sono loro i catanesi che hanno conquistato il cuore degli italiani. Showman da “vecchia scuola” il primo, attore impegnato e duttile il secondo. Straordinari e versatili, i fratelli Fiorello che, in modi singolarmente diversi, ci hanno spesso fatto sognare con le loro performance, nel piccolo e nel grande schermo, così come nei principali teatri della Penisola. Canta in modo meraviglioso il più grande (13 album all’attivo), presenta e buca lo schermo con delle esibizioni da grande artista. E’ lui che rispolvera il vero varietà, quello glorioso di un tempo in cui Mina, Corrado e l’Abertone nazionale si cimentavano davanti ai “primi” milioni di appassionati del “quadratino” luminoso in bianco e nero. C’hanno provato in tanti prima di lui, spesso con esiti non diciamo disastrosi, ma sicuramente mediocri. Lui, il “Fiorellone siciliano” c’è magicamente riuscito e per un semplice fatto, perché ha talmente innato da vendere. A ritmo nelle gambe, ballerino prodigio, possiede movenze uniche, si cimenta in melodie che hanno fatto la storia del nostro paese, e riesce a trasmettere una simpatia ineguagliabile. Al suo cospetto si sono inchinati gente del calibro di John Travolta e Dustin Hoffman e gran parte del Jet set italiano lo adora. Già, è anche questa la bellezza di Rosario. Di solito in quel “mondo” c’è egoismo, invidia e poca trasparenza, ma in lui, non v’è tutto questo, assolutamente, anzi, nel suo cuore così come nei suoi occhi splende una luce d’umiltà e una bontà d’animo fuori dal comune. E’ forse anche tale peculiarità che lo rende speciale. La sua solarità è contagiosa e, da non dimenticare che, non solo attualmente è da considerarsi il Principe della Tv ma anche e soprattutto il RE della radiofonia, accanto all’amico solidale Marco Baldini. E che dire invece del piccolo (si fa per dire) Beppe? Un “geniaccio” vero, un attore immenso. Pelle d’oca per il suo Modugno, praticamente identico all’originale. Lacrime per il suo superbo Salvo d’Acquisto e indimenticabile nella parte di Mazzola, in quella tragica sciagura di Superga. Giuseppe, nonostante la giovane età, è tra i maggiori e più richiesti interpreti che il cinema di oggi va cercando, soprattutto per i produttori. Sfonda letteralmente la Tv. I suoi ruoli drammatici raggiungono la perfezione, poiché è l’incomparabile sua bravura (rasenta la maniacalità) che lo fa addentrare talmente in profondità nel personaggio da renderlo eccellente, sotto tutti i punti di vista. Pensando a Beppe Fiorello viene subito alla mente il metodo Stanislavskij adottato dell’Actors Studio di New York. La sua mimica facciale e l’intensità con cui rappresenta la sceneggiature fanno subito balzare alla mente “giganti” come Robert De Niro o Al Pacino, quest’ultimo d’origini siciliane. 13 film sul grande schermo, 21 tra miniserie e fiction, 7 i programmi televisivi ma anche produttore, regista e autore di testi. Un plauso dunque a questa meravigliosa famiglia siciliana che, con Catena Fiorello, la “sorellina” classe ‘66, a metà tra i due anagraficamente, scrittrice e conduttrice televisiva, si chiude un cerchio per certi aspetti magico, come le “autentiche” terre di loro nascita. Mirko Crocoli