LEONARDO CECCHI 

C’è stato un naufragio nel Mediterraneo, son finite centinaia di persone in acqua. I morti, per adesso, sarebbero almeno cinque.

I giornali su Facebook hanno lanciato la notizia. L’ondata di commenti sotto potete immaginarla, tanti fanno accapponare la pelle. Ma uno, in particolare, mi ha colpito: “Meglio che non dico niente, perché anche il diritto di pensarla diversamente c’avete tolto e sennò Facebook mi blocca” (il commento era un po’ [tanto] più sgrammatico, ve l’ho risparmiato). Mi ha colpito perché aiuta, purtroppo, a chiarire un punto che a tratti pare surreale dover chiarire: gioire per la morte di qualcuno, di uno o più innocenti, non è pensarla diversamente, è fare un po’ (tanto) schifo. Perché finché si discute di immigrazione, o persino – mi spingo oltre proprio per delineare il concetto al meglio – di porti chiusi o aperti, siamo nel campo della politica; della dialettica, anche dura, tra le parti. Ma c’è un confine che non va passato. Una linea oltre la quale si esce dalla politica e si entra in un campo che deve vedere tutti uniti: quello della dignità umana. Un individuo che vedendo un suo simile affogare e gioisce non insulta infatti la sinistra o la destra: insulta tutti gli uomini. Perché, sia pur di un millimetro, ma ci fa retrocedere sulla cosa più preziosa che abbiam: la nostra umanità intesa come “humanitas”. E questo è un qualcosa che non possiamo permetterci. Come uomini, prima ancora che come cittadini di un Paese ed elettori di una parte politica.

SICILIA: AD AGRIGENTO, PER DIALOGARE CON GLI DEI

Agrigento - La Valle dei Templi come non l'avete mai vista: la visita alla mostra "Costruire per gli dei, il cantiere nel mondo classico", consentirà al turista delle radici di riappropriarsi di un passato magnifico e glorioso, tra le bellezze mozzafiato di questi luoghi, dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Qui tutti i visitatori potranno riscoprire anche le imponenti "macchine" edili dell'esposizione a cielo aperto "Costruire per gli dei", organizzata da Mondomostre, che si svolgerà fino al 31 dicembre. Uno spunto ulteriore per calarsi nel mondo di chi costruì questi templi che oggi l'Unesco considera inestimabile patrimonio. Qualora l’apertura della mostra venisse confermata, gli ingressi saranno contingentati e con tutti i sistemi di sicurezza necessari per poter godere appieno della valle. Sarà una mostra che si snoda tra le principali attrazioni del Parco. L'esposizione, attraverso delle riproduzioni di macchine da lavoro, conduce il visitatore a scoprire le tecniche costruttive impiegate per l’innalzamento delle strutture templari nel mondo classico. Il tutto si svolgerà all’interno del Parco Archeologico e Paesaggistico Valle Dei Templi, in Via Panoramica dei Templi 17 ad Agrigento. Per tutte le informazioni relative allo svolgimento della mostra e alle eventuali prenotazioni, si può contattare il numero 09221839996. L’occasione della mostra consentirà di effettuare un’affascinante visita attraverso le mille bellezze di Agrigento, visitata ed ammirata dai turisti di tutto il mondo. Uno sguardo, almeno dal di fuori, merita la casa di Pirandello, il luogo in cui è nato il premio Nobel Luigi Pirandello. Raccoglie fotografie, quadri dedicati a Pirandello, recensioni, prime edizioni con dediche autografe, locandine delle sue opere, brevi scritti e poesie inedite. La Cattedrale di S. Gerlando è un altro dei simboli della città. (NoveColonneATG)

MONUMENTI ITALIANI IN CILE: IL WEBINAR DELLA RADIO ITALIANA IN CILE

SANTIAGO DEL CILE - Monumenti e mausolei italiani in Cile, conoscere la loro situazione e il loro stato. Verte su questo il webinar che “Radio Perché”, radio italiana in Cile, ha voluto organizzare su Zoom per questo pomeriggio, ore 18.00 (ore 22.00 italiane), promosso anche dal Comites Cile. Esperti e cittadini interessati alla questione informeranno tutti i partecipanti a riguardo e commenteranno la situazione nelle diverse parti del Paese. Il link per accedere al dibattito è https://us02web.zoom.us/j/83500961242, mentre l’ID della riunione è 835 0096 1242. (aise)

STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO, UNGARO (IV): RIPRISTINARE LA COMMISSIONE

Roma - “Sosteniamo il ripristino della commissione sulla stampa italiana all’estero” che affiancava il Dipartimento per l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri. Così a 9colonne Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto all’estero. Secondo Ungaro “è importante una commissione in cui si incontrino i rappresentanti degli organi di informazione, dell’amministrazione e di governo”. Il deputato di Italia Viva ricorda la recente chiusura del quotidiano in lingua italiana diffuso in Uruguay “Gente d’Italia”: si tratta di “un giornale di ottima qualità, che svolgeva un ruolo di collante con le comunità italiane. La chiusura è un fatto triste e spiacevole e la dice lunga su quanto sia importante che tutti i portatori di interesse abbiano un punto di raccolta per discutere”. (NoveColonneATG)

COOPERAZIONE ITALIA-AMERICA CENTRALE: L’IILA INCONTRA IL SICA

ROMA - Aggiornare al nuovo contesto e rafforzare ulteriormente l'impegno comune, già significativo e di lunga data, identificando ulteriori aree di interesse per le due Organizzazioni Internazionali, in un momento così critico come quello che tanto l’America che l’Europa stanno attraversando a causa della pandemia e delle sue drammatiche conseguenze economico-sociali soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Con questo proposito, oggi, 12 novembre, il Segretario Generale dell’IILA (Istituto Internazionale italo-latinoamericano), Antonella Cavallari, e il Segretario Generale del SICA (Sistema de la Integracion Centroamericana), Vinicio Cerezo, si sono incontrati in teleconferenza. Il Segretario Generale Cavallari, invitando il SICA a partecipare ad alcune delle attività e dei progetti che IILA sta mettendo a punto per i mesi a venire, ha ricordato che l’Organizzazione sta preparando un webinar sulle misure anti-Covid-19 rivolto proprio agli otto Paesi membri del SICA e un altro importante evento virtuale dedicato alla Donna cui parteciperà tra gli altri la Vice Presidente della Repubblica del Costa Rica, Epsy Campbell. Cavallari ha quindi sinteticamente illustrato le direttrici dell'azione dell'IILA in questo periodo, assolutamente in linea con l'agenda globale e anche con i contenuti della presidenza italiana del G20, le tre P: People Planet e Prosperity. Quindi attenzione all'ambiente e alla sostenibilità, alla coesione sociale e alla resilienza delle economie, in piena sintonia anche con gli obiettivi che il SICA stesso sta perseguendo con determinazione, grazie ad un profondo sforzo di innovazione del proprio metodo di lavoro e di comunicazione, rispetto ai quali si possono certamente intensificare le sinergie. Sono state quindi ricordate le fruttuose collaborazioni già in corso con SICA nel settore della Giustizia e Sicurezza, in particolare nel consolidamento dei sistemi di giustizia penale minorile, e in quello della Coesione sociale nell’ambito del programma EUROSOCIAL+ di cui IILA è partner, auspicando una incisiva azione congiunta in ambito UE, avvalendosi del riconoscimento di IILA come Ente Delegato per la cooperazione europea. Molto promettente per il futuro una possibile cooperazione IILA-SICA in particolare per l'attuazione di progetti diretti a sostenere la sicurezza alimentare, particolarmente nelle aree di frontiera o maggiormente vulnerabili. Il proficuo rapporto tra IILA e SICA risale al 2008, anno della firma da parte delle due Organizzazioni di un articolato accordo di cooperazione, aggiornato nel 2018 grazie alla visita all’IILA del Segretario Generale Cerezo, che avviò il nuovo percorso di condivisione di attività di cooperazione nel quadro dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, percorso che i vertici delle due Organizzazioni hanno stabilito oggi di intensificare ulteriormente. (aise)

MIGRANTES: DOLORE PER QUESTE “MORTI INNOCENTI”

Centro Astalli: “muoiono davanti ai nostri occhi, eppure nessuna reazione né indignazione” ROMA – Una “ennesima tragedia che si consuma a pochi chilometri dalle nostre coste nell’indifferenza generale, ciascuno preoccupato solo di se stesso”. E’ quanto dice don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes dopo il naufragio avvenuto ieri a circa 30miglia a nord delle coste libiche di Sabratha che ha causato la morte di almeno 5 persone compreso una bambina di 6 mesi. Don De Robertis esprime il dolore della Migrantes per queste “morti innocenti”. “Questo naufragio avviene letteralmente davanti ai nostri occhi. Eppure nulla si muove, in questo azzeramento delle distanze sarebbe normale un’immediata reazione da parte dell’Europa e dei governi nazionali per cercare di salvare quante più vite possibile”. A parlare è padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati. “Sarebbe ovvio attivare canali umanitari e piani di evacuazione dalle principali aree di crisi come è oggi la Libia – prosegue padre Ripamonti –. Si tratta tra l’altro di misure già sperimentate che bisognerebbe mettere in atto in maniera strutturale e sistematica”. “Ogni naufragio – conclude – ci mostra il paradosso di questa epoca in cui il fatto che degli esseri umani muoiano in mare non suscita reazioni e non provoca indignazione. Serve un sussulto di umanità, unico vaccino possibile al male dell’indifferenza”. (Migrantes online /Inform)