IMMIGRAZIONE: PROTESTE AL CARA DI MINEO

„ Una forte contestazione è stata registrata nel primo pomeriggio di ieri nel Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Mineo. Protagonisti, secondo fonti investigative, sarebbero stati decine di nigeriani che hanno lanciato sassi all'interno della struttura. Al centro della rivendicazione la lentezza burocratica nel riconoscimento dello status di rifugiato politico

e la voce circolata di non rinnovo dei permessi di soggiorno in scadenza. Nel Cara di Mineo ci sarebbero poco meno di 2mila persone, e recentemente vi sarebbero stati trasferiti anche egiziani e siriani. La contestazione si è poi spostata sulla strada statale Catania-Gela che è stata occupata. In zona sono presenti carabinieri e polizia (fonte: cataniatoday) “

PRETE PEDOFILO: IN CONFERENZA STAMPA GLI ABUSI DI DON CARLO CHIARENZA „

"Io ti inseguivo, e qui forse è stato l'errore, inseguivo il tuo desiderio di essere voluto bene. E questo lo facevo non ponendomi limiti. Tu forse non ricordi, ma io quasi mai prendevo l'iniziativa: cioé io avvertivo che tu avevi bisogno di essere abbracciato. Ma è stato una volta?". "Si... un paio di volte". "Io avevo solo il ricordo di una volta.. così.. non perché ci fosse un piano, né perché io avessi desideri: c'é stato un momento che mi sembrava di compiacerti, mi sembrava addirittura di farti del bene, come se tu avessi bisogno di liberarti, di esprimerti. è stato un modo di dirti che ti volevo bene". E' uno dei passaggi centrali di una conversazione tra il sacerdote e l'uomo che da ragazzino, ad Acireale, afferma di essere stato vittima di abusi da parte del religioso. Questa conversazione -registrata all'insaputa del prete - è stata fatta ascoltare oggi a Roma, nel corso di una conferenza stampa. Oggi anche la polizia postale di Catania ha acquisito la registrazione. Da un mese a questa parte, su disposizione del pm Marisa Scavo, sta raccogliendo testimonianze su questo e altri casi di pedofilia. A denunciare l'intera vicenda, attivando così anche gli inquirenti che hanno aperto un fascicolo, è stata l'associazione La Caramella Buona. Il protagonista del caso è T.P., nato a Catania nel 1975, oggi ricercatore negli Usa, che con una testimonianza-choc, estremamente toccante, ha raccontato la sua storia, accusando don Carlo Chiarenza, all'epoca parroco di San Paolo ad Acireale, di aver abusato di lui quando aveva 14-15 anni tra il 1989 e il 1990. Il caso di Teodoro di fatto è caduto in prescrizione per la giustizia italiana. "Ma sono a conoscenza almeno di una decina di casi di abusi - ha dichiarato - per i quali è ancora possibile intervenire". Oltre a una registrazione in cui il religioso si esprime con frasi che suonano come un'ammissione di colpa, sono state presentate le copie di una lettera e di una cartolina, firmate da don Carlo. In una si legge "un bacio 'mangereccio' ciao". Nell'altra si allude alla frequentazione di una ragazza da parte del giovane: "Nonostante i tuoi furiosi e ripetuti tradimenti tedeschi ti voglio un mare di bene! Non lo fare più potrei mangiarti tutto. Un bacio furioso".(fonte: cataniatoday)

SVENTATO ATTENTATO MAFIOSO: NEL MIRINO IL MAGISTRATO PASQUALE PACIFICO

„ Il magistrato che era nel mirino del clan mafioso catanese è il sostituto procuratore Pasquale Pacifico, della Direzione distrettuale antimafia etnea. Le minacce nei suoi confronti sarebbero partite da un boss detenuto che avrebbe mandato l'ordine all'esterno mentre era in carcere. Il pm Pacifico coordina le inchieste sui clan Cappello e Laudani. Ha tra l'altro coordinato l'operazione "Revenge" della Squadra Mobile della Questura di Catania sul gruppo emergente dei "Carateddi" capeggiato dal boss, ora detenuto, Sebastiano Lo Giudice. All'epoca emerse che la cosca aveva in progetto di aprire una sanguinosa faida con esponenti della famiglia Santapaola per ottenere il controllo degli affari illeciti nella città, e in particolare, il traffico di sostanze stupefacenti. I carabinieri hanno notificato stamani nel carcere di Udine un'ordinanza di custodia cautelare a Orazio Finocchiaro, 40 anni, esponente delle cosche catanesi, accusato di associazione mafiosa. Con alcuni pizzini dal carcere aveva ordinato l'assassinio del sostituto procuratore della Dda di Catania Pasquale Pacifico. È stato l'ex collaboratore di Giustizia Giacomo Cosenza a rivelare di essere stato incaricato da Finocchiaro di uccidere il magistrato etneo. I messaggi venivano recapitati in carcere grazie a un detenuto comune che faceva da »postino« tra Pacifico, sottoposto al 41 bis, e gli esponenti del clan. Il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, ha espresso sentita solidarietà e vicinanza al pm Pasquale Pacifico e all'intera magistratura catanese per le gravissime minacce di un prossimo tentativo di agguato mafioso. "Le rassicuranti parole di un magistrato antimafia che non arretra -dice Stancanelli- fanno bene all'intera città nella quale egli coraggiosamente lavora. Catania ha bisogno di ritrovare serenità e normalità e potremo farcela con il lavoro serio e scrupoloso di ognuno". "Tutti noi -ha concluso Stancanelli- dobbiamo sentirci impegnati nella battaglia quotidiana per la legalità, ciascuno per la sua parte". (fonte: cataniatoday) “