ALLA FONTE DELLA FRATELLANZA COSMICA. MONACHESIMO E INTEGRAZIONE EUROPEA. QUARTO INCONTRO CON ENZO FARINELLA

7 Ottobre 2021 a cura di Mimma Cucinotta Storia Arte Cultura, Uno sguardo all'Europa

Dublino, 7 ottobre 2021 – Concetti etici e illuminanti sulla ‘Sacralità integrità e inviolabilità della vita’,

essenza dei valori universali fondativi di promozione e difesa della persona, hanno accompagnato questi incontri con il professor Enzo Farinella, studioso e autore di numerosi volumi sulla grandiosa opera culturale e di evangelizzazione dei monaci d’Irlanda, compiuta nel loro passaggio diffusivo di principi umani, oggi giuridicamente rilevanti come diritti fondamentali dell’Uomo. Un cammino influenzante e portatore di inclusività, prezioso seme del moderno processo di integrazione europeo, da rivalutare e rilanciare partendo dal messaggio missionario irlandese. Lasciamo le conclusioni di queste nostre riflessioni ad Enzo Farinella per il quarto e ultimo incontro.  ”I monaci irlandesi, veri missionari e visionari come Colm Cille, Colombano, Aidan, Gallo, Virgilio, Fursey, Fiacre, Cataldo… hanno avuto una parte importante nel promuovere cultura e valori; ed essi, come i discepoli di S. Benedetto hanno influito sulla storia, cultura e arte, dando un contributo decisivo alla rinascita della civiltà europea. Tornare a visitare il loro mondo è non solo un viaggio nel tempo passato, ma soprattutto un ritorno alle radici della nostra fede e della nostra cultura e un omaggio a questi pionieri che hanno proclamato il mondo dei veri valori; valori da richiamare come base su cui costruire un mondo più umano e più inclusivo. Senza dubbio, la loro eredità è parte essenziale del nostro DNA e per questo dovremmo esser loro eternamente grati. Essi son partiti dalla convinzione che l’essere umano è qualcosa di speciale con una sua dignità suprema, una sua coscienza inviolabile e una sua autonomia morale e civica che illuminano i valori della comunità, dell’uguaglianza tra gli esseri umani, tutti fratelli e sorelle, tutti liberi in un mondo di giustizia, solidarietà e pace. Dinanzi al mare aperto della fratellanza cosmica hanno scoperto la presenza dell’”altro” il cui rispetto è dettato dalla sua sacralità sublime, centro del messaggio cristiano, che è stato e continua ad essere fulcro culturale e spirituale del nostro mondo, “marchingegno essenziale” di civiltà. Un mondo di “fratelli e sorelle” è un mondo solidale e ospitale per il quale bisogna costruire e sviluppare nelle zone più povere, centri di sapere, innovazione, solidarietà, pace e giustizia per una profonda opera di rinnovamento. Tutto ciò potrebbe aiutare a risolvere il problema della povertà e migliorare la cultura e i valori in Europa e altrove. I padri fondatori dell’UE hanno cercato di promuovere questi principi e valori fondamentali per far fronte ai problemi che la nuova unione incontra nel suo continuo processo di integrazione. È stato proprio in Europa che, 25 secoli fà, è maturata l’idea di istituire un ordine sociale i cui cittadini, informati dei principi fondamentali di giustizia e solidarietà nel perseguire il bene comune, sarebbero potuti divenire padroni del loro stesso destino. L’UE, come si legge nel “Trattato di Riforma” firmato a Lisbona il 13 dicembre 2007 con efficacia dal 1º dicembre 2009, si basa sui valori del rispetto per la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, la fiducia nello Stato di diritto e il rispetto per i diritti umani. Iincluso i diritti riguardanti le minoranze. Questi diritti sono comuni agli Stati-membro in una società dove prevalgono pluralismo, non-discriminazione, tolleranza, giustizia, solidarietà e uguaglianza tra donne e uomini”. Rivalità storiche europee hanno spesso fatto del continente il teatro di devastanti guerre e di crimini quali la Shoah o l’Olocausto – veri crimini contro Dio e l’umanità – o di muri ignominiosi frapposti tra comunità. Molte persone hanno parlato della necessità di continuare sul cammino d’integrazione in Europa. Essa “deve ripartire e giungere alla sua finalità. L’UE, infatti si trova a un punto cruciale: o si lavora per il suo progresso oppure l’Europa precipiterà “nella politica, dominata da egoismi di Stati nazionali e nell’incertezza e la precarietà di Stati alleati. Dobbiamo trovare il modo di rinverdire la fede nell’idea Europa, di ritrovare l’attualità e i grandi ideali che hanno animato i padri fondatori. Diversamente, invece di progredire torneremo da dove abbiamo cominciato e questo sarebbe una beffa della storia”. Così si esprimeva Carlo Azelio Ciampi, da Presdidente della Repubblica Italiana. Jacque Delores, ex Presidente della Commissione Europea, profetizzò questa crisi quando dichiarò: “Se non riusciremo nei prossimi anni a dare un’anima, una spiritualità all’Europa, perderemo la partita. Con il solo talento giuridico o con il know-how economico, l’Europa è condannata all’insuccesso”. È tempo, dunque, che, come europei, si cerchi di divenire parte delle finalità della stessa UE che vuole “promuovere pace, valori e il benessere della sua gente, offrendo ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, senza confini interni e un mercato interno comune con piena e leale competizione”; “cercando in tutti i modi il suo sviluppo sostenibile; promuovendo il progresso scientifico e tecnologico insieme a giustizia e protezione sociale, solidarietà tra generazioni e assicurando i diritti dei minori; combattendo l’esclusione sociale e la discriminazione; rispettando la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e tenendo d’occhio la salvaguardia e lo sviluppo del patrimonio culturale europeo”. In questo processo, anche i gemellaggi tra città e istituzioni possono contribuire a rafforzare la consapevolezza di essere europei in una più stretta unione tra i cittadini del mondo. Conoscenza e incontro tra i vari popoli hanno portato insieme municipalità, creando nuove cellule pulsanti di vita propria nel grande villaggio globale. Il gemellaggio offre infatti, la possibilità di saperne di più della vita quotidiana di altri cittadini, di scambiare esperienze varie, di sviluppare progetti e interessi comuni sull’integrazione locale, l’ambiente, lo sviluppo economico e sostenibile, differenze culturali, insomma di partecipare attivamente allo sviluppo della cittadinanza europea. La riscoperta del loro patrimonio culturale con la ricchezza indigena che li contraddistingue e che è alla base di principi fondamentali, come l’assoluta dignità della persona umana con un proprio destino e una sua vocazione escatologica, è il modo migliore per creare un vero dialogo tra culture, attraverso l’Europa dei cittadini e in un mondo sempre più umano, che in molti si sogna. Quindi, è nell’originalità e nella ricchezza del patrimonio culturale dei vari Stati membro che l’UE può trovare la sua linfa vitale e un ulteriore arricchimento e completamento; questo vale molto di più dell’unione economica, monetaria e politica, che tuttavia non deve essere trascurata. Per questo, la conoscenza, l’incontro e il dialogo tra le varie culture diventano di cruciale importanza anche per la qualità della vita nell’UE e nel mondo intero. Papa Giovanni Paolo II, ora Santo, dalle Asturie in Spagna, invocò un’Europa Unita su basi cristiane e spiegando il significato della sua preghiera dinanzi alla “Santina” di Covadonga, dichiarò: “Covadonga è una delle prime pietre basilari dell’Europa. Le sue radici cristiane affondano profondamente nella sua storia e nella sua cultura. Il regno cristiano nato sulle sue colline diede inizio ad un nuovo stile di vita ed ad una nuova espressione dell’esistenza umana, ispirata dal Vangelo. Per questo, nel contesto del mio pellegrinaggio alle radici dell’Europa cristiana, affido il progetto di un’Europa senza frontiere ai piedi della Santina”. Gli uomini possono creare muri di filo spinato o di cemento armato che dividono popoli per decadi o secoli. Ma, questi si frantumeranno prima o poi perchè non poggiano su valori autentici. La riscoperta invece dei valori fondamentali può mettere le basi per la nuova Europa del rispetto e della solidarietà per dar fiducia alle donne e agli uomini impauriti e indecisi di oggi. Creare la “Casa Comune Europea” e un mondo più giusto, come luogo non solo di un primato economico, ma dove il primato è dei valori – giustizia, uguaglianza, solidarietà -, è la sfida che investe tutti gli esseri umani. Sarebbe utile in tal senso che i programmi formativi scolastici aiutassero le future generazioni ad apprezzare questi valori, mentre insieme si cerca di costruire un mondo più inclusivo. Esaminare i legami tra Irlanda, Italia e UE è solo un esempio che può rinverdire il mondo dei valori e riscoprire nuovi stili di vita, predicati dai grandi monaci medievali dell’”Isola dei Santi e degli Studiosi”, veri agenti culturali nella loro avventura di Pellegrini per Cristo, attraverso le varie nazioni d’Europa”. ………….

I tre incontri precedenti sono consultabili ai seguenti link

https://www.paeseitaliapress.it/attualita/2021/09/04/alla-fonte-della-fratellanza-cosmica-primo-di-un-ciclo-di-incontri-con-enzo-farinella/

https://www.paeseitaliapress.it/storia-arte-cultura/2021/09/13/alla-fonte-della-fratellanza-cosmica-rivalutare-la-legge-etica-universale-secondo-incontro-con-enzo-farinella/