ROMA – La Commissione Esteri della Camera dei deputati ha avviato l’esame del provvedimento di ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra Italia e Bolivia, fatto a La Paz il 3 marzo 2010, già approvato dal Senato. Ad illustrarne il contenuto il relatore Emanuele Loperfido (Fdi)

che segnala come esso riproponga un disegno di legge presentato dal Governo nella scorsa legislatura senza che potesse giungere al termine dell’iter di approvazione. L’unica variazione inserita è l’aggiornamento della copertura finanziaria relativa all’attuazione di talune norme dell’Accordo. L’intesa – segnala il relatore – sostituisce il precedente Accordo culturale firmato il 31 gennaio 1953, e l’Accordo scientifico sottoscritto nel giugno 2002, ma non ratificato. Essa esplicita, innanzitutto, l’impegno delle Parti a promuovere e realizzare attività che favoriscano la cooperazione nell’ambito culturale, scientifico e tecnologico, a migliorare la conoscenza, la diffusione delle rispettive lingue e culture e a favorire la collaborazione tra le rispettive istituzioni accademiche, amministrazioni archivistiche, biblioteche e musei. È prevista la possibilità per le Parti di chiedere la partecipazione di Organismi internazionali al finanziamento dei programmi e dei progetti promossi nell’ambito delle forme di cooperazione individuate dall’Accordo, il rafforzamento della collaborazione nel campo dell’istruzione mediante lo scambio di esperti, di informazioni e di documentazione sulle rispettive legislazioni, anche al fine di sottoscrivere accordi per il riconoscimento e l’equiparazione dei titoli universitari, e l’offerta di borse di studio. L’Accordo impegna, inoltre, le Parti alla collaborazione reciproca nei settori editoriale, della musica, della danza, del teatro, del cinema, delle arti visive e dell’ambito radiotelevisivo, e a impedire e reprimere l’importazione, l’esportazione e il traffico illegale di opere d’arte. Ulteriori ambiti di collaborazione e di scambio di esperienze interessano i settori dello sport e della gioventù, i campi dei diritti umani e delle libertà civili e politiche, e quello delle pari opportunità e della tutela delle minoranze. Vi anche contenuta la possibilità di stipulare specifici accordi tra università, enti di ricerca e associazioni scientifiche dei due Paesi e la partecipazione congiunta a programmi multilaterali per la promozione della cooperazione, in particolare nei campi delle tecnologie dell’informazione, delle telecomunicazioni, delle biotecnologie, dell’agricoltura e dell’industria alimentare, della salvaguardia dell’ambiente, della salute, dei trasporti, dell’energia e dei beni culturali. Viene poi definita la collaborazione delle Parti nei settori dell’archeologia, dell’antropologia e delle scienze affini, della valorizzazione del patrimonio culturale, facilitando la permanenza e l’uscita di persone, di materiali e di attrezzature dai rispettivi territori e promuovendo la protezione della proprietà intellettuale. Ad una Commissione mista, presieduta dai rispettivi Ministeri degli esteri, da convocarsi alternativamente nelle capitali dei due Paesi, sono affidati i compiti di esaminare lo sviluppo della cooperazione culturale, di redigere programmi esecutivi pluriennali e di valutare lo stato di attuazione dell’Accordo. Il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che viene rinviato ad altra seduta. (Inform)