alea iacta est (il dado è tratto). In questa guerra incomprensibile tra giganti in cerca della conquista del mondo, ormai il dado è tratto e la Russia di Putin ha voluto fare la prima mossa a sorpresa ma non tanto, dimostrando grande disprezzo per tutti i tentativi di pace fatti dall’Europa.
Con una tempistica che lascia trasparire come da tempo veniva preparando la guerra, Putin in barba a tutte le sanzioni annunciate, ha portato avanti la sua guerra il suo spregiudicato progetto di attaccare l’Ucraina, utilizzando un metodo già altre volte sperimentato: riconosce le due “repubbliche” secessioniste in maniera unilaterale, le quali si sono affrettate a chiedere aiuto e protezione all’amica Russia, che non vedeva l’ora di concederlo. In un momento in cui tutto l’occidente sta seguendo l’evolversi degli eventi con il fiato sospeso, è lecito alzare gli occhi della mente e capire cosa e perché sta succedendo tutto questo. Per fare ciò, dobbiamo mandare momentaneamente indietro le lancette dell’orologio della storia. La NATO nasce dopo la seconda guerra mondiale nel 1949 per contenere il diffondersi del comunismo e la eventuale espansione dell’URSS, che fino alla fine della guerra era stata utile alleata per battere il nazifascismo che aveva prodotto danni immensi all’umanità. Nasce la così detta cortina di ferro, la guerra fredda, la divisione della Germania nella Repubblica federale di Germania o Germania EST che corrispondeva alla porzione di Germania spettante all’URSS e la Repubblica Democratica Tedesca corrispondente alle porzioni spettate alle altre forze alleate conosciuta come Germania OVEST. Stiamo parlando di un mondo che ormai da tempo, dalla caduta del muro di Berlino conclusasi eretto il 13 agosto del 1961 e demolito definitivamente il 09 novembre del 1989 e l’Unificazione della Germania avvenuta il 03 ottobre del 1990, non esiste più. A maggior ragione, dopo la dissoluzione dell’URSS ad opera di Eltsin salito al potere dopo le dimissioni di Gorbaciov. Da allora nessuno si è posto il problema di rivedere come era evoluta la storia e come il mondo è andato cambiando. Sciolto il Patto di Varsavia, dissolto il blocco sovietico, nata il 25 marzo del 1957 la Comunità Economica Europea oggi Unione Europea con 27 stati aderenti, la NATO perde la motivazione che ne aveva consigliato la nascita. Oggi siamo di fronte ad un mondo diverso, profondamente mutato rispetto a quello che doveva proteggere la NATO. Oggi esistono diversi blocchi di riferimento che si contendono con tutti i mezzi la spartizione del mondo e delle sue risorse economiche. La Russia, la Cina, la Lega Araba e per ultima l’Unione Europea, che resta nel guado, divisa tra l’adesione al Patto Atlantico (leggi NATO) e le esigenze di una Europa che non ha una sua politica estera, una politica di difesa con un esercito europeo, una auto sufficienza nel campo dell’energia. In un mondo dall’economia globalizzata, è fin troppo sviluppata la interdipendenza tra gli stati e la dipendenza dalle potenze che dispongono di inesauribili fonti di materie prime. L’Europa da questo punto di vista è molto indietro. Finita l’era del carbone, diventa cruciale il petrolio ed il gas. Per il petrolio dipendiamo dai paesi arabi ed evidentemente la grande crisi del 1973, quando l’Europa dovette spegnere anche la pubblica illuminazione ed inventarsi il traffico a targhe alterne, non ha insegnato niente all’Europa. Per quanto attiene al gas, oggi il 43% su un totale dell’87% necessario a soddisfare il fabbisogno nazionale dell’Italia viene dalla Russia. Dall’Ucraina invece dipendiamo per la fornitura di grano duro ed altri prodotti. Esportiamo in Russia circa 9 miliardi della produzione italiana in tecnologia ed altri prodotti compreso l’agroalimentare. Già le prime sanzioni avevano creato problemi non certo delle proporzioni odierne. Oggi la situazione è molto diversa. Gli italiani hanno visto l’ultima bolletta del gas quasi duplicata con una tariffa passata da € 0,5463 al mc. ad 0,93,58 al mc. Con un incremento del 71,30%, un prodotto destinato a crescere con lo scoppio di questa guerra. Lo stesso dicasi per il petrolio che ormai supera la quotazione di 100 dollari al barile con grave ripercussione sulla mobilità che comincia a creare anche importanti tensioni sociali. Una testimonianza di ciò ci arriva dallo sciopero dei trasportatori che non intendono lavorare a perdere considerata l’incidenza del prezzo del gasolio. Altro problema arriva dai supermercati che non riescono ad approvvigionarsi delle merci necessarie alla vendita e non riescono a fare fronte all’aumento dei prezzi. Domanda: ma se sono caduti i motivi per cui la NATO è stata costituita, perché si continua a mantenere in vita, vogliamo ricordare a noi stessi ed a chi ci legge, una struttura che nasce per garantire la pace e che oggi minaccia la guerra? Ed ancora: forse che è cambiato il ruolo della NATO, per cui, incurante dei trattati in vigore, cerca di allargare il proprio ruolo di influenza all’EST? La domanda principe è anche: a chi giova una guerra portata avanti ad oltranza da Putin ed osteggiata dagli USA che senza consultare gli alleati, da la direttiva alla NATO? - Giova certamente alle fabbriche di armi che hanno la necessità di svuotare i magazzini; - Giova a Biden che è sceso nel gradimento del popolo americano e si prepara ad affrontare le elezioni di mezzo termine; - Giova ai soliti noti detentori delle leve economiche, che accumulano ricchezze sulla pelle dei popoli ancora alle prese con una pandemia che dura da più di due anni e che con tinua a mietere vittime; - Giova a Putin che con la scusa di difendere i confini della Russai, vuole ricostruire il perso il prestigio ed il ruolo dell’ex URSS che lui ben conosceva; - Non giova all’Europa che ha necessità di esportare le proprie produzioni e meno che mai non giova all’Italia che per larga parte dell’energia necessaria a mandare avanti le proprie industrie e per mantenere i livelli civili di vita del proprio popolo dipende dall’estero. L’Europa ed il mondo non possono appiattirsi sulle mire della NATO e degli USA, principalmente l’Europa, non può e non deve rinunciare al ruolo che le compete per la posizione geografica e per il ruolo politico cui deve assolvere per mantenere la pace nel mondo e per il bene dei popoli amministrati. La pace non si difende sicuramente con le guerre e questa di Putin è una guerra che non ha motivo di esistere ed è del tutto abusiva, scaturita solo dal ritorno di un imperialismo di cui il mondo fa volentieri a meno, sia che viene da EST o da OVEST. Infine, vogliamo concludere con le parole del generale Leonardo Tricarico ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e comandante delle forze italiane durante la guerra in Kosovo. Non è un fan di Putin, per il quale ha invocato un processo per crimini di guerra. E' appena intervenuto a Rai News, fra il gelo dei conduttori, dicendo le seguenti cose: - il segretario generale della Nato Stoltenberg "parla troppo" e senza consultarsi con gli alleati; - la Nato infatti è "un'alleanza difensiva e non ha nulla a che vedere con la guerra" in corso; - la Nato rappresenta troppo e anzi "si identifica" col il punto di vista degli USA; - la Nato non ascolta l'Italia, più interessata al versante sud mediterraneo, ed è presa da "isteria antirussa" e "ossessione dell'allargamento ad Est"; - gli USA hanno scelto di assecondare in tutto gli alleati Nato dei Paesi Baltici, ferocemente antirussi; - la Nato ha promesso l'ingresso all'Ucraina, facendole immaginare una protezione che non poteva garantire; - "è stata gettata benzina sul fuoco e questi sono i risultati. (Salvatore Augello 25 febbraio 2022)