A BUENOS AIRES LA TERZA “GIORNATA DELLE MIGRAZIONE” PROMOSSA DALL’AMBASCIATA BUENOS AIRES - Lunedì prossimo, 10 novembre, l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires ospiterà il terzo dibattito promosso dall’Ambasciata italiana in Argentina sul tema delle Migrazioni. Organizzato in collaborazione con “INCONTRO”, la rete dei rpofessionisti italo-argentini, questo ciclo di dibattiti è coordinato da Liliana Ferrero “L’Italia e le sfide globali delle migrazioni di oggi” il tema su cui a partire dalle 18.30 discuteranno Martin Lorenzini, consigliere per l’emigrazione e gli affari sociali dell’Ambasciata, e il docente Juan Miguel Massot. Lorenzini parlaerà dell’Italia paese di emigrazione e immigrazione; Massot si soffermerà, invece, sulle sfide globali della geopolitica in relazione alle migrazioni. (aise)
 
"NOTTE ITALIANA - GIORNI E NUVOLE" ALL’IIC DI CRACOVIA
 
CRACOVIA - Sarà proiettato mercoledì 12 novembre alle 19 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia il film "Notte italiana - Giorni e nuvole" (2007) di Silvio Soldini con Margherita Buy, Antonio Albanese, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston. Elsa e Michele sono una coppia colta e benestante con vent’anni di matrimonio alle spalle e una figlia di nome Alice. La loro serenità anche economica ha permesso a Elsa di lasciare il lavoro e coronare un antico sogno: laurearsi in storia dell’arte. Ma improvvisamente la loro vita cambia: Michele le confessa di aver perso il lavoro. Il futuro non si presenta più così tranquillo e prevedibile. Moglie e marito sono costretti ad affrontare la crisi, ognuno a modo suo, contando sulla non comune forza della loro unione. Ma questo basterà a salvarli? In occasione della proiezione del film "Giorni e Nuvole", l’Istituto Italiano di Cultura inaugura la "Notte Italiana" dedicata alla proiezione di un film legato ai territori italiani, che saranno presentati con una breve conferenza, cui farà seguito dibattito e degustazione dei prodotti enogastronomici. Questa volta l'incontro conduce e parla della Liguria, con Luca Palmarini. (aise)
 
L’OIM SUGLI ARRIVI VIA MARE: IN AUMENTO IL NUMERO DI POTENZIALI VITTIME DI TRATTA
 
ROMA - Sono 154.075 i migranti arrivati in Italia via mare dall’inizio dell’anno fino al 31 di ottobre. Dall’analisi dell’OIM sui dati del Ministero dell’Interno, emerge che nel mese di ottobre sono arrivate meno persone (15.279) rispetto a settembre (26.107). Il numero totale di arrivi del 2014 è comunque aumentato di quasi quattro volte rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando le persone giunte in Italia via mare erano 38.882. I Siriani sono sempre la nazionalità più rappresentata (36.351), seguiti da Eritrei (33.872), Maliani (8.899), Nigeriani (8.031) Gambiani (6.787), Palestinesi (5.044) e Somali (4.965). Da sottolineare come il flusso di Palestinesi, arrivati in 1.000 fino al mese di giugno, sia cominciato ad aumentare solo a partire dall’estate. Nonostante ad ottobre si sia registrato un calo degli arrivi di circa il 40 per cento rispetto a settembre, l’OIM Roma sottolinea come vi siano delle tendenze “particolarmente preoccupanti”: tra queste, la crescente presenza di donne potenziali vittime di tratta. “Nel 2014 sono giunte in Italia 16.839 donne, mentre nello stesso periodo del 2013 furono 5.163”, afferma Federico Soda, Capo Missione dell’ufficio dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Italia . “Abbiamo notato in particolare un rilevante aumento di giovani ragazze provenienti dalla Nigeria: 1.290, circa il 300 per cento in più rispetto alle 392 arrivate l’anno scorso”. L’OIM da quest’anno ha costituito – nell’ambito del progetto Praesidium – due team “anti-tratta” attivi in Sicilia e in Puglia, allo scopo di rafforzare le attività di individuazione e identificazione delle vittime di tratta e sfruttamento. “Entriamo in contatto con le ragazze al porto, immediatamente dopo lo sbarco”, racconta Soda, “in modo di poterle informare sui loro diritti prima che possano essere avvicinate dai loro eventuali sfruttatori”. Gli operatori OIM affermano che molte delle donne intervistate confermano di essere state fatte arrivare in Italia a scopo di sfruttamento sessuale. In alcuni casi, le loro denunce hanno potuto portare all’arresto degli sfruttatori. Soda specifica come molte donne siano originarie dello stato nigeriano di Edo, dove vengono adescate con la promessa di trovare un lavoro in Italia. “Ben presto le ragazze capiscono di essere state ingannate: durante il viaggio si ritrovano in una condizione di semi-schiavitù: vengono spesso violentate e sono obbligate a prostituirsi. Sono costrette di frequente a lavorare in bordelli in Libia e poi inviate in Italia dai loro aguzzini. Molte di loro, prima di partire, devono sottoporsi a una cerimonia vooddo, nel corso della quale devono giurare di restituire i soldi “offerti” per il viaggio. Purtroppo, a causa di questa manipolazione psicologica, diventa a volte complicato far capire loro come sia possibile liberarsi da questo debito e dagli sfruttatori”. (aise)
 
LE PAROLE UCCIDONO, CAMPAGNA CONTRO IL RAZZISMO
 
Il proiettile trapassa il cranio e ne esce esplodendo. Un proiettile, una parola. Sei di colore? «Negro!». Sei musulmano? «Terrorista!». Sei di etnia rom? «Ladro!». Sei sovrappeso? «Ciccione!». Si potrebbe continuare ma per il momento la campagna "Anche le parole possono uccidere", contro ogni forma di razzismo e discriminazione, si ferma qui. Realizzata dall’agenzia Armando Testa, da sempre in prima fila nella "responsabilità sociale", la campagna viene presentata oggi alle 12 nella Sala Aldo Moro di Montecitorio, alla presenza di Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati (che dà il suo patrocinio assieme al Senato), dai direttori di Famiglia Cristiana e di Avvenire, don Antonio Sciortino e Marco Tarquinio, dal vicepresidente vicario della Fisc (la Federazione dei 190 settimanali cattolici italiani), don Bruno Cescon e da Marco Testa, presidente del Gruppo Armando Testa. Modera l’incontro Roberto Bernocchi, docente di Comunicazione sociale e responsabile della Corporate Social Responsability dell’agenzia Testa «Anche le parole possono uccidere» avverte il claim dei manifesti che saranno pubblicati sulle testate aderenti all’iniziativa e inviati a parrocchie, oratori e scuole. E sono proiettili sparati quasi sempre con allegra cattiveria e sfrontata leggerezza allo scopo preciso di far male, ferire, ammazzare la personalità. Comunque lasciare il segno. Anche papa Francesco, recentemente, ha ricordato: «Parlar male di qualcuno equivale a "venderlo", come fece Giuda con Gesù». Accade, purtroppo, anche sui mass media. Accade nella vita di ogni giorno. Accade negli stadi, dove i proiettili diventano raffiche sparate da killer ben protetti nella pancia della curva. Accade nelle scuole ad opera dei soliti bulli, parole che mirano a togliere autostima e soggiogare, spesso nell’indifferenza, e nella paura, di chi disapprova ma non osa opporsi. Accade per la strada, negli uffici, un po’ ovunque. E quindi è bene che la campagna sia visibile ovunque e interroghi tutti. Se è vero che la pubblicità può suggerire, più o meno consapevolmente, pensieri e comportamenti negativi, in altri casi – come nelle campagne sociali – invita a pensieri e comportamenti virtuosi che contribuiscono a rendere migliori le singole persone e la società. Le parole? Le nostre parole sono importanti, ma le parole sono l’esito di un pensiero e di una cultura. E quando prevale la cultura dello scarto e del potere, della denigrazione e della violenza, le parole diventano proiettili e «possono uccidere». La campagna che parte oggi non sarà un fatto estemporaneo. All’interno di un progetto più ampio, #migliorisipuò, seguiranno altre iniziative analoghe. Questa è sostenute anche da molte organizzazioni non profit che la diffonderanno sul web, nelle scuole e negli oratori. Tutti i contributi alla campagna sono gratuiti, a cominciare da quello della squadra messa in campo da Testa, con i direttori creativi Vincenzo Celli e Dario Anania, l’art Cristina Macchi e il copy Vincenzo Celli. Esecutivi e impianti sono sviluppati dalla Cooperativa sociale Pensieri&Colori. La post produzione delle immagini si avvale del contributo di Marco Pignatelli e Danilo Giovannini. (fonte: avvenire.it)
 
DIBATTITO SULL’ATTUALITÀ DI CESARE BECCARIA ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES
 
250 anni fa veniva pubblicato il trattato “Dei delitti e delle pene” Il 24 novembre con Carla Del Ponte, Michel Porret e Dirk Verhofstadt
BRUXELLES – Dibattito sull’attualità di Cesare Beccaria per i 250 anni della pubblicazione del trattato “Dei delitti e delle pene”, all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles il 24 novembre, ore 19 . Dei delitti e delle pene, pubblicato nel 1718 a Livorno, è stato uno dei libri italiani che più hanno contribuito a “scrivere l’Europa” e a promuovere un profondo rinnovamento nella cultura giuridica di tutto il mondo occidentale. Tre ospiti di eccezione discuteranno, in lingua francese, dell’attualità della lezione di Beccaria: Carla Del Ponte, già magistrato presso la Corte Internazionale dell’Aja, Michel Porret, professore di storia all’Università di Ginevra e massimo specialista di Cesare Beccaria, Dirk Verhofstadt, professore in Etica dei media all’università di Gent (Gand) e autore di una pubblicazione su Cesare Beccaria. L’incontro sarà animato da Sergio Luzzatto, storico dell’università di Torino. L’incontro è realizzato in partenariato con l’Ambasciata svizzera in Bruxelles. Ingresso gratuito (prenotazione obbligatoria . v. http://www.iicbruxelles.esteri.it/IIC_Bruxelles/webform/SchedaEvento.aspx?id=716&citta=Bruxelles ) (Inform)
 
LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE DEL COMITES DI
 
WASHINGTON Carmelo Cicala chiede al presidente del Consiglio Matteo Renzi di dilazionare la data del rinnovo dei Comitati per consentire la maggiore partecipazione possibile WASHINGTON – Carmelo Cicala, presidente del Comites di Washington e del movimento “Insieme per gli Italiani”, scrive una lettera aperta al presidente del Consiglio Matteo Renzi, per lamentare i tempi “ristrettissimi” previsti per il rinnovo dei Comites e sollecitare la concessione di più tempo e una “organizzazione capillare” tale da garantire la massima partecipazione al voto da parte dei connazionali residenti all’estero. Troppo ristretti, per Cicala, i tempi per la raccolta delle firme utili alla presentazione delle liste candidate alle elezioni (dal 19 settembre al 19 ottobre), limite temporale che in alcune circoscrizioni non ha consentito la presentazione di alcuna lista determinando in questo modo l’annullamento delle elezioni. Troppo breve – prosegue il presidente del Comites – anche il tempo utile alla registrazione degli aventi diritto nei registri consolari – sino al 19 novembre, – novità che egli ritiene inoltre non sia stata sufficientemente diffusa e fatta conoscere ai soggetti interessati. Cicala si chiede dunque per chi voteranno i connazionali residenti nelle circoscrizioni elettorali che, per mancanza di liste elettorali, non procederanno con il rinnovo. Sollecita perciò il presidente del Consiglio a dilazionare la data delle elezioni “per organizzare in maniera consona il tutto”. (Inform)