Milano, 25 Giugno 2009. Le Istituzioni italiane, che hanno a tempo sostituito i criteri di accoglienza e integrazione con quelli di odio e persecuzione, attuano in tutta Italia operazioni persecutorie che pongono famiglie e persone appartenenti ad etnie vulnerabili in situazioni pericolose ed umilianti.

"Vi inseguiamo dappertutto, per lasciarvi senza un rifugio, senza mezzi di sostentamento, senza alcuna protezione. Dovete restare in mezzo alla strada, come cani randagi, così sarete riconoscibili e in balìa delle nostre retate, proti per l'inferno dei Cie e per la deportazione nei Paesi da cui siete fuggiti. Tolleranza zero! Cattivismo assoluto! E se qualcuno vi aiuta, colpiamo anche lui: i bravi italiani devono denunciarvi e darvi la caccia: non per niente ci apprestiamo a formare le milizie anti- straniero! Non devono darvi un lavoro: sarebbe in nero e si metterebbero nei guai. Se poi vi affittano un appartamento, consentendovi di riparare sotto un tetto, noi glielo sequestriamo. Ce l'abbiamo duro, ma soprattutto ce l'abbiamo bianco!" A Milano è in corso il sequestro di 22 appartamenti, affittati a immigrati "clandestini": molti di loro provengono da gravi crisi umanitarie in Africa, ma il diritto d'asilo e la protezione sussidiaria, in Italia, sono solo "teorie". L'indagine che ha portato all'operazione "Staniamo il migrante" (nome di fantasia) è durata 7 mesi e ha condotto le "autorità" all'arresto di 17 persone e alla denuncia di altre 117. Ma la caccia all'uomo continua. Ricordiamo che la Corte di Cassazione (prima sezione penale, 7 maggio 2009, n. 19171) ha stabilito che è lecito affittare un appartamento a un cittadino extracomunitario, privo del permesso di soggiorno, a patto che il canone di affitto sia equo. Secondo la Corte si prospetta dolo specifico solo se vi sia ingiusto profitto. E in quel caso, il proprietario dovrebbe semplicemente restituire il denaro ricevuto in eccesso.