8 associazioni italiane (Archivio delle Memorie Migranti, Articolo 3 – Osservatorio sulle discriminazioni, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione 21 Luglio, Associazione Carta di Roma, Borderline Sicilia Onlus, Lunaria, Unione forense per la tutela dei diritti umani) hanno consegnato un rapporto che ha fatto il punto sulla situazione italiana sollecitando da parte del Comitato l’adozione di una raccomandazione generale che consenta di rafforzare a livello internazionale la lotta contro il razzismo. Il rapporto denuncia la preoccupante diffusione in Italia dell’incitamento all’odio razziale nel discorso pubblico politico e mediatico, specialmente nei confronti di rom e sinti, nonché un incremento del razzismo diffuso attraverso internet e i social network. Fonte: Asgi
A BUENOS AIRES L’ON. PORTA PARTECIPA AD UNA CONFERENZA SU “LINGUA E CULTURA ITALIANA ALL’ESTEROâ€
L’incontro promosso dalla Fe.L.C.I. presso l’Associazione Calabrese. Due giornate di incontri e iniziative nella capitale argentina per l’On. Fabio Porta, parlamentare del Partito Democratico eletto nella Ripartizione America Meridionale. Su invito della Fe.L.C.I., una federazione di entità italiane che riunisce trenta associazioni nella Provincia di Buenos Aires, il deputato ha partecipato ad una incontro-dibattito sui temi della lingua e della cultura, accompagnato dalla consigliere del CGIE Maria Rosa Arona. Ad accogliere e presentare al pubblico, attento e qualificato, accorso all’evento il Vice Presidente dell’Associazione Calabrese di Buenos Aires Bruno Zito; presenti il Presidente della Fe.L.C.I. Josè Bianco, la Segretaria Eleonora Starna, il Consigliere del Comites Vito Fioravanti e il Segretario del PD Argentina Alfredo Llana. “Il tema della promozione della lingua e cultura italiana nel mondo – ha detto il deputato del PD – è centrale per il futuro del rapporto dell’Italia con le sue comunità all’estero e per il ruolo stesso del Paese nel nuovo contesto globaleâ€. “I Paesi del Sudamerica e l’Argentina “in primisâ€, che può contare su una popolazione di origine italiana pari a circa il 50% degli argentini, rappresentano una straordinaria opportunità per sperimentare e promuovere un nuovo modello di diffusione della nostra lingua e della nostra culturaâ€, ha aggiunto. “Il rapporto con i governi locali e le nuove generazioni sono – per il parlamentare - le due leve strategiche sulle quali puntare, parallelamente allo sforzo che andrà fatto in sede parlamentare per l’approvazione di una legge di riforma della materia in grado di adeguarla alla nuova realtà degli italiani all’estero e ad una intelligente opera di internazionalizzazione del ‘Sistema Italiaâ€. “Rimane sullo sfondo – secondo l’On. Porta – la questione delle risorse, divenuta drammatica a seguito dei tagli operati negli ultimi anni dal Governo di Berlusconi e del centro-destra; una questione che va affrontata con coraggio e serietà , nella convinzione che una riforma del settore dovrà ottimizzare le risorse esistenti e al tempo stesso reperirne di nuove, non soltanto nel bilancio del MAE ma anche grazie alla partecipazione di cittadini e impreseâ€. Nel corso del dibattito l’On. Fabio Porta ha anche affrontato altre questioni al centro dell’interesse della nostra collettività in Argentina, soffermandosi in particolare sul rendiconto della sua intensa attività parlamentare e nel territorio latino-americano. La seconda giornata di presenza a Buenos Aires è stata dedicata ad incontri con la stampa italiana e con alcuni rappresentanti della comunità italiana.
FESTA DEGLI EMIGRANTI MANTOVANI NEL MONDO GIUNTA ALLA SUA XXI EDIZIONE
La ventunesima edizione della Festa dell'Emigrante Mantovano e Lombardo Il Comune di Magnacavallo, Capitale Morale dell'Emigrazione Mantovana, assieme all'Associazione "Mantovani nel Mondo" ONLUS intendono proporre anche quest'anno nell'ambito della Festa dell'Emigrante mantovano e lombardo una serie di iniziative dedicate al tema dei Migranti e del Territorio. L'annullo speciale dedicato all'evento (tratto dal sito della Federazione fra le Società Filateliche Italiane) Il Comune di Magnacavallo, Capitale Morale dell'Emigrazione Mantovana, assieme all'Associazione "Mantovani nel Mondo" ONLUS e con il patrocinio dell'UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati), intendono proporre anche quest'anno nell'ambito della Festa dell'Emigrante mantovano e lombardo una serie di iniziative dedicate al tema dei Migranti e del Territorio.
RIORDINO DELLE PROVINCE ITALIANE: PREOCCUPAZIONE E CAMPANILISMO ANCHE IN EMIGRAZIONE
– di Dino Nardi ZURIGO - Tra i grandi temi che hanno appassionato anche gli italiani all’estero, in questo periodo estivo, vi è stata sicuramente la vicenda della "spending review" ovvero, per dirla con la lingua di Dante, la revisione della spesa pubblica in Italia messa in moto dal governo Monti. In particolare, in emigrazione, a parte i pesanti tagli subiti dai capitoli di spesa a favore degli italiani all’estero, si è seguita con interesse la discussione sull’abolizione o meno delle 110 province, in cui è suddivisa oggi l’Italia, ritenute dai più autorevoli commentatori, ed anche da moltissimi politici, come dei carrozzoni ormai inutili e costosi per i contribuenti (opinione condivisa pure dal sottoscritto). Un’ipotesi lasciata poi cadere, da parte del governo, quando si è accorto che una tale decisione comportava una modifica della Costituzione, optando per un più semplice riordino territoriale di questi enti riducendone drasticamente il loro numero attraverso l’accorpamento delle province più piccole secondo due criteri: le nuove province non potranno avere un numero di abitanti inferiore a 350'000 con una superficie territoriale di almeno 2'500 chilometri quadrati. Questi criteri, la cui applicazione è stata peraltro demandata alle singole Regioni, faranno si che ben 67 delle attuali province saranno a rischio di chiusura e destinate ad accorparsi con altre limitrofe. Non sia mai! Immediatamente, da nord a sud e fino alle isole, si è scatenato in Italia il campanilismo più esasperato a difesa del propria provincia perfino con offerte di compravendita di interi comuni da una provincia all’altra pur di poter rientrare nei parametri richiesti. Soprattutto in Toscana, la Regione in cui probabilmente è stato inventato il campanilismo (non per niente proprio a Livorno è nato un mensile satirico di notevole successo come il Vernacoliere) e non solo tra le singole province ma anche tra comuni e, addirittura, tra un rione e l’altro dello stesso comune come testimonia, per esempio, il Palio di Siena. Ebbene, in questa Regione (che il sottoscritto conosce molto bene essendone originario e frequentandola spesso), composta attualmente di dieci province, ci si sta orientando verso una soluzione che prevede tre sole province: quella Metropolitana con Prato, Pistoia e Firenze (capoluogo); quella della Costa con Massa, Lucca, Livorno e Pisa (capoluogo) e, infine, quella del Sud con Grosseto, Arezzo e Siena (capoluogo). Ovvero una ipotesi di soluzione che ha innestato tutta una serie di proteste e risvegliato gelosie e polemiche vecchie e nuove poiché, specie nella nuova provincia della Costa, metterebbe insieme lucchesi con pisani, quando in lucchesia storicamente si è sempre detto e ritenuto che sia “meglio un morto in casa che un pisano sull’uscioâ€, ed i pisani con i livornesi che, da sempre, li prendono in giro chiamandoli “barrocciai†e definendo il simbolo di Pisa (la Torre pendente) “il campanile stortoâ€, oppure, dopo il disastro di Chernobyl, scrivendo sul Vernacoliere “Nuvola atomica. Primi spaventosi effetti delle radiazioni: è nato un pisano furboâ€. Mentre per i pisani “Livorno è un grissino fatto da una strada, una ferrovia ed un bagnasciuga†ed il loro sogno è “svegliarsi a mezzogiorno guardare verso il mare e non vedere più Livornoâ€. Ed a proposito dei lucchesi e della loro notoria avarizia, un po’ tutti in Toscana raccontano “lo sai perché a Lucca non ci sono mai assassini? Perché il delitto non paga!â€. Ma dopo questa digressione casareccia, come ricordavo all’inizio, queste ipotesi di accorpamenti di molte delle attuali province italiane non sono seguite con apprensione solo dalle comunità locali coinvolte (pure per il timore di perdere centri di potere e posti di lavoro: la Prefettura, il Tribunale, la Questura, i Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, la Soprintendenza ai beni artistici, ecc.), bensì anche in emigrazione e con molta preoccupazione. Infatti nelle comunità italiane all’estero è molto diffuso l’associazionismo a carattere territoriale a secondo delle località di provenienza e quindi, a parte il campanilismo, con questo riordino delle province si teme di perdere non tanto le proprie caratteristiche etniche quanto i riferimenti ed i legami tradizionali che finora molte di queste associazioni avevano con le rispettive amministrazioni provinciali. Ma anche questo è evidentemente un ulteriore segno del tempo che cambia e che sta ormai stravolgendo, di anno in anno e sempre di più, il vecchio e tradizionale mondo dell’emigrazione italiana! (dino nardi*\aise)
A ZURIGO SI CORRE CONTRO IL RAZZISMO: TUTTI IN STRADA IL 30 SETTEMBRE
ZURIGO - È giunta alla XI edizione la corsa contro il razzismo di Zurigo. Appuntamento domenica 30 settembre dalle ore 10 sulla Bäckeranlage (nel parco di fronte alla Missione Cattolica Italiana). A rilanciare l’invito a partecipare è Salvatore Di Concilio, membro del Comitato organizzatore, che attraverso il Comites di Zurigo chiama in pista anche i connazionali. "Partecipate tutte e tutti! Chiamiamo all’appello tutti i valorosi corridori, ma si può partecipare anche come squadra e son benvenuti anche coloro che vogliono sponsorizzare o fare gli spettatori", spiega Di Concilio. Il denaro raccolto quest’anno sarà devoluto interamente allo SPAZ (Sans Papier Anlaufstelle Zürich), allo SAH Zürich (soccorso operaio) per il progetto “Movimento e incontro†e alla Autonome Schule Zürich. Il ministro della città di Zurigo, il signor Lauber, responsabile per la scuola e sport porterà un saluto e il gruppo di bambini “café au lait†allieterà con musica e ballo l’avvenimento. La corsa (www.laufgegenrassismus.ch) viene organizzata dall’Unione sindacale del Canton Zurigo, da SPAZ e da SAH Zürich e viene sostenuta dai giovani socialisti (Juso), dai giovani verdi, dai giovani verdi liberali, dai Second@s Plus e da JuLia (giovani alternativi). (aise)