CAMERA, TORNA CONTROLLO ESTERNO PER BILANCI GRUPPI (NoveColonne ATG) Roma - La Giunta del Regolamento della Camera dei deputati ha deciso all’unanimità di reintrodurre “il principio della verifica dei bilanci dei gruppi parlamentari da parte di una società esterna”, secondo quanto riferito dal portavoce del presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, Fabrizio Alfano. La Giunta, nella discussione sulla bozza di nuovo regolamento

redatta dai deputati Antonio Leone del Pdl e Gianclaudio Bressa del Pd (finalizzato proprio a introdurre maggiore trasparenza) aveva bocciato la possibilità di affidare a una società di revisione esterna i conti dei gruppi parlamentari, modificando il testo iniziale e respingendo la proposta del presidente Gianfranco Fini. Pd, Udc e Idv si erano “smarcati” immediatamente dalla decisione della Giunta, annunciando che a prescindere avrebbero provveduto a far certificare i propri bilanci da società esterne. “Il Pd da quando è nato si è fatto certificare dalla stessa società che certifica i conti per Bankitalia. Noi problemi zero” sottolinea il leader Democratico Pier Luigi Bersani, mentre la deputata del Pdl Gabriella Giammanco afferma: “Credo che aver deciso di sottoporre i bilanci dei gruppi della Camera al controllo di società di revisione esterne sia stata la scelta migliore nella direzione di una maggiore regolarità e trasparenza degli stessi. Sono, inoltre, d'accordo con la proposta di pubblicare su Internet le spese della Camera e dei gruppi, in modo tale che sia possibile verificare ogni spesa effettuata con denaro pubblico”.

AGRICOLTURA, CATANIA: DDL FRENA CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA

(NoveColonne ATG) Roma -“Il disegno di legge ha tutte le caratteristiche per porre un freno a un’evoluzione estremamente deteriore dello sviluppo del nostro territorio. Gli ultimi 50 anni sono stati caratterizzati da una cementificazione quasi selvaggia e comunque eccedente rispetto a uno sviluppo armonico del territorio. Questo disegno di legge ha tutte le caratteristiche per interrompere questa tendenza e io mi auguro che venga approvato dal Parlamento entro la fine della legislatura”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura Mario Catania, al termine della conferenza stampa del Consiglio dei ministri, durante la quale è stato illustrato il disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e contenimento del consumo di suolo. Ispirato al sistema tedesco, il provvedimento prevede la fissazione a livello nazionale dell’estensione massima di terreno agricolo sottraibile alla sua destinazione. Le Regioni, a loro volta, stabiliranno questa superficie su scala regionale e la ripartiranno tra i Comuni. Il decreto stabilisce anche che i terreni agricoli che abbiano ricevuto aiuti comunitari non possano avere una destinazione diversa da quella agricola per almeno cinque anni dall’ultima erogazione e abroga la norma che consente che i contributi di costruzione siano parzialmente distolti dalla loro naturale finalità. Catania ha spiegato che il provvedimento intende limitare la cementificazione delle aree agricole e mettere fine a un “trend assai pericoloso per gli assetti idrogeologici”. Il ministro dell’Agricoltura ha sottolineato che “ci sono delle infrastrutture che vanno comunque fatte” perché “non possiamo ingessare il paese”. Tuttavia “possiamo quantificare le estensioni di territorio agricole che possono essere cementificate e impedire chela quantificazione sia molto vigorosa, nell’ottica di un modello di sviluppo” che comprenda “più agricoltura, più ambiente e una crescita più armonica e in sintonia con le esigenze dei cittadini”. Catania ha sottolineato che il ddl, già ribattezzato anti-cementificazione, “non è un provvedimento contro l’edilizio”. “Noi però – ha precisato - dobbiamo passare d auna fase in cui l’edilizia si esprimeva principalmente in termini di edificazione su terreni agricoli a una fase in cui l’edilizia si concentra sulla riqualificazione, sul recupero delle aree urbane degradate, sul recupero delle aree industriali dismesse. C’è moltissimo da fare per riqualificare il paese”. La presentazione del disegno di legge è stata introdotta dal premier Mario Monti che ha ricordato come negli ultimi 40 anni la superficie agricola sia passata da 18 a 3 milioni di ettari, “un territorio equivalente a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna” e come la perdita di superficie agricola abbia inciso anche sulla produzione: si tratta, ha aggiunto Monti, di “una sottrazione che ha effetti negativi sul paesaggio e sul turismo”. Il provvedimento, ha concluso Monti, è “riassuntivo dei molti mali che interessano l’Italia, l’economia italiana e il suolo italiano. Forse andava inserito nel primo provvedimento, il decreto Salva Italia”.

DESAPARECIDOS, VELTRONI: CHIEDEREMO APERTURA ARCHIVI AMBASCIATE

(NoveColonne ATG) Roma - “Vogliamo chiedere al governo, come Commissione Esteri, di darci la garanzia formale che gli archivi delle Ambasciate italiane in Argentina, Cile e in Uruguay vengano messi a disposizione dell’opinione pubblica e delle autorità giudiziarie. Non serve una legge, si tratta di una decisione del ministero degli Esteri”. Lo ha detto il deputato del Pd Walter Veltroni intervenendo alla Camera a una conferenza stampa dedicata alla figura di padre Giuseppe Tedeschi, una delle 1.600 vittime italiane del regime argentino, il cui corpo venne ritrovato martoriato da 100 colpi di armi da fuoco il 2 febbraio 1976 a La Plata, mentre si preparava l’avvento della dittatura di Videla. Nemmeno i fratelli e i più stretti collaboratori del religioso di origine molisana riuscirono a riconoscere la sua identità e oggi quella vicenda, come riferito durante la conferenza stampa dal rappresentante per i diritti umani dell’Ambasciata Argentina in Italia Carlos Cherniak, sono legate due inchieste giudiziarie in Argentina. Un’altra, su richiesta dei familiari di padre Tedeschi, potrebbe essere aperta in Italia. A 36 anni dalla sua morte mancano infatti i mandanti e gli esecutori di quell’assassinio sul quale diversi parlamentari del Pd, primo firmatario Franco Narducci, hanno presentato due settimane fa un’interpellanza al ministero degli Affari esteri. Su questa e le altre vicende che costarono la vita a migliaia di oppositori al regime Veltroni chiede di fare luce. “Si tratta – ha ricordato l’ex sindaco di Roma – di una delle pagine più scure della storia della seconda metà del secolo scorso. Una storia terribile, come quelle di Cile e Uruguay, e le cui vittime furono per il 5% italiani o cittadini di origine italiana”. “Quelle persone”, ha aggiunto Veltroni ricordando anche la figura dell’artista romano Franco Venturi, “sono scomparse dalle memoria”, anche da quella del nostro Paese. “Noi vogliamo fare memoria” perché “è successo, succede ancora, è bene non rimuovere questa memoria”. “Trent’anni dopo Auschwitz si fece avanti di nuovo la convinzione che si potessero far sparire gli uomini per le loro idee”. Per Veltroni non è solo una questione che riguarda il passato ma anche il presente. “In questo momento, in cui tra i rischi che abbiamo di fronte c’è l’esasperazione, bisogna avere memoria degli eventi che sono accaduti in Paesi democratici come Argentina, Cile, Uruguay, Italia, Germania, Spagna e Grecia. Ci sono delle fasi storiche in cui l’umanità perde il senso della ragione”. E per evitare che questo accada, ha concluso Veltroni, “bisogna tenere viva attraverso la memoria la coscienza civile”.

MOSTRE A ROMA, ALL’ARA PACIS I 100 ANNI DELLA STAMPA ESTERA

(NoveColonne ATG) Roma - L'Associazione della Stampa Estera nasce in Italia nel febbraio del 1912 nel famoso Caffè Faraglia a piazza Venezia. Nei locali del caffè, uno tra i ritrovi romani più alla moda dell'epoca, si incontrarono 14 giornalisti provenienti da 6 paesi stranieri per determinare la nascita della fondazione. La mostra “L'Italia vista dal Mondo”, fino al 4 ottobre a Roma, al Museo dell'Ara Pacis, celebra l’anniversario del centenario presentando articoli apparsi sui giornali, servizi trasmessi per radio e televisivi, fotografie e filmati, con l'intento di fornire ai visitatori una lettura degli ultimi cento anni di storia dell'Italia e degli italiani così come è stata interpretata e testimoniata dal lavoro di giornalisti e fotoreporter della Stampa Estera. 

 I POMPIERI INCENDIARI IRA E RAGIONE.

Blasfemo frutto di una mente bacata, il filmaccio che deride Maometto irrompe nella campagna presidenziale americana e sull'infuocata scacchiera mediorientale col suo carico di strategie devastanti. A esse, alla stupidità criminale che ha guidato la mano del regista, in simili momenti di estrema tensione si può soltanto contrapporre il buon senso, nella speranza che la ragione prevalga sui giorni dell'ira. Dimostrandosi statista avveduto e consapevole di guidare una grande potenza, Obama nonostante la gravità dei fatti accaduti a Bengasi non si è lasciato travolgere dalla spirale delle crociate punitive evocate dalla destra repubblicana per raccattare consensi e ha deciso , in linea con le sue convinzioni, di tenere aperto l'unica opzione plausibile, quella del dialogo e della diplomazia. Qualsiasi altra ipotesi finirebbe col trascinare il mondo arabo in un conflitto senza ritorno. Nell'atteggiamento adottato dalla Casa Bianca è però implicito un messaggio all'Islam affinché porti avanti senza tentennamenti la mutazione da forza di lotta in forza politica, poiché da essa dipende il successo della primavera araba. Restare nell'ambiguità, essere pompieri e incendiari è una causa persa in partenza, è dare corda al fondamentalismo, a maggior ragione se si considera che l'uccisione dell'ambasciatore Chris Stevens è stata sua volta una barbarie intollerabile, ordita da una occulta cabina di regia al servizio di interessi inconfessabili. (fonte: ADL ERMANO - Renzo Balmelli)

INGROIA A ZURIGO 

 Zurigo - Giovedì 27.9.2012, ore 19, Casa d’Italia. Il magistrato palermitano Antonio Ingroia parlerà insieme alla deputata Laura Garavini sul tema “Understanding mafia” - La lotta alla Mafia 20 anni dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio.  In data 27 settembre 2012 alle ore 19 presso la casa d’Italia di Zurigo in Erismannstrasse 9 si terrà una conferenza in lingua italiana dal titolo “Understanding mafia” incentrata sui cambiamenti delle organizzazioni mafiose italiane negli ultimi venti anni. I relatori saranno il magistrato Antonio Ingroia, e l’onorevole Laura Garavini. Tema centrale della conferenza sarà l’internazionalizzazione delle mafie italiane e la loro presenza all’estero e in particolare sul territorio svizzero. L’incontro è organizzato dall’associazione politico-culturale La Fabbrica di Nichi di Zurigo e dalla rivista degli italiani all’estero L’altraitalia. Moderatrice del dibattito sarà la giornalista Maria Roselli, collaboratrice RSI e autrice di numerosi reportage sulle infiltrazioni mafiose in Svizzera tra cui “Soldi Sporchi”, finalista al premio Ilaria Alpi. (fonte: ADL ERMANO)