OLIMPIADI 2026, FRANCESCHINI: SPORT E CULTURA INSIEME PER UN’EDIZIONE INDIMENTICABILE

Siglato ieri a Venezia il protocollo d’intesa tra Fondazione Milano-Cortina 2026 e Mic per il programma culturale olimpico VENEZIA – “Molti altri Paesi sono competitivi riguardo l’offerta turistica,

ma nessuno è in grado di proporre al pari dell’Italia la piena integrazione tra sport e cultura materiale e immateriale. Ecco perché con questa idea partita dal CEO del Comitato organizzatore di Milano-Cortina 2026, Vincenzo Novari, che si concretizza nella prima tappa della firma del protocollo con il Coni e il Mic, si lavora lungo il percorso che ci porterà all’Olimpiade. Grazie alla sinergia tra l’offerta culturale e quella sportiva dei Giochi, si avrà un’occasione in più per scoprire le bellezze dei territori coinvolti”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del programma culturale legato ai Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026, seguita alla firma dell’accordo di collaborazione tra il Mic e la Fondazione Milano-Cortina 2026 per la promozione di attività culturali e di promozione dei valori dello sport, tenutasi oggi a Venezia. “Arrivare a questo risultato – ha detto ancora il Ministro – è stato un grande lavoro di squadra, di cui l’Italia ha bisogno. In questi anni da ministro ho sempre verificato ciò che immaginavo: al nostro Paese viene riconosciuto un ruolo di leadership culturale a livello internazionale. Chi compra un prodotto italiano – ha aggiunto Franceschini – pensa alla bellezza, l’eccellenza e l’arte italiane che vi sono dietro. Oggi è molto importante il turismo esperienziale e l’Italia può offrire spazi enormi da questo punto di vista. Grazie al protocollo appena siglato – ha concluso il Ministro – potremo sviluppare sinergie con Regioni, Comuni e Enti Locali: credo che alla già enorme offerta tradizione dei territori potremo aggiungere anche una serie di eventi straordinari che lasceranno un ricordo indimenticabile”. (Inform)

GENTE D’ITALIA: L’URUGUAY ISTITUISCE LA GIORNATA DELL’IMMIGRATO ITALIANO GENTE D’ITALIA: L’URUGUAY ISTITUISCE LA GIORNATA DELL’IMMIGRATO ITALIANO

Montevideo – La Camera dei rappresentanti uruguayana ha approvato all’unanimità il progetto di legge del “Día del Inmigrante Italiano in Uruguay”, che nel suo unico articolo propone il 23 novembre quale giornata nazionale dell’immigrato italiano. Lo riporta Gente d’Italia, quotidiano di riferimento per la comunità italiana in Sud America. La proposta era stata avanzata dal deputato Enzo Malan due anni e mezzo fa, ma era rimasta bloccata per diverso tempo all'interno della commissione parlamentare “Constitución, códigos, legislación general y administración”. Presentando il progetto alla Camera, Malan ha dichiarato: “Nel nostro paese l'immigrazione italiana è stata molto eterogenea coinvolgendo persone di culture e idee diverse che hanno saputo trasmettere sempre ai loro figli una forte convinzione nel progresso e nell'idea di un futuro migliore”, evidenziando inoltre la massiccia presenza italiana in Uruguay (“Oggi circa il 40% della popolazione ha origini italiane e sono attive in tutto il paese una sessantina di associazioni”). “Gli immigrati hanno avuto un ruolo fondamentale nei processi di modernizzazione, urbanizzazione e industrializzazione del paese ma anche nella cultura e nelle abitudini della nostra società – ha affermato María Melazzi, deputata del Partido Colorado – È più che meritato, quindi, un riconoscimento speciale verso queste persone che vennero a stabilirsi nei secoli scorsi in terre lontane ma piene di opportunità”. Come ha precisato la deputata Liliana Chevalier del partito Frente Amplio, l’obiettivo del progetto e della giornata in sé è onorare e omaggiare la popolazione italiana in Uruguay. Infine, il dibattito alla Camera si è concluso con l’intervento di Ricardo Molinelli del Partitdo Colorado, il quale ha commentato che “Questo progetto di legge è un riconoscimento doveroso alle nostre origini e alla formazione della nostra cultura. Gli immigranti italiani iniziarono ad arrivare qui prima ancora che l'Uruguay esistesse come repubblica”. Il politico si è poi soffermato sulle istituzioni create dagli immigrati italiani, quale l’Unione e benevolenza di Paysandù (una delle associazioni di mutuo soccorso più antiche nel paese), il Circulo Napolitano (oggi inattivo ma la cui sede “destinata all'educazione ci fa capire quanto importante era questa istituzione”) e la Scuola Italia. “Questi esempi ci fanno capire la fortissima influenza che ha avuto l'Italia in Uruguay e per tutti questi motivi accompagniamo con convinzione la proposta di legge del ‘Día del Inmigrante Italiano’ che rappresenta un vero e proprio atto di giustizia” ha dichiarato Molinelli. (NoveColonneATG)

BRASILIA: L’AMBASCIATA CELEBRA LA GIORNATA NAZIONALE DELLO SPAZIO CON UN INCONTRO ONLINE

BRASILIA - In occasione della prima Giornata Nazionale dello Spazio, l’Ambasciata d’Italia a Brasilia ha organizzato per domani, 17 dicembre, alle ore 10.00 (ora brasiliana) un evento scientifico incentrato sulla collaborazione spaziale tra Italia e Brasile, nell’ambito del primo protocollo esecutivo della Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra i due Paesi firmato il 19 novembre scorso. Protagonisti dell’incontro Cristian Vendittozzi, dell'Università Federale di Brasilia, e Ignazio Dimino, del Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale (CIRA), che insieme approfondiranno lo sviluppo di tecnologie innovative in ambito satellitare nell’incontro virtuale disponibile a questo indirizzo. La Giornata Nazionale dello Spazio si celebra il 16 dicembre per commemorare il lancio, nel 1964, del primo satellite italiano (San Marco 1), un evento grazie al quale l’Italia risultò tra i primi Paesi al mondo a superare l’atmosfera terrestre. (aise 16/12/2021) SENATO, GARAVINI (IV): “BENE DECISIONE GIUNTA PER SEGGIO A PORTA. OTTIMISTA CHE VOTO AULA CONFERMERÀ QUESTA DECISIONE” ROMA – “Bene che la Giunta per le immunità del Senato abbia messo un punto alla situazione di stallo creatasi con il voto di due settimane fa. Assegnando con chiarezza il seggio del senatore decaduto Cario a Fabio Porta. La decisione di questa mattina è importante perché ristabilisce la legalità nel luogo chiamato a tutelarla, il Parlamento. Sono ottimista che l’aula del Senato confermerà questo voto”. Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri. (Inform)

LONDRA ITALIA: L’EMIGRAZIONE ITALIANA IN INGHILTERRA E GALLES

Londra – Un nuovo studio, condotto dal Consolato Generale d’Italia a Londra, ha analizzato la comunità italiana presente in Inghilterra e Galles. Come riporta Londra Italia, il quotidiano online per gli italiani che vivono nella capitale inglese, la ricerca ha considerato criteri quali età, professione, titolo di studio, provenienza con l’obiettivo di evidenziare “i tratti distintivi di una collettività che rappresenta un unicum nel panorama mondiale”. “La pubblicazione ha lo scopo di analizzare le complesse dinamiche demografiche in Inghilterra e Galles, le quali sottolineano la sempre maggiore multiculturalità e il livello di integrazione dei nostri connazionali” ha spiegato il Console Generale Marco Villani. Secondo lo studio, negli ultimi 8 anni gli iscritti all’AIRE in Inghilterra e Galles sono più che raddoppiati, passando da poco meno di 200 mila a più di 450 mila: nel novembre 2021, la circoscrizione del Consolato Generale d’Italia a Londra (che include Inghilterra, Galles, Gibilterra, l’isola di Man e le isole del Canale della Manica) contava 450 383 italiani. “A proposito della residenza della comunità italiana in Inghilterra e Galles, si nota la preminenza delle grandi città inglesi, quali Londra che ospita un italiano su tre, ma anche Manchester (2,5%), Birmingham (1,98%) e Bedford (1,19%). L’unica città gallese presente è Cardiff, con poco più di 2 mila italiani residenti” scrive Londra Italia. Lo studio ha evidenziato come tutto il territorio italiano sia coinvolto nel fenomeno di migrazione verso il paese: ai primi 5 posti ci sono le regioni Lombardia, Campania, Veneto, Lazio e Sicilia. Tramite una classificazione per titolo di studio, si è scoperto poi che generalmente gli italiani residenti nel Regno Unito sono in possesso di un titolo (universitario o di scuola superiore). Relativamente alle professioni, il 18% svolge mansioni impiegatizie, il 10% lavora nel settore alberghiero o della ristorazione e un altro 10% rientra tra gli operai specializzati e non qualificati. “Si nota la presenza di un’importante comunità di docenti e professori universitari (con più di 4 mila italiani residenti) – spiega il giornale londinese – di addetti alla sanità (con quasi 6 mila italiani impiegati) e di liberi professionisti e dirigenti (rispettivamente 8 600 e quasi 4 mila). Infine, circa 4 200 italiani residenti si dichiarano pensionati e più di 18 400 si definiscono scolari e studenti, anche se il numero di italiani iscritti a corsi di formazione e universitari è considerato ampiamente sottostimato”. (NoveColonneATG)

FISCO - DECRETO FISCALE - PALLUCCHI (FORUM TERZO SETTORE): REGIME IVA PER ASSOCIAZIONI: UN ANNO FA FU ELIMINATA DA L. BILANCIO CI SONO PIU' RAGIONI PERCHE' VENGA CANCELLATA.."

Nel decreto Fiscale approvato in via definitiva alla Camera dei Deputati è stata inserita una norma in base alla quale anche le attività svolte da enti non profit che non svolgono attività commerciale, saranno sottoposte al regime IVA dal 1 gennaio 2022. Questo significa per migliaia di enti l’obbligo di apertura della partita Iva sopportando i costi di tenuta della contabilità, ulteriori oneri e adempimenti burocratici. "Un anno fa tutto il terzo settore si mobilitò ottenendo che questa stessa norma fosse eliminata dalla legge di Bilancio – dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore – Poi la scorsa settimana ci siamo ritrovati, in sede di conversione del DL Fiscale in Senato, nella stessa situazione di prima." "Ci sono più ragioni per cancellare questa disposizione – ribadisce la Portavoce – perché oltre ad arrecare un ingiusto danno alle associazioni, soprattutto a quelle più piccole, senza peraltro alcun vantaggio per il bilancio dello Stato, non è raccordata con la legislazione fiscale del Terzo settore oggi in vigore. Inoltre, arriva proprio mentre sono in corso gli adempimenti per le iscrizioni al Registro unico nazionale del Terzo settore." "In questi giorni si sono levate le proteste di tutte le associazione che sono già in grave affanno per gli effetti subiti dalla crisi pandemica. Molti esponenti politici di tutti gli schieramenti hanno assicurato il loro impegno per far ritirare questa norma irragionevolmente vessatoria. Ci auguriamo che alle parole seguano i fatti: esiste la possibilità di riparare a questo errore nella legge di bilancio ora in discussione - conclude Vanessa Pallucchi." (16/12/2021-ITL/ITNET