your name" di Luca Guadagnino e "A ciambra" di Jonas Carpignano, il recentissimo "Una questione privata" dei fratelli Taviani, ma anche "Gingere e Fred" di Federico Fellini e "La ciociara" di Vittorio De Sica. A chiudere idealmente il festival "Roma-Parigi. 1968-2018: 50 anni di storia comune" sarà il 2 giugno la serata-omaggio a Dino Risi. (da corriere europeo)

ARGENTINA, L’AMBASCIATORE GIUSEPPE MANZO VISITA IL CENTRO CULTURAL ITALIANO DI OLIVOS L’ISTITUTO INCLUDE ANCHE LA SCUOLA “ALESSANDRO MANZONI” DI VILLA ADELINA

BUENOS AIRES - Visita dell'ambasciatore d’Italia in Argentina Giuseppe Manzo alla sede del Centro Culturale Italiano di Olivos di Olivos. L'Istituto, che include anche la scuola “Alessandro Manzoni” di Villa Adelina, attualmente conta più di 1.000 alunni dalla scuola materna al liceo ed offre un programma educativo completamente biculturale e trilingue, avendo inserito brillantemente anche l'insegnamento della lingua inglese. “E' sempre bello vedere crescere il futuro dell'amicizia tra Italia e Argentina”, ha detto L'ambasciatore Manzo nel corso del suo saluto agli studenti.(Inform)

IL 29 GIUGNO , NELL’AMBITO DEL VII FESTIVAL DI LETTERATURA EUROPEA, SARÀ PROIETTATO IL FILM DI ENRICO PAU TRATTO DALL’OMONIMO ROMANZO DI MICHELA MURGIA “L’ACCABADORA” A BELGRADO

BELGRADO - Il film “L’accabadora” - diretto da Enrico Pau e tratto dall’omonimo romanzo di Michela Murgia - alla VII edizione del Festival di letteratura europea di Belgrado, intitolata “Il meglio di tutto. Il meglio per tutti”, Il film sarà in programma venerdì 29 giugno alle ore 21.00 presso Dom omladine (Makedonska 22), nell’ambito della sezione “La letteratura nel film”. Ingresso libero. L’evento è organizzato dalla casa editrice Arhipelag in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. Il Festival di letteratura europea di Belgrado è una manifestazione aperta e multimediale dove la letteratura viene presentata attraverso un’ampia varietà di forme: libri, letture pubbliche, discussioni con gli autori, mostre, video presentazioni, retrospettive di film contemporanei e di documentari ispirati alla letteratura, ecc. (Inform)

LA BANDA DEI CARABINIERI SI ESIBISCE ALL’AMBASCIATA D’ITALIA A PARIGI

PARIGI - Lo scorso 20 giugno nel giardino dell’Ambasciata d’Italia a Parigi si è svolto il concerto della Banda dei Carabinieri, alla presenza di più di 200 autorità militari e civili, italiane e francesi. La banda, presente per l’occasione nella formazione di 62 elementi, ha svolto il seguente programma: La fedelissima - L. Cirenei; Farandole - G. Bizet; La Gioconda - A. Ponchielli; La regina della notte - W.A. Mozart; Roma non fa la stupida stasera - A.Trovajoli; Sous le ciel de Paris - H. Giraud; Core n'grato - E. Cardillo; La Marsigliese; Il canto degli italiani. La banda è stata diretta dal maestro col. Massimo Martinelli ed accompagnata dal Ten.Col. Pierantonio Breda. (Inform)

VENNERO A PRENDERE GLI ZINGARI, E FUI CONTENTO… VENNERO.

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento perché rubavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Poi quando vennero per gli scrittori e i pensatori e i radicali e i dimostranti e gli utopisti, distolsi gli occhi. Poi vennero i migranti e sparirono in mare. E poi vennero per me, mi voltai e mi guardai intorno, non era rimasto più nessuno”. Rivisitato e rimaneggiato più volte, un testo famosissimo di un’altra epoca attribuito al pastore luterano, teologo e pacifista tedesco Martin Niemöller, torna improvvisamente d’attualità anche in questa , la nostra, nelle sue varie versioni , proprio mentre nell’ottantesimo delle leggi razziali aumenta a dismisura la piaga delle discriminazioni. Sul filo dell'indignazione, la coincidenza non poteva essere più emblematica. (da ADL notizie - Renzo Balzelli)