“EDUCARE PER PRESERVARE“: A BRISBANE LA VIII CONFERENZA NAZIONALE DEI DOCENTI DI ITALIANO IN AUSTRALIA
BRISBANE - Si terrà sabato 21 ottobre a Brisbane la VIII Conferenza Nazionale dei docenti di Italiano in Australia, organizzata dall’Ambasciata d’Italia di Canberra, insieme al Consolato d’Italia di Brisbane, all’Istituto Italiano di Cultura di Sydney e al Co.As.It./ILC Brisbane.
L’evento intitolato “Educare per preservare“ si svolgerà nell’ambito delle manifestazioni previste in occasione della XXIII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo e, come ogni anno, pur attenendosi ai consueti criteri della didattica linguistica e della formazione, i lavori si ispireranno al tema della Settimana, vale a dire “L’italiano e la sostenibilità”. La conferenza avrà luogo presso la All Hallows School di Brisbane, con inizio alle ore 9:00. La giornata di studi verrà inaugurata da un saluto dell’ambasciatore d’Italia in Australia, Paolo Crudele, cui faranno seguito la prolusione di Monica Barni dell’Università per Stranieri di Siena e gli interventi di accademici ed esperti nel settore della lingua su temi come “La scienza e l’immaginario”, “Oltre la classe” e “In classe - risorse e idee per coadiuvare l'insegnamento dell'italiano”. Nel corso del pomeriggio si terranno inoltre sei seminari ai quali potranno partecipare gli insegnanti di italiano delle scuole primarie e secondarie di tutta l’Australia: “Il libro illustrato: Esercizi di creatività con parole e immagini” a cura dell’illustratrice Lucia Masciullo; “La rinascita verde in Italia: educazione, consapevolezza e nuovo vocabolario per il futuro” a cura di COASIT/ILC Brisbane; “Per un insegnamento sostenibile dell'Italiano” con la University of Melbourne; “L'Italiano e la sostenibilità - 500 anni di progressi o di danni?” con il Co.As.It. Sydney; “Orizzonti - L'Italiano e la sostenibilità” con il Co.As.It. Melbourne; e “Pane, leggerezza e fantasia: verso una didattica dell'italiano sostenibile” a cura di Griffith University, Dante e Amagree. Chiuderà la giornata l’intervento di John Hajek della University of Melbourne su “La sostenibilità e la promozione dell'Italiano a scuola”. (aise 16/10/2023)
“ALESSANDRO MANZONI E I PROMESSI SPOSI IN ALBANIA”: IL 19 OTTOBRE CONVEGNO ALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI TIRANA IN COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA
lunedì, 16 Ottobre, 2023 TIRANA -Nell’ambito della XXIII edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, il 19 ottobre all’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana si terrà il convegno “Alessandro Manzoni e I Promessi Sposi in Albania” (ore 15-17). L’evento è organizzato dal Centro Linguistico di Ateneo in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. Al convegno parteciperà anche la Prof.ssa Giulia Raboni dall’Università di Parma con l’intervento intitolato “Manzoni 1823”. Gli interessati potranno seguire il convegno in presenza (Aula Magna, Edificio “Casa Rossa”, Università Cattolica NSBC) e in modalità online (per il link si veda il sito iictirana.esteri.it) . Durante il convegno sarà consegnata alla Biblioteca “Fr. P. Ruatti” dell’Università l’edizione de “I Promessi Sposi” del 1840 (La Quarantana). Interverranno :Fr. Ruggero Valentini, Presidente Fondazione NSBC; Prof. Leonardo Palombi, Magnifico Rettore UCNSBC; Dott. Alessandro Ruggera, Direttore IIC, Tirana. Relatori: Dott. Alessandro Zaccuri; Prof.ssa Giulia Raboni; Prof.ssa Irena Ndoci. Moderatori: Natalina Hoti, Alessandro Zaccuri (Inform)
VIENNA: IL COMITES PRESENTA IL PRIMO RAPPORTO SUGLI ITALIANI IN AUSTRIA
VIENNA - Chi sono gli italiani e le italiane in Austria? Questa è la domanda fondamentale da cui nasce il primo Rapporto sugli Italiani in Austria redatto dal Comites che verrà presentato mercoledì prossimo, 18 ottobre, dalle 18.30, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Vienna. “Sin dal 2021 abbiamo lavorato su un Rapporto/Ricerca, in collaborazione con un dottore dell'Università di Padova per sviluppare un modello di indagine scientifica utile a delineare il volto dei connazionali in Austria e ad evidenziare le loro esigenze”, spiega il Comites. “Abbiamo voluto creare una opportunità per dare pieno riconoscimento all’esistenza della comunità degli italiani/e in Austria, nonché offrire uno strumento unico per supportare al meglio i connazionali. Uno strumento sino ad ora inesistente, che può essere replicato con agilità in altri contesti ed aiutare tutti i nostri connazionali in Austria ma anche in altri paesi stranieri”. Il Rapporto non si limita ad una semplice raccolta di dati, chiarisce il Comites, ma indaga a fondo nelle esigenze sociali e civili degli italiani in Austria. Ad una prima parte più tradizionale e anagrafica, il Rapporto affianca aree che indagano le necessità e bisogni quotidiani, i motivi del trasferimento in Austria e le prospettive di permanenza, la percezione di integrazione e discriminazione, il senso di comunità e di connessione con altri connazionali nonché la vicinanza alle e delle istituzioni dello Stato. Il ComItEs ha lavorato in collaborazione con un dottore dell'Universitá di Padova per sviluppare una metodologia scientifica apposita ai fini del Rapporto ed applicarla tanto nello sviluppo del questionario con cui sono stati raccolti i dati, quanto nella successiva analisi. Nel corso dell’evento di mercoledì, il Comites presenterá i principali dati e le tendenze emerse dal Rapporto. Di seguito David Primo dell’Università di Padova offrirà una panoramica delle peculiarità del modello scientifico sviluppato e la sua replicabilità. All’incontro – che verrà trasmesso anche sulla piattaforma zoom - interverrá Michele Schiavone, Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Dopo il lancio del 18 ottobre, il Rapporto sarà pubblicato sul sito web del ComItEs. (aise 15/10/2023)
CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE: SÌ DELLA TERZA COMMISSIONE AGLI “INTERVENTI REGIONALI IN MATERIA DI MOVIMENTI MIGRATORI” PER IL 2023. IL PROVVEDIMENTO RIGUARDA SOPRATTUTTO GLI EMIGRATI PIEMONTESI ALL’ESTERO E IN TOTALE DISPONE DI 295MILA EURO
16 Ottobre, 2023 TORINO – Nel Consiglio regionale del Piemonte il provvedimento con gli “Interventi regionali in materia di movimenti migratori” per il 2023, presentato dall’assessore all’Emigrazione Maurizio Marrone, è stato licenziato a maggioranza dalla terza Commissione (che ha competenze anche per i movimenti migratori), presieduta da Claudio Leone (Lega) Il provvedimento andrà quindi in Aula per il voto. La delibera, ha spiegato l’assessore Marrone, si occupa soprattutto degli emigrati piemontesi all’estero e in totale dispone di 295mila euro. Di questi, ha precisato, “120mila andranno alle associazioni degli emigrati, metà per iniziative nei paesi esteri, metà in Piemonte”. “Sono in dirittura d’arrivo – ha aggiunto Marrone – diverse iniziative che favoriscono il turismo degli originari del Piemonte nella nostra regione, perché abbiamo riscontrato un grande interesse anche nelle seconde e terze generazioni in Argentina o in altri Paesi del Sudamerica e non, che vogliono conoscere la terra delle loro radici”. Tra i diversi interventi, 15mila euro verranno stanziati per le iniziative legate al cinquantesimo anniversario del Monumento dedicato ai Piemontesi nel mondo di San Pietro in Val Lemina (Torino), decisione che ha trovato il favore anche della consigliera Monica Canalis (Partito Democratico).La consigliera Silvana Accossato (Liberi Uguali Verdi), pur segnalando la generale scarsità di risorse, ha apprezzato le diverse attività che il documento propone.L’assessore Marrone ha anche annunciato uno stanziamento speciale di 100mila euro per il Museo dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo di Frossasco (Torino), che contribuiranno alla ristrutturazione in corso e si aggiungeranno ai fondi annuali già previsti. (Inform)
ITALIANI ALL'ESTERO - ISRAELE/GAZA - OMS CHIEDE A ISRAELE: "ANNULLARE ORDINE EVACUZIONE OSPEDALI NORD GAZA, PROTE-ZIONE STRUTTURE SANITARIE, CONSEGNA IMMEDIATA FORNITURE MEDICHE E AIUTI UMANITARI ATTRAVERSO VALICO DI RAFAH
"In qualità di agenzia delle Nazioni Unite responsabile della sanità pubblica, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha oggi condannato fermamente i ripetuti ordini di Israele di evacuare 22 ospedali che curano più di 2000 pazienti ricoverati nel nord di Gaza. L’evacuazione forzata di pazienti e operatori sanitari peggiorerà ulteriormente l’attuale catastrofe umanitaria e sanitaria pubblica."così una nota odierna dell'Organizzazione mondiale della Sanità, che fa presente Le vite di molti pazienti critici e fragili sono in bilico: quelli in terapia intensiva o che fanno affidamento sul supporto vitale; pazienti sottoposti a emodialisi; neonati in incubatrici; le donne con complicazioni della gravidanza e altre persone affrontano un imminente deterioramento delle loro condizioni o la morte se sono costrette a spostarsi e vengono tagliate fuori dalle cure mediche salvavita durante l'evacuazione. Le strutture sanitarie nel nord di Gaza continuano a ricevere un afflusso di pazienti feriti e faticano a operare oltre la capacità massima. Alcuni pazienti vengono curati nei corridoi e all’aperto nelle strade circostanti a causa della mancanza di letti ospedalieri. Costringere più di 2000 pazienti a trasferirsi nel sud di Gaza, dove le strutture sanitarie funzionano già alla massima capacità e non sono in grado di assorbire un drammatico aumento del numero di pazienti, potrebbe equivalere a una condanna a morte. I direttori degli ospedali e gli operatori sanitari si trovano ora di fronte a una scelta angosciante: abbandonare i pazienti critici nel mezzo di una campagna di bombardamenti, mettere a rischio la propria vita rimanendo sul posto per curare i pazienti, o mettere in pericolo la vita dei propri pazienti mentre tentano di trasportarli in strutture che hanno ricevuto cure mediche. nessuna capacità di riceverli. Nella stragrande maggioranza, gli operatori sanitari hanno scelto di restare indietro e di onorare il loro giuramento come professionisti sanitari di “non fare del male”, piuttosto che rischiare di spostare i loro pazienti critici durante le evacuazioni. Gli operatori sanitari non dovrebbero mai essere costretti a fare scelte così impossibili. Inoltre, decine di migliaia di sfollati nel nord di Gaza cercano rifugio in spazi aperti dentro o attorno agli ospedali, trattandoli come rifugi dalla violenza e per proteggere le strutture da potenziali attacchi. Anche le loro vite sono a rischio quando le strutture sanitarie vengono bombardate. Esistono rapporti verificati di morte di operatori sanitari e di distruzione di strutture sanitarie, il che nega ai civili il diritto umano fondamentale all’assistenza sanitaria salvavita ed è proibito dal diritto umanitario internazionale. L’OMS chiede a Israele di annullare immediatamente gli ordini di evacuazione degli ospedali nel nord di Gaza e chiede la protezione delle strutture sanitarie, degli operatori sanitari, dei pazienti e dei civili. L’OMS ribadisce inoltre le sue richieste per la consegna immediata e sicura di forniture mediche, carburante, acqua pulita, cibo e altri aiuti umanitari a Gaza attraverso il valico di Rafah, dove l’assistenza salvavita – comprese le forniture sanitarie dell’OMS arrivate oggi – è attualmente in attesa di ingresso. (14/10/2023-ITL/ITNET)
RIACE, UN ANNO E 6 MESI IN APPELLO PER LUCANO: CADONO LE ACCUSE PIU' GRAVI
Roma - Un anno e sei mesi, con pena sospesa, per falso relativo a una delibera del 2017: è la condanna inflitta l’11 ottobre in appello a Mimmo Lucano dal Tribunale di Reggio Calabria, che di fatto smonta però il castello di accuse che aveva portato in primo grado l'ex sindaco di Riace a subire una condanna di 13 anni e due mesi, e a una campagna culminata con la fine dell'esperienza degli Sprar, il sistema accoglienza diffusa di cui il suo borgo calabrese era diventato un modello. Lucano era finito nel registro degli indagati nel 2018, nella cosiddetta inchiesta Xenia, con l'accusa di associazione a delinquere, concussione, truffa aggravata e abuso d'ufficio proprio per la gestione dello Sprar di Riace: la sentenza era stata perfino più dura della richiesta dell'accusa, che si fermava a sette anni e 11 mesi di carcere. Secondo l’accusa, Lucano avrebbe organizzato nel tempo matrimoni di comodo tra cittadini italiani e stranieri per aggirare la normativa sulla cittadinanza, avrebbe affidato i servizi di raccolta rifiuti a due cooperative del paese senza passare dall’apposito bando obbligatorio, e avrebbe firmato delibere non conformi agli standard di abitabilità nonostante l’ex sindaco avesse firmato per la loro idoneità, in quello che sarebbe reato di truffa. La Corte d'Appello, dopo 7 ore di camera di Consiglio, ha fatto cadere praticamente tutte le accuse più gravi, assolvendo anche tutti gli altri 17 imputati per analoghi reati. L'unico capo d'accusa rimasto in piedi, per quanto riguarda Lucano, è la determina n. 57 del 2017, relativa al contributo della Prefettura di Reggio Calabria per l'attività di accoglienza cittadini immigrati richiedenti o titolari di protezione: nella determina, propedeutica all’erogazione dei finanziamenti relativi al rimborso dei costi di gestione dei progetti CAS e SPRAR, Lucano "attestava falsamente di aver effettuato i controlli sui rendiconti di spesa, certificandoli ed asseverandoli". "La giustizia è arrivata – esulta Mario Oliverio, presidente delle Regione Calabria ai tempi della Riace di Lucano - Non abbiamo mai avuto dubbi: Mimmo Lucano è una persona onesta, un uomo che ha dedicato il fiore della sua gioventù all'accoglienza degli ultimi. Il modello Riace è un valore alto ed insopprimibile, un valore della Civiltà europea, una risposta intelligente, umana e razionale all'immigrazione". Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, commenta laconico: "Bene, si dirà. Mica tanto: come noto, “il processo è già una pena”. (NoveColonneATG)