IL GOVERNATORE MUSUMECI ELETTO PRESIDENTE DEL CRPM

PALERMO - Il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, è il nuovo presidente della Commissione intermediterranea d'Europa.

È stato eletto oggi pomeriggio dall'assemblea che riunisce una cinquantina di regioni di dieci diversi Paesi: Cipro, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Portogallo, Marocco e Tunisia. La Commissione, espressione della Conferenza delle regioni marittime e periferiche, rappresenta gli interessi condivisi delle Regioni del Mediterraneo in tutti i più importanti negoziati europei e si occupa di tutte le questioni di politiche economiche e di sviluppo sollevate dalle regioni che si affacciano sul Mediterraneo. Musumeci, 65 anni, già eurodeputato per tre legislature nel collegio Sicilia-Sardegna, è presidente della Regione Siciliana dal novembre 2017 e resterà alla guida della Commissione intermediterranea per un biennio. (aise)

IL CONSIGLIO GENERALE SULLA CHIUSURA DEL QUOTIDIANO GENTE D’ITALIA: “LA SCOMPARSA DI QUALSIASI ESPERIENZA EDITORIALE IMPOVERISCE L’INFORMAZIONE E METTE DI FRONTE ALLE INCERTEZZE LAVORATIVE GIORNALISTI E TECNICI”

ROMA- “La notizia della chiusura del quotidiano “La Gente d’Italia” giunge al Consiglio Generale degli Italiani all’Estero come un fulmine a ciel sereno ad appena una settimana di distanza dall’incontro in videoconferenza con l’onorevole Andrea Martella, sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria e al programma di governo, e con i dirigenti del dipartimento informazione e editoria, durante il quale erano emerse buone e rassicuranti prospettive per il rilancio della stampa italiana all’estero”. Inizia così la nota del Consiglio Generale sulla chiusura in Urguay del quotidiano “La Gente d’Italia”. “Il fatto che le rotative a partire dal 31 ottobre non stamperanno più ‘Gente d’Italia’ – prosegue la nota – dopo un’esperienza più che ventennale e di successo, riconosciuta anche dal Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, inquieta e pone domande sul futuro dell’informazione in lingua italiana in Uruguay e in tutta l’America latina, visto che oggi con l’uso indistinto degli strumenti tecnologici le notizie sono accessibili anche a migliaia di chilometri di distanza. La scomparsa di qualsiasi esperienza editoriale impoverisce l’informazione e mette di fronte alle incertezze lavorative giornalisti e tecnici della carta stampata, professionalità che difficilmente riescono a ricollocarsi nel settore dell’editoria degli italiani all’estero. L’assenza di una pluralità di notizie assoggetta la società al mainstream, – continua il comunicato – riduce gli spazi della democrazia assecondando il pensiero unico e contravvenendo ai principi contenuti nell’articolo 21 della costituzione italiana. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero in ottemperanza del dettame legislativo indicate nelle ragioni istitutive – conclude la nota – è impegnato a garantire la più ampia informazione nelle comunità, condizione essenziale per garantire la maggiore diffusione della cultura e della lingua italiana, consulterà il dipartimento informazione e editoria della presidenza del consiglio per conoscere i motivi alla base di questa decisione drastica e improvvisa”. (Inform)

BICAMERALE ITALIANI NEL MONDO: ARRIVA IL PARERE DELLA COMMISSIONE CULTURA

ROMA - Dopo numerosi rinvii, la Commissione Cultura della Camera ha approvato ieri, in sede consultiva, un parere favorevole con osservazioni sulla cosiddetta Bicamerale per gli italiani nel mondo. Nelle osservazioni si suggerisce di allargare le competenze della commissione anche allo studio degli “gli italiani nati in Italia ed emigrati all'estero come prima generazione” e alle “proposte per sostenere la nuova produzione artistica e culturale italiana nel mondo”. Il testo del parere approvato e inviato alla Commissione Esteri, “La VII Commissione, esaminato, per gli aspetti di propria competenza, il testo unificato delle proposte di legge C. 802 e abbinate, recante «Istituzione di una Commissione parlamentare per gli italiani nel mondo», come modificato dagli emendamenti approvati dalla Commissione Affari esteri nell'esame in sede referente, esprime PARERE FAVOREVOLE con la seguente osservazione: con riferimento alle attività della Commissione parlamentare istituenda, di cui all'articolo 1, comma 1, valuti la Commissione Affari esteri se inserire, dopo la lettera g), la seguente lettera aggiuntiva: “g-bis) presta speciale attenzione, anche formulando specifiche proposte per la valorizzazione della loro attività, agli italiani nati in Italia ed emigrati all'estero come prima generazione, anche solo temporaneamente, per svolgervi attività di docenza universitaria o di ricerca scientifica o attività artistiche o culturali o anche imprenditoriali, nel settore dell'industria culturale e creativa, o comunque di promozione del patrimonio culturale italiano; parimenti formula proposte per sostenere la nuova produzione artistica e culturale italiana nel mondo””. (aise)

COORDINAMENTO ESTERI DI CONFSAL UNSA CHIEDE UN PIANO PER PROMUOVERE IL RIENTRO IN ITALIA DI MEDICI E INFERMIERI ITALIANI ALL’ESTERO ISCRITTI ALL’AIRE

ROMA – Il Coordinamento Esteri del sindacato Confsal Unsa rivolge un appello ai ministri Luigi Di Maio (Esteri) e Roberto Speranza (Salute) per chiedere di procedere con la definizione di un piano per promuovere il rientro in Italia di medici e infermieri italiani all’estero iscritti all’Aire. “Una delle certezze dell’attuale emergenza epidemiologica in Italia è rappresentata dalla penuria di personale medico e sanitario nelle strutture ospedaliere, che sembra stridere in maniera paradossale con l’emorragia verso l’estero di giovani professioni che si è consumata negli ultimi anni, dinanzi alla quale lo Stato ha fatto ben poco – si legge nella nota diffusa dalla sigla sindacale in proposito, che segnala come in questo momento complesso appaia “prioritario che si parta proprio dalle falle del sistema attraverso l’individuazione dei medici e infermieri italiani iscritti all’Aire e la definizione di un loro piano di rientro, anche limitato alla fase emergenziale”. In questo modo si sosterrebbero le strutture sanitarie nel far fronte alla crescente domanda di supporto e servizi. “Rivolgiamo pertanto un invito accorato ai ministri Di Maio e Speranza affinché si proceda con la definizione di un progetto orientato verso l’individuazione dei medici e infermieri italiani all’estero, attraverso il coinvolgimento dei registri Aire e le nostre rappresentanze all’estero e la definizione di un piano di agevolazioni e compensi che legittimi il rientro di chi è andato via negli anni, in assenza di certezze e prospettive. Il tempo è poco – conclude il Coordinamento – e urgono scelte celeri e pragmatiche per il futuro del Paese”. (Inform)

SICUREZZA SOCIALE - XIX RAPPORTO INPS : PRESENTA RELAZIONE ANNUALE PRES. TRIDICO. INTERVENGONO PRES. CAMERA FICO E MIN.LAVORO E WELFARE CATALFO .

STREAMING ON LINE ORE 12,00 Giovedì 29 ottobre alle ore 12, presso Palazzo Montecitorio, il presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Pasquale Tridico tiene la Relazione annuale in occasione della presentazione del XIX Rapporto Annuale dell’Istituto, documento che illustra attività e ruolo dell’Inps nell’ambito del sistema di welfare nazionale e nell’attuale contesto socioeconomico del Paese. Sono previsti inoltre gli interventi del Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo. Per le restrizioni derivanti dalle norme anti Covid, la presentazione si svolge a porte chiuse e con trasmissione in diretta streaming sul canale Webtv della Camera. Link per seguire l'evento: http://webtv.camera.it/evento/16920 .(28/10/2020-ITL/ITNET)

“NUOVI CITTADINI” IN ITALIA E ALL’ESTERO: I NUMERI IN UN DOSSIER

Roma - Paese di immigrazione da quasi cinquant’anni, l’Italia registra un continuo aumento di nuovi cittadini di origine straniera: più di 1 milione dal 2012. Un numero superiore a quello già rilevante evidenziato dal Censimento del 2011, che ne registrava oltre 670mila. “Eppure, a causa di una legislazione che guarda prevalentemente al passato, diventare italiano per chi nasce e si forma nel nostro Paese o ci vive da molto tempo è più difficile che per i discendenti di emigrati italiani nati all’estero e che lì risiedono (spesso) stabilmente: nell’insieme oltre 2,3 milioni di persone che rappresentano un ulteriore, importante, tassello del profilo sempre più plurale della comunità nazionale”. Lo anticipa il Dossier Statistico Immigrazione 2020, 30^ edizione, realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS in partenariato con Confronti, che verrà presentato il prossimo 28 ottobre. Su base annua, il numero più alto di acquisizioni di cittadinanza da parte di stranieri residenti in Italia si è toccato nel 2016, quando se ne contarono più di 201mila. E dopo la flessione registrata tra il 2017 (147mila) e il 2018 (112.500), nel 2019 il loro numero è risultato di nuovo in aumento: 127 mila (+12,9%), pari a 24 ogni mille stranieri residenti. Allo stesso tempo è notevole tra i “nuovi cittadini” il numero di chi, al contrario, vanta un’ascendenza italiana, ma la cui eventuale presenza in Italia o esperienza del Paese restano necessariamente legate a una migrazione: è il caso dei discendenti degli emigrati italiani, anche del passato, nati all’estero ma nel diritto di acquisire iure sanguinis la cittadinanza del nostro Paese. Nel 2019, sono state 9 mila le acquisizioni di cittadinanza per discendenza da avo italiano e 91 mila gli italiani nati all’estero da nostri concittadini lì residenti. (NoveColonneATG)