PROMOZIONE TURISTICA: LIGURIA E SICILIA VERSO UN’INTESA NEL NOME DI FRANK SINATRA

GENOVA - Sanremo occasione di incontro anche per gli amministratori regionali. In occasione del Festival, infatti, gli assessori al turismo di Liguria e Sicilia Gianni Berrino e Manlio Messina

hanno dato il via ad un percorso che porterà ad un’intesa di promozione turistica comune tra le due regioni e i comuni di Lumarzo e Lercara Friddi nel nome di Frank Sinatra. "The Voice", infatti, nacque a Hoboken nel New Jersey ma i suoi genitori, la madre Natalina Maria Vittoria Garaventa detta "Dolly" e il padre Antonino Martino detto "Martin", erano originari delle province di Genova e di Palermo. (aise)

VINO: LE BANCHE SCOMMETTONO SULLE IMPRENDITRICI

(NoveColonneATG) Roma – Un’analisi dell’Università di Siena su un campione di imprenditrici femminili dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino – pubblicata il 4 febbraio - rivela che il gender gap del credito negato alle donne, per la prima volta in Italia, fa segnare dati in controtendenza. La ricerca è stata presentata alla Monte dei Paschi all’apertura di Wine&Siena, evento organizzato da Hunter Helmuth Köcher, presidente del Merano WineFestival e da Confcommercio Siena. La piccola luce individuata da Lorenzo Zanni e dal suo staff dell’Università senese sul tema “donne e accesso al credito”, storico handicap delle imprese al femminile, mostra le prime avvisaglie di un cambiamento di rotta. L’indagine si è svolta nel 2019 e ha riguardato 167 rispondenti fra le 890 Donne del Vino. L’associazione, presieduta da Donatella Cinelli Colombini, comprende produttrici di vino, titolari di ristoranti, enoteche, professioniste attive come sommelier, giornaliste e esperte presenti in tutte le regioni italiane. “Vedere la luce alla fine del tunnel non è una cosa da poco: significa che è possibile uscire dal buio dei problemi e arrivare a una situazione più favorevole” ha commentato Cinelli Colombini. Il 56,9% delle risposte sono arrivate dal Nord Italia. Il 65% delle intervistate ha chiesto un credito negli ultimi 10 anni, spesso il finanziamento è inferiore alle attese ma solo il 3% si è vista negare l’erogazione. Colpisce che siano state soprattutto le imprese più piccole, quelle sotto i due milioni di fatturato annuo, a cercare l’aiuto delle banche. Si tratta di una dimostrazione di grande dinamismo perché questo denaro è stato impiegato per nuovi investimenti (72%) e non per la conduzione aziendale.

UNA BIOLOGA DELL'UNIVERSITÀ DI CATANIA NEL TEAM CHE HA ISOLATO IL CORONA VIRUS „

"Abbiamo cullato il virus e abbiamo avuto anche un po' di fortuna". Con queste semplici parole, piene di umiltà, la dottoressa Concetta Castilletti - ricercatrice dello Spallanzani - ha commentato la recente notizia dell'isolamento del virus avvenuto grazie all'intenso lavoro del team della struttura romana di cui fa parte. Il coronavirus dunque adesso si potrà studiare meglio grazie alla dottoressa, che ha 56 anni e 2 figli, originaria del ragusano e che ha studiato nell'ateneo catanese. Da anni lavora allo Spallanzani e già in passato ha fronteggiato le emergenze determinati da virus di ampia diffusione. "Lo studio dei campioni chimici - ha detto ancora Castilletti - è iniziato da giorno 29 e non è stato semplice ottenere il risultato". Ha poi ribadito che si tratta di una vittoria di squadra e la biologa è stata impegnata con tutto il team 24 ore su 24. Ad annunciare l'isolamento del virus è stato il ministro per la Salute Speranza: "E' una notizia di portata globale che testimonia l'eccellenza dei nostri ricercatori. Aver isolato il virus significa avere piu chanche di poterlo studiare e cosa si potrà fare per contrastarne la diffusione. Siamo orgogliosi che il nostro Paese abbia ottenuto questo obiettivo".

LA PRECARIA GENIALE - MASSIMO GRAMELLINI - CORRIERE DELLA SERA

Il signor Assessore ha promesso solennemente che la scienziata precaria dello Spallanzani precipitata sulle prime pagine di tutti i giornali verrà assunta, pardon, «stabilizzata». Per meritarsi un simile privilegio, in Italia non basta più fare il proprio dovere. Bisogna compiere gesti straordinari e mediatici, come quel medico senza fissa dimora che l’estate scorsa praticò mezz’ora di massaggio cardiaco su un treno. O come questa dottoressa trentenne, Francesca Colavita, che ha contribuito a isolare il Coronavirus per 1.600 euro al mese e il classico contratto annuale da nascondere al direttore di banca a cui si chiede il mutuo. Abbiamo un antico talento nel deprimere i talenti. Se fosse rimasto in patria, Cristoforo Colombo avrebbe dovuto scoprire l’America solo per ottenere la patente nautica. «Faccio il lavoro che mi piace», ha dichiarato Francesca Colavita, senza pesare la pericolosità della sua affermazione. Il sistema in auge non esalta chi mette la propria passione davanti a tutto. Al contrario, se ne approfitta per lesinargli le sicurezze e le gratificazioni economiche. Togliendo dignità agli sgobboni e ai talentuosi, ha trasformato in premi quelli che un tempo erano diritti. E costringe ogni giorno i più bravi davanti a un bivio. Rinunciare al mestiere che amano per cercarne un altro meno sentito, ma più stabile e remunerato. O rinunciare al Paese che amano per andare a fare quel mestiere altrove.

BREXIT, UNGARO (IV): DOMANDE DI CITTADINANZA, CHIARIRE RIGETTO PRE-DECRETI SALVINI

(NoveColonneATG) Roma – “Secondo quanto si apprende anche da numerose segnalazioni ricevute dal sottoscritto così come dal Consolato Generale d'Italia di Londra vi sarebbero alcune anomalie circa il sistema di caricamento in rete e il rifiuto di moltissime domande di rilascio di cittadinanza italiana pre-decreti Salvini. Molte domande rigettate risultano infatti essere precedenti anche all'entrata in vigore del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, coordinato con la legge di conversione 1º dicembre 2018, n. 132, (Decreto Salvini) e successive modificazioni che hanno innovato radicalmente l'accesso, i costi e i tempi di valutazione per la domanda di ottenimento della cittadinanza italiana. Inoltre, risulta che vi sia poi un numero di domande non evase prima dell'entrata in vigore delle nuove norme ma de facto valutate secondo le prescrizioni normative del Dl Sicurezza- quindi più restrittive - e quindi rigettate. Di più la concomitanza della Brexit ha poi favorito una forte pressione sui sistemi e sugli uffici consolari di tutta la Gran Bretagna di connazionali e aspiranti tali anche al fine dell'ottenimento di un passaporto comunitario. Per queste ragioni ho presentato al Ministro degli Interni e degli Esteri un'interrogazione in Commissione, sottoscritta anche dal collega Gennaro Migliore, affinché si chiariscano i fatti e le modalità di rigetto di alcune domande presentate nel periodo che potremmo definire transitorio. Infatti, secondo quanto definito nella sentenza del Consiglio di Stato (445/2012) vi sarebbe una violazione del principio dell'affidamento del privato in caso in cui il procedimento si sia concluso in ritardo esponendo il cittadino alle sopravvenienze normative peggiorative, perché quest'ultimo avrebbe confidato in prima istanza nell'accoglimento della domanda perché presentata secondo le regole dettate al momento di presentazione della stessa". Ne dà notizia Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto nella Circoscrizione Estero-Europa.

L’OZIO COATTO: GIUSEPPE LORENTINI AL CIRCOLO CURIEL DI LUSSEMBURGO

LUSSEMBURGO - “L’ozio coatto – Storia sociale del campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944)” è il titolo del libro che Giuseppe Lorentini presenterà il 13 febbraio prossimo al Circolo ricreativo e culturale Eugenio Curiel di Lussemburgo. L’incontro, introdotto e moderato da Ravel Kodric, inizierà alle 19.00. La presentazione del volume sarà introdotta dalla proiezione del video “L'ex campo di concentramento fascista di Casoli. Un luogo della memoria europeo”, curato sempre da Lorentini e diretto da Francesco Di Toro. Il volume nella presentazione dell’editore. "Io sempre vissi dal lavoro e non posso più sopportare l'ozio coatto dell'internamento". Casoli, 22 settembre 1942. Casoli, cittadina abruzzese in provincia di Chieti, si erge arroccata su una collina alla destra del fiume Aventino ai piedi del massiccio della Maiella. Nell'aprile del 1940 fu scelta dal ministero dell'Interno per allestirvi una struttura per internare "ebrei stranieri"; questa divenne un campo fascista attivo dal 9 luglio 1940. Nei primi giorni di maggio del 1942, gli internati ebrei vennero trasferiti nel campo di Campagna (Salerno) e a Casoli arrivarono gli "internati politici", per la maggior parte civili "ex jugoslavi" originari delle terre di occupazione italiana in Jugoslavia. Analizzando i fascicoli personali di quasi tutti gli internati, conservati presso l'Archivio storico comunale di Casoli, e confrontandosi con la storiografia e le fonti relative al periodo, Lorentini ripercorre la storia del campo facendo emergere il profilo dei prigionieri, le loro biografie, la vita quotidiana, le pratiche della comunicazione, il rapporto con la comunità cittadina, ma anche i problemi amministrativi e organizzativi riguardanti la sua gestione. La ricerca storica del campo di Casoli ci restituisce, come in un'istantanea, una pagina finora oscura dell'internamento civile fascista come spazio delle pratiche della politica razziale e di repressione operata dal regime, come laboratorio del razzismo fascista a livello locale. Prefazione di Alberto De Bernardi. (aise)