MARINA MILITARE: NEL 2013 TRATTI IN SALVO 3.293 MIGRANTI IN 31 INTERVENTI. Le operazioni realizzate dalle navi militari della base di Augusta. Dall’inizio dell’anno gli interventi di soccorso agli immigrati, da parte della Marina militare, sono stati 31 e le persone tratte in salvo sono state 3.293. La Marina militare, sottolinea una nota, è presente sul territorio nazionale con l’impiego di mezzi navali e aerei per fornire un continuo e costante

contributo alla difesa marittima del territorio nazionale e per proteggere egli interessi nazionali. Tra queste attività si inserisce il concorso alle operazioni di ricerca e soccorso in mare per la salvaguardia della vita umana, il controllo del traffico mercantile e vigilanza della pesca, il controllo flussi migratori e il supporto alla protezione civile. Le navi militari della base di Augusta, appartenenti al Comando per le forze di pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera (Comforpat), si avvicendano in mare “per assicurare 365 giorni all’anno il controllo dei flussi migratori, fornendo assistenza a navi e natanti appartenenti a varie nazionalità”. Spesso gli interventi diventano in molti casi operazioni di salvataggio “a causa delle condizioni sanitarie in cui versano i migranti e a causa della precarietà delle imbarcazioni utilizzate per il transito nel Mediterraneo, non ultimo – rileva la nota – dalle condizioni meteo-marine avverse”. (Red.)

PORTA PRESIDENTE DEL COMITATO PERMANENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI SUGLI ITALIANI NEL MONDO E LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE

La mia nomina a Presidente del “Comitato Permanente della Camera dei Deputati sugli Italiani nel Mondo e la Promozione del Sistema Paese” mi riempie di orgoglio e mi carica di una grande responsabilità. Orgoglio e responsabilità che non sono da addebitarsi ad una valutazione di carattere personale; al contrario. Sono convinto che questo riconoscimento sia in primo luogo un omaggio e un segnale ai milioni di italiani dell’America Meridionale; in quest’area del mondo infatti sono evidenti e concrete le grandi prospettive di sviluppo di un nuovo e positivo rapporto del’Italia con le sue collettività e con i Paesi che li ospitano. Un rapporto che può e deve diventare strategico e non occasionale, nevralgico e non ‘nostalgico’: in una parola: il vero e proprio asse di una intelligente e lungimirante azione di politica estera volta all’internazionalizzazione dell’Italia nel mondo. E’ questo il senso che ho voluto dare a questo importante incarico che ho da poco assunto. Ho voluto che il “Comitato per gli Italiani nel Mondo” si chiamasse anche “Promozione del Sistema Paese” per rendere chiara questa dimensione, per indicare al Parlamento e alle istituzioni italiane che l’Italia nel mondo non è un “problema” o una “questione” ma la più grande delle opportunità al momento esistenti per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi. E’ questa la linea maestra del mio mandato di Presidente; un mandato che condurrò con un’attenzione generale agli italiani nel mondo e al loro rapporto con l’Italia, ma che senza dubbio realizzerò a partire dalla mia diretta relazione con la comunità italiana dell’America Meridionale, la più grande al mondo. Se le fibrillazioni e i continui piccoli terremoti della politica italiana lo consentiranno, garantendo quel minimo di stabilità e continuità politica necessari all’azione del governo e del Parlamento, potremo affrontare con questo importante strumento alcune delle principali rivendicazioni della nostra collettività, a partire da quella per servizi consolari efficienti e per tempi rapidi e certi nella trattazione delle pratiche di cittadinanza. L’Italia deve svegliarsi ! Non può cadere nel letargo di chi non riesce ad aprire gli occhi per vedere che fuori dai confini della penisola esistono risorse straordinarie ed uniche per affrontare la crisi; prima tra tutte la grande comunità dei figli, nipoti e pronipoti dei milioni di italiani che abbandonarono per necessità il Paese nel corso dei secoli. Il successo della visita di Papa Francesco in Brasile ha forse contribuito ad aprire gli occhi di tanti italiani verso il Sudamerica; il Papa italo-sudamericano ha mostrato al mondo l’entusiasmo e la potenzialità di un continente pronto a ‘scendere in campo’ per costruire un mondo più giusto, umano e socio-economicamente sostenibile. Vogliamo e possiamo essere parte di questa nuova rivoluzione pacifica. Chiediamo all’Italia di essere attenta e disponibile a questo cambiamento, recuperando quelle doti di creatività e innovazione che nel passato l’hanno sempre contraddistinta e che i lunghi anni di crisi economica hanno forse soltanto diminuito e appannato.

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO

Siamo alle solite....che tristezza la politica italiana.....così non andremo avanti berlusconi sta portando il Paese alla deriva...dobbiamo essere molto chiari con "la sua compagine santanchè...verdini...bondi..capezzoni e tutti i lecca culi...devono andare a casa. Andiamo a votare a marzo con una nuova legge elettorale e con un programma-obiettivo come la legge di stabilità la quale deve contener...e la salvaguardia delle classi disagiate e fissare 5 punti strategici che vadano in direzione europeistiche e di sviluppo socio-economico del paese......prima fra tutti tassare la rendita superiore a 65 mila euri lordi....far pagare l'IMU e un prelievo forzoso pari allo 0,5%, e intervenire sulle rendite parassitarie e quelle medio-alte della pubblica Amministrazione a cominciare dal Ministero degli Esteri e della Difesa. Inoltre nella nuova legge elettorale introdurre la preferenza unica, sbarramento al 5%, riduzione dei parlamentari da 630 a 500 e i senatori a 230 ....creando la camera delle Regioni dando al senato un ruolo diverso da quello legislativo. Congresso PD ....il segretario di partito faccia soltanto quello senza pensare che sarà un primo ministro....mi ricordo soltanto nell'unione sovietica il segretario del partito era anche il capo del governo.....penso che questa fase l'abbiamo superata.....Sono al lavoro per battermi con forza dentro e fuori del Partito per realizzare una vera democrazia che guardi agli interessi veri del Paese e non ai culi seduti sulle poltrone di Montecitorio e palazzo Madama. (Giuseppe Petrucci)

PALERMO, EX OPERAI COINRES OCCUPANO LA CATTEDRALE

Un gruppo di 40 ex lavoratori del Coinres ha occupato la Cattedrale di Palermo. I netturbini chiedono certezze sul loro futuro occupazionale in vista della soppressione degli Ato e del passaggio alle Srr, societa’ di regolamentazione rifiuti, e ai Liberi consorzi previsto dal 30 settembre. La protesta e’ scattata perche’ non avrebbero ottenuto alcuna garanzia al termine di una riunioni con i sindaci aderenti al Consorzio Coinres, che gestiva la raccolta in 21 comuni del palermitano. I lavoratori hanno reso noto che non si muoveranno dalla Cattedrale fino a quando non saranno ricevuti dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Sul posto sono presenti le forze dell’ordine, la chiesa e’ chiusa e l’accesso e’ stato vietato ai turisti. La protesta e’ spontanea e non e’ stata promossa dai sindacati. (fonte: siciliainfornazioni)

NAPOLITANO, INQUIETANTE L’ANNUNCIO DI DIMISSIONI IN MASSA DA PARLAMENTO

(NoveColonne ATG) Roma – “L' orientamento assunto dall’Assemblea dei gruppi parlamentari del PdL - afferma in una nota il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - non è stato formalizzato in un documento conclusivo reso pubblico e portato a conoscenza dei Presidenti delle Camere e del Presidente della Repubblica. Ma non posso egualmente che definire inquietante l' annuncio di dimissioni in massa dal Parlamento - ovvero di dimissioni individuali, le sole presentabili - di tutti gli eletti nel PdL. Ciò configurerebbe infatti l' intento, o produrrebbe l' effetto, di colpire alla radice la funzionalità delle Camere. Non meno inquietante sarebbe il proposito di compiere tale gesto al fine di esercitare un' estrema pressione sul Capo dello Stato per il più ravvicinato scioglimento delle Camere. C'è ancora tempo, e mi auguro se ne faccia buon uso, per trovare il modo di esprimere - se è questa la volontà dei parlamentari del PdL - la loro vicinanza politica e umana al Presidente del PdL, senza mettere in causa il pieno svolgimento delle funzioni dei due rami del Parlamento. Non occorre poi – continua il Capo dello Stato - neppure rilevare la gravità e assurdità dell' evocare un ‘colpo di Stato’ o una ‘operazione eversiva’ in atto contro il leader del PdL. L' applicazione di una sentenza di condanna definitiva, inflitta secondo le norme del nostro ordinamento giuridico per fatti specifici di violazione della legge, è dato costitutivo di qualsiasi Stato di diritto in Europa, così come lo è la non interferenza del Capo dello Stato o del Primo Ministro in decisioni indipendenti dell' autorità giudiziaria”.

L’APPELLO DI BAGNASCO: NO A CRISI DI GOVERNO

(NoveColonne ATG) Roma - “L’occupazione è il primo, urgentissimo obiettivo” e “ogni atto irresponsabile – da qualunque parte provenga – passerà al giudizio della storia”: alla crisi è dedicato uno dei passaggi principali della Prolusione del presidente della Cei Angelo Bagnasco al Consiglio episcopale permanente a Roma. Un invito pressante alla politica ad affrontare il dramma della mancanza di lavoro e alla responsabilità, “specialmente in tempi che continuano a essere duri e non se ne vede ancora la fine”. Un messaggio chiaro contro ogni ipotesi di crisi di governo. Il presidente dei vescovi italiani riconosce che “grande impegno viene profuso dai responsabili della cosa pubblica, ma i proclamati segnali di ripresa – sottolinea - non sembrano dare, finora, frutti concreti sul piano dell’occupazione che è il primo, urgentissimo obiettivo. Ogni passo è benvenuto, ma l’ora esige una sempre più intensa e stabile concentrazione di energie, di collaborazioni, di sforzi congiunti senza distrazioni, notte e giorno”. Bagnasco invoca una politica per l’occupazione “che porti risultati sensibili per chi vive l’ansia del lavoro. Insieme si può! E si deve! Gli osservatori dicono che l’attuale indice di disoccupazione giovanile raggiunge il 37,3%, e tutti sappiamo che, senza opportunità, i giovani sono costretti a farsi emigranti, impoverendo giocoforza il Paese di giovinezza e di competenze. Per non dire di quanti vivono nella paura di perdere il posto di lavoro a breve”. Secondo Bagnasco, per vedere la luce in fondo al tunnel, bisogna puntare sulla famiglia: “Da Pastori, non abbiamo ricette di ordine tecnico: ma sappiamo che la macchina del Paese ha un cuore e un motore. Ed è nostra ferma convinzione che sia la famiglia” afferma il numero uno della Cei, ribadendo di far riferimento alla “famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, grembo della vita, cellula sorgiva di relazioni, primordiale scuola di umanità”. Escluse, nelle visione della Chiesa, coppie di fatto e unioni gay dalla possibilità di sostegno pubblico in quanto “lo Stato non è necessitato a impegnarsi con ogni desiderio individuale o relazione, ma solo con quelle realtà che hanno rilevanza per il ‘corpo sociale’ nel suo presente e nel suo futuro”. “Il patrimonio umano, che è la famiglia naturale – continua Bagnasco -, è un bene insostituibile e incomparabile che deve essere custodito, culturalmente valorizzato e politicamente sostenuto. Con il matrimonio, infatti, nasce un nuovo soggetto, stabilmente costituito, con doveri e diritti che lo Stato riconosce e per i quali si impegna con normative specifiche”.

LETTERATURA, PROCLAMATI I VINCITORI DEL PREMIO DELL’UNIONE EUROPEA

(NoveColonne ATG) Bruxelles – I vincitori del premio dell’Unione europea per la letteratura 2013, che offre un riconoscimento ai migliori autori emergenti in Europa, sono stati proclamati nel corso dell'inaugurazione della fiera del libro di Göteborg in Svezia da Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. I vincitori di quest’anno sono: Isabelle Wéry (Belgio), Faruk Šehi? (Bosnia-Erzegovina), Emilios Solomou (Cipro), Kristian Bang Foss (Danimarca), Meelis Friedenthal (Estonia), Lidija Dimkovska (ex Repubblica jugoslava di Macedonia), Katri Lipson (Finlandia), Marica Bodroži? (Germany), Tullio Forgiarini (Lussemburgo), Ioana Pârvulescu (Romania), Gabriela Babnik (Slovenia) e Cristian Crusat (Spagna). “Le mie più vive congratulazioni a tutti i vincitori di quest'anno. Il premio dell'Unione europea per la letteratura richiama l’attenzione internazionale su eccellenti autori nuovi od emergenti, che diversamente potrebbero non ottenere il riconoscimento che meritano al di fuori del loro paese di origine. Oltre ad aiutare questi scrittori a raggiungere un pubblico più vasto, il nostro obiettivo è avvicinare i lettori ad una nuova letteratura europea di qualità e offrire loro una scelta più ampia. Questa iniziativa può anche contribuire a creare un vero e proprio pubblico europeo con quasi mezzo miliardo di potenziali lettori. Il nostro nuovo programma di finanziamento per il progetto ‘Europa creativa’ ci consentirà di fornire maggiore sostegno per le spese di traduzione dei libri e sviluppare la diversità culturale”, ha affermato la commissaria Vassiliou. Ciascun vincitore riceve 5 000 euro m ancora più importante è che i loro editori sono incoraggiati a richiedere un finanziamento UE per far tradurre i libri vincitori in altre lingue europee. Il premio dell'Unione europea per la letteratura è aperto ai 37 paesi che partecipano al programma Cultura dell'UE (28 Stati membri dell'UE nonché Albania, Bosnia-Erzegovina, Islanda, Liechtenstein, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Norvegia, Serbia e Turchia). Ogni anno le giurie nazionali di un terzo dei paesi nominano gli autori vincitori, in modo che tutti i paesi siano rappresentati nell'arco di un triennio. La cerimonia di premiazione dei vincitori di quest'anno si svolgerà a Bruxelles il 26 novembre, in presenza della commissaria Vassiliou e di personaggi di spicco del mondo letterario, culturale e politico.