ITALIANI E ITALIANI ALL'ESTERO - "IL LUNGO MEZZOGIORNO" DI GIUSEPPE DE RITA" NEL BOUQUET DEI VOLUMI SUL MEZZOGIORNO SEGNALATO DALLA SVIMEZ 

"Secondo Giuseppe De Rita “Chi è stato per qualche tempo meridionalista, lo resta per sempre”.

E’ questo, forse, il senso profondo dell’impegno appassionato e, al tempo stesso, rigoroso profuso dal Presidente del Censis in sessant’anni di studio, di analisi, di elaborazione a favore dello sviluppo delle Regioni meridionali, i cui principali risultati, in termini di produzione scientifica, di analisi teoricopratica, di elaborazione politico-programmatica, sono racchiusi nel volume “Il lungo Mezzogiorno. Interpretazioni e narrazione. Antologia 1966-2002”, appena pubblicato dalla casa editrice “Laterza” nella collana “anticorpi”. A recensirlo è Vincenzo Maria Sbrescia *** che afferma "Questa nuova opera di De Rita**, specificamente dedicata al suo Mezzogiorno, offre al lettore l’opportunità di rileggere le dinamiche che hanno connotato lo sviluppo socioeconomico delle Regioni meridionali; vicende lette ed interpretate attraverso la sperimentata, anzi, raffinatissima capacità di analisi dell’autore. I 14 saggi pubblicati nel volume in recensione offrono un quadro interpretativo organico del processo evolutivo che ha caratterizzato la storia del Mezzogiorno nell’epoca repubblicana. La lettura dei predetti studi (anche grazie ad una affascinante introduzione che periodizza, efficacemente, quelli che l’autore definisce i tre racconti del Mezzogiorno) permette di cogliere le trasformazioni che hanno modificato il volto del Mezzogiorno, ma, anche, di rilevare le numerosissime problematicità, via via emerse durante la lunga stagione dell’azione dei pubblici poteri a favore dello sviluppo territoriale delle aree meridionali; criticità che, sovente, purtroppo, ancora permangono. Giuseppe De Rita non ha bisogno di presentazioni (già ricercatore della sezione sociologica della SVIMEZ e, poi, fondatore e presidente del Censis, oltre che presidente del CNEL) egli è, soprattutto, uno dei più lucidi studiosi del processo di trasformazione economica, sociale ed istituzionale del nostro Paese, con alle spalle decine di saggi, di studi, di contributi, la cui pubblicazione rappresenta, sempre, una felice occasione di dibattito, di confronto, di discussione. Questa volta un suo volume fornisce, anche in chiave autobiografica e sul filo della memoria, un’occasione per ridiscutere di temi centrali nell’agenda socioeconomica e politica del Paese, come la questione del deficit di sviluppo delle Regioni insufficientemente sviluppate del Mezzogiorno, affrontando, quindi, il problema del dualismo italiano. Ripercorrendo le linee direttrici delle politiche meridionaliste attuate nel nostro Paese, Giuseppe De Rita compie un lungo viaggio a ritroso alla riscoperta del Mezzogiorno; un viaggio realizzato attraverso una pluralità di saggi che coprono circa sessant’anni di impegno meridionalistico dell’autore; anni nel corso dei quali rispetto al problema del divario tra Nord e Sud si sono susseguite varie fasi, e sono venuti ad emersione progressivamente diversi modelli istituzionali ed assetti organizzativi nell’ambito delle politiche di sviluppo. I saggi abbracciano, quindi, le diverse stagioni della riflessione teorica sulle carenze socioeconomiche del Mezzogiorno e le varie epoche dell’impegno pubblico a favore dell’economia meridionale, considerato sia in un’ottica centralista (si pensi alla prima stagione dell’attività svolta dalla Cassa per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno), sia in un’ottica regionalista (a partire dall’istituzione delle Regioni ordinarie e dall’avvio effettivo delle loro attività anche nel campo delle politiche di sviluppo), sia, infine, in un’ottica localista (si consideri, a riguardo, la fase che seguì la conclusione dell’intervento straordinario nel ‘92, connotata da una nuova concezione dello sviluppo territoriale incentrata sul modello autopropulsivo basato sui molteplici strumenti della c.d. programmazione negoziata: patti territoriali, contratti, d’area, intese istituzionali di programma, contratti di programma). Quello in recensione è, dunque, un testo ampio ed articolato, un testo di particolare interesse e profondità e di lungo respiro che raccoglie saggi documentati, nei quali emerge e si coniuga l’acceso fervore meridionalista dell’autore (forgiato ai tempi del suo appassionato impegno nella SVIMEZ) ed il rigore metodologico dello scienziato sociale" conclude Vincenzo Mario Sbrescia -------------------------------------------------------------- Giuseppe De Rita è nato a Roma nel 1932, dopo aver frequentato il Liceo Classico presso l’Istituto Massimiliano Massimo dei Padri Gesuiti, nel 1954 si laurea in Giurisprudenza. Dal 1955 al 1963 è funzionario, con Giorgio Ceriani Sebregondi , della Svimez (Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno) di cui dirige la sezione sociologica dal 1958 al 1963. Nel 1964 è tra i fondatori del Censis (Centro studi investimenti sociali), di cui è stato consigliere delegato per dieci anni e poi segretario generale dal 1974, diventandone, infine, Presidente nel 2007. A partire dal 1967, le attività di ricerca e gli spunti di analisi dell'istituto vengono condensati nel Rapporto sulla situazione Sociale del Paese - giunto nel 2015 alla 49ª edizione. È stato presidente del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) dal 1989 al 2000. È membro della Fondazione Italia USA e membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Courmayeur di cui, attualmente, ricopre la carica di presidente[6]. Contribuì a fondare, nel 1991, l'Osservatorio permanente sui giovani e l'alcool. Svolge intensa attività di pubblicista, è editorialista del Corriere della Sera e partecipa ai più importanti convegni e dibattiti sulle condizioni e le linee di sviluppo della società italiana. Il 13 dicembre 2004, l'università Iulm gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione. Vincenzo Mario Sbrescia: avvocato e Dottore di ricerca in Amministrazione pubblica europea e comparata e già ricercatore a contratto in Scienza dell’amministrazione e diritto amministrativo europeo presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “La Sapienza”. Sbrescia, inoltre, svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Diritto dell’economia dello stesso Ateneo, nell’ambito del quale ha conseguito il diploma Jean Monnet in“European Administrative Law” ed è stato componente del Gruppo di ricerca sui lavori della Convenzione europea e dell’Osservatorio di diritto amministrativo europeo. Professore a contratto di Diritto processuale amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Unisu. (28/05/2021-ITL/ITNET)