COVID 19, NUOVA ORDINANZA DEL MINISTRO SPERANZA VALIDA DAL 16 DICEMBRE AL 31 GENNAIO

Obbligo del test negativo in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell’Ue. Per i non vaccinati oltre al test negativo prevista la quarantena di 5 giorni. Prorogate inoltre le misure già previste per gli arrivi dai Paesi Extraeuropei

ROMA – Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il 14 dicembre una nuova ordinanza che prevede l’obbligo del test negativo in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell’Unione Europea. Per i non vaccinati oltre al test negativo è prevista la quarantena di 5 giorni. Sono prorogate inoltre le misure già previste per gli arrivi dai Paesi Extraeuropei.L’ordinanza è valida a partire dal 16 dicembre e fino al 31 gennaio. Il testo dell’ordinanza: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=84513&parte=1%20&serie=null (Inform)

ITALIANI ALL’ESTERO: ALIQUOTA AGEVOLATA SULLA PRIMA CASA

Roma - Può beneficiare dell'aliquota agevolata per la prima casa (2% di imposta di registro, in sostituzione dell'aliquota ordinaria del 9%) anche l'acquirente che sia cittadino italiano emigrato all'estero, sempreché si tratti di prima casa sul territorio italiano, senza che risulti indispensabile stabilirvi, entro 18 mesi, la residenza. Lo specifica – riferendosi agli aggiornamenti della normativa fiscale del Dpr 131/1986 - Il Sole 24 Ore nella sua rubrica Lettere in cui risponde ad un cittadino italiano emigrato a Berlino. La condizione di cittadino italiano emigrato all'estero, specifica il quotidiano finanziario, non deve necessariamente essere documentata con un certificato di iscrizione all'Aire (anagrafe degli italiani residenti all'estero), risultando sufficiente un'autocertificazione. (NoveColonneATG)

COMITES ZURIGO: I MEMBRI DELLA LISTA "IL PONTE" NON PARTECIPANO ALLA PRIMA SEDUTA DEL COMITATO

ZURIGO - I membri eletti della lista “Il Ponte” hanno deciso di non partecipare alla prima seduta del rinnovato Comites di Zurigo convocata oggi 15 dicembre, ove verranno anche votate le cariche esecutive dello stesso Comitato. Questa decisione, spiegano gli eletti con “Il Ponte” risiede nel fatto che “i risultati pubblicati sul sito dell'Ambasciata italiana in Svizzera in data 07.12.2021 e sul sito del Consolato di Zurigo in data 08.12.2021 sono stati definiti provvisori dalla stessa Ambasciata e dallo stesso Consolato, “in quanto pendenti i termini di ricorso per annullamento o modifica della proclamazione degli eletti a seguito di possibili irregolarità commessi dal seggio elettorale e dal Comitato elettorale circoscrizionale”. Riteniamo, pertanto, non corretto procedere al voto e alla nomina delle cariche esecutive, in agenda per l'odierna seduta, dando ad un Comitato dichiarato provvisorio pieni poteri esecutivi. Per tali ragioni si ritiene invece corretto non presenziare alla seduta di oggi, che a parere nostro avrebbe dovuto essere posticipata in attesa che la composizione definitiva del Comites venga chiarita nelle sedi opportune o chiarite quantomeno le attività che un Comites provvisorio può o non può eseguire”. La lista “Il Ponte”, infine, “depositerà nei prossimi giorni un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, competente in materia, chiedendo la revisione delle schede annullate e la definizione ufficiali dei risultati elettorati ad oggi provvisori”. (aise 15/12/2021)

IPOTESI

Ci mancava, tanto per infiammare ancor più la contesa, l’idea del Presidente patriota e rigorosamente senza la tessera del Pd. La politica e l’idea di Patria. Guarda tu! A meno di una boutade elettorale, non nuova in simili frangenti, saranno questi, con l’imprimatur di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, i requisiti assolutamente non negoziabili posti dalla destra per accedere al Colle. Strano, molto strano, tanto più, detto a scanso di equivoci, che in democrazia termini come patriota e patriottismo, da maneggiare con cura per evitarne l’abuso, non sono il monopolio di nessuno. Certo, la tentazione di impadronirsene ad esclusivo uso e consumo esiste. Rubando la citazione alla scrittrice Francesca Melandri, si potrebbe dire che la seduzione cresce a vista d’occhio quando scalpitano i commensali “del mistico banchetto del potere”. Ora resta da capire chi sarà il “vate” ammantato di cotanto algido patriottismo? Fare nomi sarebbe un azzardo, anche se qua e la, sullo sfondo di alcune indiscrezioni, si staglia lo scenario delle famose “cene eleganti” d’antan che patriottiche di certo non furono e nemmeno fecero un gran bene all’immagine dell’Italia. Anche per questa ragione l’ipotesi sembra improbabile mentre finora prevale la sensazione che nessuno abbia le chiavi del Quirinale. Eppure sotto il cielo di Roma sono successe le cose più strane. (FONTE: l’avvenire dei lavoratori . Renzo Balmelli)

COMITES, DEPUTATE PD ESTERO: ORA DISCUTERE SULLA CRISI DELLA RAPPRESENTANZA

Roma - “Le elettrici e gli elettori, sia pure in un quadro di forte problematicità e di evidenti segni in chiaroscuro, si sono pronunciati e, dunque, i COMITES, questi necessari strumenti di partecipazione e di autogoverno delle nostre comunità, tra non molto saranno in condizione di strutturarsi e di avviare una nuova consiliatura. Un doveroso e sincero ringraziamento va a coloro che in essi e per essi hanno lavorato volontariamente finora, a quanti hanno dato il loro impegno per garantire le operazioni elettorali e a coloro che comunque si sono spesi per favorire prima l’iscrizione nelle liste degli elettori e poi l’espressione del voto”. Lo affermano in una nota le deputate del PD Estero Francesca La Marca (Rip. Nord-Centro America) e Angela Schirò (Rip. Europa). “Un augurio di buon lavoro va alle elette e agli eletti, a tutti, senza distinzione di orientamento culturale e politico, che dovranno agire per il bene comune, al di fuori di ogni logica di parte. Tra di loro, vi sono persone di valore, che conosciamo direttamente, e che ci danno ogni garanzia di potere essere un valore aggiunto della rappresentanza dei nostri connazionali - proseguono -. Non possiamo tacere, tuttavia, che i dati prima sulle iscrizioni nelle liste elettorali e poi sulla reale partecipazione al voto sono drammaticamente bassi. Ancora una volta, poi, le alte percentuali di voti nulli hanno confermato la necessità di rivedere e semplificare le procedure che continuano a produrre esclusione e un vero e proprio spreco di espressione democratica”. “Tutte le previsioni più pessimistiche, legate alle difficoltà di svolgere le elezioni in persistente pandemia, di superare le difficoltà tecniche per iscriversi, di avere fatto una campagna informativa alla prova dei fatti inadeguata, di non avere seriamente tentato quando c’era il tempo una riforma di questi organismi, di non essersi concentrati sull’eliminazione della diabolica opzione inversa, e così via, hanno trovato purtroppo conferma. Su molti di punti il nostro gruppo e noi stesse abbiamo presentato disegni di legge di riforma, ma – si sa – per arrivare a una riforma normativa ci vuole un largo accordo trasversale di gruppi parlamentari e governo che non si è finora concretizzato - affermano Schirò e La Marca -. Non sarebbe leale, tuttavia, fermarsi a queste cose risapute. C’è un evidente crisi della rappresentanza che si è concretizzata nel taglio dei parlamentari, nelle difficoltà del CGIE di trovare ascolto nel Governo e nei gruppi parlamentari, nel distacco dei COMITES dall’opinione dei connazionali, nella difficoltà di strati ampi di nuovi emigrati di vedere nelle istanze tradizionali interlocutori credibili e utili, nell’incomprensibile fermo della Commissione bicamerale dopo l’approvazione all’unanimità alla Camera”. “La cosa da evitare veramente è quella scaricarsi ognuno delle proprie responsabilità e cercare di addossarle ad altri, trascurando l’esigenza di un confronto ampio e realistico. Apriamo una discussione onesta e aperta sulle prospettive della rappresentanza degli italiani all’estero e, nello stesso tempo, parlino tutti con chiarezza sul destino che si vuol dare a questo necessario strumento di democrazia”, concludono. (NoveColonneATG)

LAVORO - OCCUPAZIONE -

NEL TERZO TRIMESTRE + 505.000 OCCUPATI (+2,2% SU 2020) E 121.000 (+0,5% SU II TRIMESTRE 2021). A TEMPO PIENO +1,9% DETERMINATO (+3,7%) Nel terzo trimestre 2021 l'Istat registra un aumento di 505 mila occupati rispetto al terzo trimestre del 2020 (+2,2%) e di 121 mila occupati rispetto al trimestre precedente (+0,5%) . Il tasso di occupazione sale al 58,4% mentre il tasso di disoccupazione scende al 9,2%. L'aumento dell'occupazione riguarda ancora soprattutto lavoro precario. Gli occupati a termine crescono e superano quota tre milioni, secondo quanto emerge dal Rapporto Istat sul mercato del lavoro nel terzo trimestre 2021. Nel periodo considerato sono 3.003.000 con un aumento del 2,3% sul trimestre precedente e del 13,1% sullo stesso trimestre del 2020. Gli occupati totali sono 22.919.000 (+0,5% sul trimestre precedente, +2,2% sullo stesso periodo del 2020) mentre i dipendenti sono 17.978.000 in aumento dello 0,9% su base congiunturale e del 3,3% su base tendenziale. Gli indipendenti sono ancora in calo a 4.942.000 Aumentano intanto i posti vacanti e il tasso nel terzo trimestre 2021 è pari al 2%: pur mostrando un rallentamento della crescita (+0,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2021), si mantiene su livelli mai registrati (dal 2016, anno di inizio della serie). In termini tendenziali, l'incremento risulta ancora particolarmente marcato, pari a 0,9 punti percentuali. Complessivamente l'input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell'1,4% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al terzo trimestre 2020. Il numero di occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, è pari a 22 milioni 919 mila, in crescita rispetto al secondo trimestre 2021 (+121 mila, +0,5%). L'aumento riguarda i dipendenti permanenti (+88 mila, +0,6%) e quelli a termine (+68 mila, +2,3%), mentre tornano a calare gli indipendenti (-35 mila, -0,7%). Rispetto al terzo trimestre 2020, l'aumento dell'occupazione (+505 mila unità, +2,2%) interessa i dipendenti a tempo indeterminato (+228 mila, +1,5%) e, soprattutto, quelli a termine (+357 mila, +13,1%); per il decimo trimestre consecutivo si registra il calo degli indipendenti (-80 mila, -1,6%). La crescita dell'occupazione coinvolge sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale (+1,9% e +3,7%, rispettivamente). E' in diminuzione il numero di disoccupati (-308 mila in un anno, -12,0%) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-453 mila, -3,3% in un anno). Il tasso di occupazione sale al 58,4%, +0,4 punti sul trimestre precedente. L'aumento, che coinvolge uomini e donne e caratterizza tutte le ripartizioni, è più marcato tra i 15-34enni (+0,8 punti) rispetto ai 35-49enni (+0,4 punti) e ai 50-64enni (+0,1 punti). Il tasso di disoccupazione diminuisce per il secondo trimestre consecutivo portandosi al 9,2% (-0,5 punti in tre mesi); in lieve calo anche il tasso di inattività (-0,1 punti, al 35,2%). Continua la sostenuta crescita delle posizioni in somministrazione, con una variazione del 5,8% in termini congiunturali e del 29,8% su base annua. Nel 2020 - in piena pandemia - la produttivita' del lavoro e' aumentata dell'1,3%, 'in un solo anno' come risultato di un calo delle ore lavorate piu' intenso di quello del valore aggiunto (rispettivamente -13,0% e -11,8%). La dinamica positiva della produttivita' segue un lungo periodo di crescita molto lenta, con una media dello 0,5% negli anni 2014-2020), si legge inoltre nel report dell'istat sulle misure della produttivita'. (13/12/2021-ITL/ITNET)