Si prevede un flop per la fiera di settembre che dovrebbe iniziare venerdì prossimo nella zona di piazza Europa. Infatti, dai dati in possesso di responsabili di categoria, si parla che allo stato attuale sono 25 i venditori ambulanti che hanno presentato richiesta di avere gli spazi idonei per impiantare le loro bancarelle per una fiera di settembre che è stata sempre affollatissima. Un segnale molto concreto che testimonia sì la crisi economica che sta attraversando il paese, ma anche la scarsa imprenditorialità ed di organizzazione dell’assessorato comunale alle attività produttive, che non ha saputo dare i giusti impulsi ad un’attività commerciale molto importante per l’economia del paese. Venticinque venditori ambulanti sono un ventesimo di quello che c’era stato lo scorso anno, e se si fa il raffronto con la fiera di Piazza Armerina si vede benissimo che c’è qualcosa che non va a livello della fiera ennese. A Piazza Armerina si sono prenotati 165 venditori ambulanti ad Enna appena 25. La tassa comunale da pagare, viene sostenuto, è altissima, si parla di circa 400 euro per 8 metri quadrati, e chi ha delle bancarella di 32 metri quadrati dovrebbe pagare 1200 euro, una somma consistente che potrebbe anche essere non recuperata. Un flop pericoloso in tutti i sensi, anche di immagine, a significare che nel settore commercio si è lavorato poco o niente, basti considerare che la lotta all’abusivismo commerciale di concreto non è stata mai fatta. Riunione in prefettura, al comune, non hanno sortito alcun effetto, i vigili urbani non hanno mai ricevuto delle direttive tendenti a bloccare l’abusivismo e lo si vede tutti i giorni le irregolarità che si registrano nei vari quartieri della città , dove non si interviene mai, dove le condizioni igieniche sono precarie, dove il prezzo sui prodotti non viene esposto, dove ci sono venditori ambulanti che non hanno la licenza. Ieri mattina rappresentanti della Confcomemrcio erano visibilmente preoccupati per la scarsa presenza di venditori ambulanti alla fiera di settembre, che coincida con la festa del Santissimo Crocifisso di Papardura, in effetti 25 richieste sono veramente poche, c’è qualcosa che non va, e di questo se ne dovrebbe chiedere il perché il sindaco e l’assessore competente. Vero che c’è il dissesto finanziario, ma 400 euro per 8 metri quadrati ci sembrano veramente molti ed allora i commercianti preferiscono disertare, e la fiera di settembre perde sicuramente il suo fascino.