La FEPS ha approvato i progetti e le iniziative culturali presentati dalla Fondazione EYU. Diversi e tutti interessanti gli argomenti che si prevede di affrontare con I progetti approvati, che qui sotto vengono riportati:
1) “The migration challenge across the atlantic: EU vs US prospective”
2) “The coming tide of the sharing economy: the new society from property rights to consumption rights”
3) “Skill mismatch or "lump of labor"? The future of employment for Millenials and old-age workers
4) “Re-shoring in the italian economy as leverage for industrial turnaround”
Tutte tematiche che in questo frangente ci sembrano particolarmente cruciali e vitali.
Particolare attenzione va posta alla data del 25 Marzo in cui si celebrerà il sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, momento decisivo del processo costitutivo della Comunità Europea (denominazione che si sostituì a quella di Comunità Economica Europea solo in seguito al Trattato di Maastricht del 1992).
I sei paesi firmatari (Italia, Francia, Germania, Olanda, Belgio e Lussemburgo), in quell'occasione, siglarono nella Capitale due trattati: il primo istituiva la CEE (Comunità Economica Europea, appunto) al fine di formare un mercato comune europeo, mentre il secondo costituiva la CEEA (Comunità Europea dell'Energia Atomica) con lo scopo di coordinare i programmi di ricerca degli Stati membri relativi all'energia nucleare e di garantire un utilizzo pacifico della stessa.
Il TCEE, oltre a creare uno spazio economico comune basato sulle note quattro libertà (libera circolazione di persone, servizi, merci e capitali), si poneva un obiettivo più politico, quello di “porre le fondamenta di un'unione sempre più stretta fra i popoli europei”, come dichiarano i firmatari nel preambolo.
La nostra intenzione, come fondazione EYU, è quella di ricordare degnamente l'anniversario con un tono che non sia però unicamente celebrativo, visto che, proprio da una prospettiva convintamente europeista, riteniamo necessario interrogarsi sullo stato attuale delle istituzioni comunitarie, cercando di capire come rilanciare il grande progetto europeo senza apparire sordi rispetto ad un diffuso sentimento antieuropeista, di cui il voto sulla Brexit è stata la manifestazione più palese. Quindi una giusta celebrazione accompagnata dall'analisi profonda e costruttiva delle criticità e da necessarie prospettive di rilancio.
L'idea, al di là dell'evento più “istituzionale” che ci vedrà impegnati a fianco di altre importanti fondazioni progressiste in concomitanza con l'anniversario, è quella di organizzare nei giorni precedenti degli incontri “propedeutici” in cui interventi di accademici ed esperti si alternino alla testimonianza di quanti, come i parlamentari europei, possono raccontare grazie alla propria esperienza sul campo il funzionamento pratico, i pregi e i difetti dei meccanismi e delle istituzioni comunitari.
Teoria e prassi, quindi. Con la speranza di poter contribuire a rendere la politica europea più conoscibile e vicina alla gente e, soprattutto, di poter incrinare l'immaginario dell'Europa come Moloch invisibile e tremendo.
Se cercate uno spazio aperto al dialogo, la fondazione EYU è quello che fa per voi