DA GENOVA A CATANIA, BOMBE D’ACQUA, TROMBE D’ARIA E IDIOZIE A Genova l’allarme maltempo della protezione civile fu letto da un funzionario comunale dopo l’esondazione del torrente che provocò danni ingenti nella città, gettando sul lastrico centinaia di commercianti. Il messaggio fu spedito nella giornata di sabato pomeriggio quando il turno di servizio del funzionario era concluso. A Catania, qualche giorno, fa l’allarme meteo della protezione civile, è stato ridimensionato con una nota del Comune. Non ci sarebbero stati pericoli per la città. E invece i danni sono stati ingenti. Non si è trattato di un’alluvione ma il vento ha soffiato forte, provocando “trombe d’aria”, che hanno causato disagi e grande paura fra coloro che vivono sul litorale. Ben più gravi i disagi e i danni nel vicino comune di Acireale. Fra allarmi e smentite, o precisazioni, è difficile ripercorrere l’itinerario della comunicazione poi smentita. Di sicuro qualcosa si è inceppata, la protezione civile e il Comune non hanno dialogato, giusto com’è avvenuto a Genova, seppure per ragioni diverse e con conseguenze diverse. I due casi citati sono solo la punta dell’iceberg, un campione valido per riflettere sullo stato dell’arte. Da quando il forte vento è diventato “tromba d’aria” e la pioggia battente “bomba d’acqua”, c’è un rimpallo costante di responsabilità fra Comuni e i dipartimenti della protezione civile: problemi di comunicazione, di tempestività dell’informazione, di comprensione dei contenuti, di gestione burocratica delle emergenze, reali o supposte. Nel caso di Genova, è prevalsa la routine. La protezione civile ha messo le carte a posto segnalando il maltempo. Una previsione corretta. Ma l’ha fatto con una email, senza verificare se il destinatario avesse o meno ricevuto l’informazione. La protezione civile ha passato la pratica al Comune, nulla di più. Il Comune, dal canto suo, lascia sguarnito il servizio addetto alle emergenze, dal pomeriggio di sabato e per tutto il weekend, le segnalazioni della protezione civile non arrivano agli amministratori, quasi che le emergenze rispettassero i fine-settimana. L’allarme maltempo è diventato, invece, un caso inestricabile a Catania. Capita frequentemente in Sicilia. Stando alla ricostruzione del Comune, i funzionari comunali addetti alla protezione civile hanno appreso dai meteorologi che sarebbero caduti sul territorio etneo quindici millimetri di pioggia. Una previsione che si sarebbe rivelata, poi, sovrastimata. Siccome i temporali ci sono sempre stati, ma le sensibilità sulle conseguenze degli stessi sono una novità, suscitata da una comunicazione assidua e dalla consistenza dei danni, è bene prendere atto che la pioggia scrosciante è ormai una bomba, seppure d’acqua, ed il vento forte, una tromba d’aria, perché il dissesto idrogeologico moltiplica gli effetti del maltempo. Insomma, sul cambiamento del clima è lecito interrogarsi, mentre sulla cementificazione delle coste, montagne, fiumi, laghi e campagne, no: abbiamo devastato il territorio, abbondantemente. (fonte: siciliainformazioni)
ENI, C’È L’ACCORDO PER GELA: SALVI I POSTI DI LAVORO
Sì alla riconversione verde della raffineria Eni di Gela che porta con sé la garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell’indotto e l’impegno all’utilizzo del sito gelese per l’insediamento di una bioraffineria nonché come base logistica per l’on e l’offshore e la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti. Si muove lungo queste direttrici di fondo il Protocollo d’intesa firmato questa sera al ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Federica Guidi, del vice ministro Claudio De Vincenti e dall’Ad di Eni Claudio Descalzi. Il ministro Guidi, nell’esprimere soddisfazione per l’accordo raggiunto, ha ringraziato azienda e sindacati per la responsabilità dimostrata nella gestione di questa difficile vertenza che si è conclusa con un investimento strategico per la Sicilia, per il sistema energetico nazionale e per la difesa dei livelli occupazionali. A sottoscrivere il testo – limato fino all’ultimo – tutte le parti interessate dalla lunga vertenza: la Regione Siciliana con il presidente Rosario Crocetta, il sindaco di Gela Angelo Fasulo, l’Eni con il Chief Down Stream & Industrial Operations Officer Salvatore Sardo e il presidente della raffineria di Gela Claudio Zacchigna, Confindustria Sicilia, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dei chimici e le Rsu. (fonte: siciliainformazioni)
CINEMA E TEATRO DOMANI SERA ALL’ITALIAN AMERICAN MUSEUM
NEW YORK - Doppio appuntamento domani sera alle 19.30 all’Italian American Museum dove sarà proiettato il film "Casanova ‘70" di Mario Monicelli con Marcello Mastroianni e andrà in scena "L'Uomo Che Amava Le Donne", monologo dal vivo di Aldo Nicolaj diretto da Vittorio Capotorto con Fulvio Della Volta, presentato da ItalyTheater. "Casanova ‘70" è una commedia all’italiana nominata agli Oscar con Marcello Mastroianni nella parte di Andrea Rossi-Colombotti, personaggio che scampa alla prigione e alla morte grazie al suo temperamento libidinoso. (aise)
L’ABRUZZO PRESENTE ALL’EVENTO “BUENOS AIRES CELEBRA ITALIA”
BUENOS AIRES - Il 26 ottobre scorso, nella famosa Avenida de Mayo nel centro di Buenos Aires, ha avuto luogo la manifestazione “Buenos Aires Celebra Italia”, nella quale la maggior parte delle regioni italiane hanno partecipato con i loro stand. L’Abruzzo è stato presente con il proprio stand gastronómico, organizzato dalla FEDAMO (Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Argentina), e con uno show artistico presentato da Maximiliano Manzo, componente del comitato direttivo della stessa FEDAMO e del Centro Abruzzese Marplatense. Sono state distribuite mappe ed informazioni turistiche e gastronomiche al fine di promuovere la nostra bella regione che noi chiamiamo “...il giardino verde d’Europa”. Da mezzogiorno, fino alle cinque del pomeriggio, tutti i visitatori hanno potuto assaggiare i tipici prodotti gastronomici abruzzesi come la porchetta, le pizzelle, la cicerchiata, panini al formaggio e prosciutto, biscotti ed altre specialità dell’Abruzzo. Con questa iniziativa la FEDAMO prosegue nel suo compito di tener alta la bandiera della regione d’origine, promuovendo in Argentina, oltre i prodotti agroalimentari, anche il turismo e tutto ciò che è caratteristico dell’Abruzzo. Possiamo citare in seno alla manifestazione la presenza dei rappresentanti dell’Associazione Abruzzese “Villa San Vincenzo di Guardiagrele” con il suo presidente, Elio Garzarella, ed i tre rappresentanti del CRAM, la presidente FEDAMO, Natalia Turanzas Marcos, e i consiglieri Joaquín Negri e Federico Mandl. Alle 5 del pomeriggio erano già terminate tutte le specialità alimentari, tanta era la gente che ha partecipato alla manifestazione italiana. E tutta questa gente, che è transitata per l’Avenida de Mayo, ne ne è ripartita con la consapevolezza della grande quantità di attrattive che offre la regione Abruzzo. (aise)