LA CRONACA DELLA CRISI: DAL SENATO OK ALLA FIDUCIA, MA NON BASTA
Roma - "Chiedo che sia posta la fiducia sulla proposta di risoluzione avanzata dal senatore Casini". Lo dice con nettezza, in prima persona, il premier Mario Draghi nel suo intervento di replica al Senato,
nelle comunicazioni seguite alle dimissioni dello scorso 14 giugno, poi respinte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Come giovedì scorso, anche il 20 luglio alla fine il Senato ha votato la fiducia (95 sì e 38 no) ma stavolta, con la non partecipazione al voto non solo di M5S ma anche di Fi e Lega, arriva la conferma che la "maggioranza di unità nazionale" non c'è più. A Palazzo Madama, nel giorno decisivo, erano state presentate due risoluzioni, quella di Casini e quella del centrodestra di governo: "Il Senato, udite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, le approva" si legge semplicemente nella prima. Nella seconda, su cui non si è votato, si dichiarava da parte di Fi e Lega la disponibilità "a continuare a dare il proprio contributo per risolvere i problemi dell'Italia" ma "con un governo profondamente rinnovato rispetto agli indirizzi politici e nella propria composizione". Insomma, senza i 5 Stelle. Già nel corso del dibattito, le condizioni poste dal capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo ("Noi ci siamo se si tratta di fare una nuova maggioranza, senza M5s, e se serve ricostituire un nuovo governo") e il duro intervento del senatore pentastellato Ettore Licheri ("bisogna capire se il superbonus lo si ferma perché è una misura dei 5 Stelle, senza accampare presunte frodi o altro") lasciavano presagire che non sarebbe stata una giornata dall'esito positivo. Dopo l'intervento del leghista, il premier lasciava momentaneamente l'aula del Senato, visibilmente rabbuiato, mentre dopo l'intervento del secondo i gruppi di maggioranza chiedevano la sospensione della seduta per un'ora e mezza, ma nella riunione di maggioranza non si riusciva a trovare una sintesi. (NoveColonneATG)
FONDAZIONE CASSAMARCA DI TREVISO: IN AUTUNNO RIPRENDONO I “GIOVEDÌ DELLA CULTURA”
TREVISO – Riprenderà nel mese di settembre il ciclo di conferenze della Fondazione Cassamarca di Treviso dedicato a due grandi temi, “Classico” e “Universo”, che saranno affrontati, nelle loro molteplici declinazioni, da personalità della cultura e della scienza. Iniziati nel 2019, gli appuntamenti settimanali sono stati sino ad oggi 94 e hanno riguardato una molteplicità di temi: arte, storia, geografia, filosofia, diritto, religione, fotografia, letteratura, moda, cucina, sport, fumetti, Anche in questa stagione sarà possibile seguire le conferenze in diretta streaming collegandosi alla pagina Facebook della Fondazione Cassamarca oppure rivederle sul canale YouTube di Fondazione Cassamarca accedendo direttamente dal sito: www.fondazionecassamarca.it. L’appuntamento per ciascuna è alle ore 18 a Casa dei Carraresi. Il progetto è sostenuto dalla società Carlo Alberto Srl. (Inform)
LA CAMERA IN PROROGATIO: COSA SI PUÒ FARE E COSA NO
ROMA - L'articolo 61, secondo comma, della Costituzione dispone che, fino a quando non siano riunite le nuove Camere, sono prorogati i poteri delle precedenti. Per prassi consolidata, le Camere, in regime di prorogatio, si limitano a compiere gli atti ritenuti costituzionalmente doverosi ovvero urgenti, mentre sono escluse le attività tipicamente riconducibili alle espressioni di indirizzo politico. Lo ha ricordato Roberto Fico, presidente della Camera, aprendo la seduta di questa mattina. Riferendosi alla prassi consolidata, Fico ha spiegato che, per quanto riguarda l'attività legislativa, in periodo di prorogatio si procede all'esame dei soli progetti di legge connessi ad adempimenti costituzionalmente dovuti ovvero “urgenti e indifferibili”, tra cui sono annoverati i disegni di legge di conversione di decreti-legge, le autorizzazioni alla ratifica di trattati internazionali, gli atti dovuti in quanto legati all'attuazione di obblighi o impegni derivanti dall'appartenenza all'Unione europea. Nell'ambito di questi provvedimenti possono essere presentati ordini del giorno. Quanto alle Commissioni, le funzioni referenti e consultive si svolgono solo per i provvedimenti collegati all’Assemblea. Nell'ambito dell'attività legislativa, le Commissioni possono attivare, secondo le regole ordinarie, tutti gli strumenti istruttori previsti dall'articolo 79 del Regolamento. Vietate le comunicazioni del governo e le audizioni. Da ieri – cioè dalla data del decreto di scioglimento – non si possono presentare progetti di legge. Fanno eccezione i disegni di legge d'iniziativa del Governo che rivestano i caratteri di necessità ed urgenza. Non si possono presentare né esaminare atti di indirizzo, mentre per le interrogazioni sono ammissibili solo quelle su “attività o comportamenti attuali del Governo, ovvero resi noti nel periodo successivo allo scioglimento delle Camere”. Non verranno svolte le interrogazioni a risposta immediata e le interpellanze urgenti, né gli atti di sindacato ispettivo presentati prima del decreto di scioglimento. Sono consentite alcune attività per la verifica dei poteri e le dimissioni di deputati per incompatibilità, mentre l’Ufficio di presidenza - così come gli organi per la tutela giurisdizionale - prosegue la sua normale attività. (22/07/2022 aise)
CONSOLATO D’ITALIA A PERTH E COMITES WESTERN AUSTRALIA: CERIMONIA COMMEMORATIVA PER LA GIORNATA DEL SACRIFICIO DEL LAVORO ITALIANO NEL MONDO
PERTH – L’8 agosto di ogni anno si celebra la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, in ricordo dei caduti italiani nella tragedia mineraria di Marcinelle (Belgio) nel 1956 e di tutti coloro che hanno perso la vita sul lavoro nel mondo. Si tratta, inoltre, di un’importante occasione per onorare tutti gli emigrati italiani nel mondo. Domenica 7 agosto alle ore 11:00 il Consolato d’Italia a Perth e il Comites Western Australia terranno un evento commemorativo presso il Vasto Memorial a East Perth, al quale è invitata tutta la comunità italiana. Saranno deposte una corona di fiori e si terranno interventi di Autorità italiane e australiane . In programma una mostra fotografica e un rinfresco al termine della cerimonia. (Inform)
ARCHEOLOGIA, A RIPOSTO IN MOSTRA I “MATERIALI RITROVATI. MUSUMECI: SINTESI TRA LEGALITÀ E CULTURA
Presidenza della Regione Reperti archeologici, icone e statuette settecentesche recuperati dalla Guardia di Finanza sono esposti nella mostra permanente “Materiali ritrovati. Dal sequestro alla confisca alla valorizzazione. Un esempio del territorio catanese”, allestita nella caserma “Nunzio Inzerilli” a Riposto, nel Catanese. L’esposizione è stata inaugurata oggi dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci con il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza generale Antonino Raimondo, il comandante della compagnia di Riposto capitano Marco Burcheri, il sindaco Vincenzo Caragliano. Presenti anche la soprintendente ai Beni culturali Irene Donatella Aprile, il rettore dell'Università di Catana Francesco Priolo, il sostituto procuratore di Catania Assunta Musella. «Questa mostra - ha sottolineato il governatore Musumeci - è un omaggio al lavoro delle forze dell'ordine e in particolare della Guardia di Finanza per essere riuscita a recuperare un vasto patrimonio culturale sottratto alla fruizione e allo Stato, ma è anche un segno evidente di collaborazione tra le istituzioni. Abbiamo la necessità di rimettere assieme questo ampio "tesoro" archeologico, che non è minore. Non si tratta solo di opere e reperti trafugati, ma anche di quelli stipati nei depositi regionali o statali. Se li utilizzassimo potremmo aprire molti altri musei. Per questo, con la Carta di Catania che abbiamo sottoscritto due anni fa, abbiamo elaborato un progetto per affidare provvisoriamente ai privati questi beni e farli fruire e ammirare anche nelle strutture ricettive. Il patrimonio culturale - ha concluso il presidente della Regione - è un motore di crescita della nostra Isola». La mostra - finanziata dalla Regione Siciliana, tramite l’assessorato dei Beni culturali e dell'identità siciliana, e dal reparto tecnico logistico amministrativo Sicilia della Guardia di Finanza - costituisce un esempio significativo di musealizzazione dei reperti antichi, illegittimamente sottratti e detenuti da privati, restituiti alla collettività grazie all'opera di prevenzione della Guardia di Finanza e, in particolare, della Compagnia di Riposto. I beni, dati in concessione dalla Soprintendenza etnea ai finanzieri, fanno parte di un sequestro operato diversi anni or sono in due distinte operazioni. Dapprima sequestrati e poi definitivamente confiscati per sentenza del tribunale e quindi assegnati al demanio della Regione Siciliana, come già accaduto in altri casi simili, sono rimasti fino ad oggi confinati nei depositi. Adesso vengono restituiti alla collettività. L'allestimento è stato progettato seguendo un ordine cronologico, ipotizzando, in base alle consolidate conoscenze della costituzione dei corredi funerari di diverse epoche nel territorio siciliano, la possibile composizione originaria dei contesti. La mostra sarà visitabile su appuntamento, contattando il numero 095.931288. FOTO: in allegato il momento del taglio del nastro (FONTE: Presidenza della Regione)
SCHIAVONE (CGIE): LE SEDI DIPLOMATICHE SOFFRONO, BISOGNA MODIFICARE I REGOLAMENTI CONTRATTUALI
Roma – “Tra gli argomenti che mostrano maggiori criticità nelle politiche per gli italiani all’estero risulta esserci l’aspetto salariale che distingue i funzionari metropolitani di ruolo delle aree amministrative da quelli assunti in loco. La differenza è percepita in particolare nei paesi di grande emigrazione italiana. In paesi come il Belgio, la Germania, Svizzera o l’Argentina le sedi consolari e le Ambasciate sono sottostaffate perché il costo della vita è alto e i salari, come il valore monetario dell’euro, risulterebbero inadeguati. Perciò, molte sedi sono in sofferenza di personale e da qui l’esigenza di una modifica pragmatica dei regolamenti contrattuali, senza la quale sarà difficile migliorare le tempistiche e l’erogazione dei servizi consolari”. Così Michele Schiavone, segretario generale del Cgie, il Consiglio generale per gli italiani all’estero. “Negli anni l’assunzione di impiegati a contratto locale rispondenti alla legislazione del paese di residenza è stata risolutiva di tale difficoltà, ma col tempo anche questa soluzione ha prodotto effetti discutibili. Le diseguaglianze salariali presenti tra gli impiegati di ruolo e quelli assunti in loco nell’esercizio delle stesse attività creano delle ingiustificabili sperequazioni: gli adeguamenti salariali nei periodi critici, per gli impiegati assunti in loco, quando non corrisposti influiscono sui rapporti di lavoro. È il caso degli impiegati a contratto che prestano servizio in Svizzera, che in pochi anni si sono visti deprezzare il valore monetario del proprio salario del 20 per cento. È certamente questo uno dei casi che richiedono la flessibilità legislativa in entrata e in uscita per salvaguardare la professionalità e la continuità dei rapporti di lavoro”. (NoveColonneATG)