Dopo aver rivolto un saluto al Segretario Generale, al direttore generale Vignali e a tutti i presenti, rende innanzitutto noto che il secondo video proiettato – realizzato dalla DGSP e che verrà impiegato diffusamente dalla rete nei prossimi mesi
– riflette uno dei settori della promozione integrata, ovvero il sostegno che il Ministero fornisce alla promozione del turismo italiano nel mondo tramite il programma “Italia: Paese per Viaggiatori”; si tratta di un progetto appena avviato che fa parte di una serie di iniziative di lancio e di presentazione che hanno costellato l’attività della DGSP negli ultimi 18 mesi. Riferisce quindi sul programma di promozione integrata – all’interno del quale si colloca l’attività di promozione culturale che, a sua volta, comprende le iniziative relative al sistema di formazione italiana nel mondo (scuole, corsi, lettorati, ecc.) – con l’ausilio di alcune diapositive relative al piano “Vivere all’italiana”. Com’è noto, la promozione integrata unisce i tre settori di attività della DGSP – la diplomazia culturale, la diplomazia scientifica e la diplomazia economica – che, grazie a un impegno integrato e a continui dialoghi e scambi tra tali tre componenti, si sostengono a vicenda riuscendo così a ottenere un impatto maggiore rispetto alla somma dei singoli aspetti. L’attività di promozione culturale ha individuato alcuni settori considerati prioritari che comprendono da una parte quelli tradizionali con cui si identifica da sempre la presenza della cultura italiana nel mondo, dall’altra quelli più innovativi (come la promozione della cucina italiana, che fa parte da tre anni del calendario di tutti gli Uffici della rete diplomatico-consolare e degli Istituti di cultura); l’idea è quindi unire tradizione e innovazione, ovvero il patrimonio e la creatività. Sono stati pertanto identificati alcuni momenti qualificanti tra le attività avviate dalla rete, sulla base dell’esperienza della Settimana della Lingua Italiana (che da 17 anni vede impegnati tutti gli Istituti, le Ambasciate e i Consolati), un genere di iniziativa che si presta a mobilitare tutte le risorse sia centrali che della rete, offre un valore aggiunto in termini di comunicazione e visibilità, e fornisce altresì riferimenti chiari agli Istituti e agli Uffici all’estero, e coerenza nelle azioni. Attraverso l’individuazione di tali rassegne periodiche, si tende a caratterizzare sempre più l’attività di promozione culturale all’estero. Si tratta per ora di sei grandi contenitori: a marzo p.v. si svolgerà la Giornata del Design Italiano; a maggio p.v. si terrà la Giornata del Cinema Italiano, rassegna avviata quest’anno per la prima volta sotto il titolo “Fare Cinema”, dedicata alla promozione dell’industria e del sistema cinematografici italiani nel mondo; il 16 aprile p.v. si assisterà alla Giornata della Ricerca Italiana, lanciata quest’anno per la prima volta in occasione della nascita di Leonardo Da Vinci, che nel 2019 celebrerà anche un importante centenario; la Giornata del Contemporaneo si terrà tra l’8 e il 13 ottobre, con il focus sull’arte contemporanea e su tutte le forme di creatività legate alle arti visive e al design; la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo si svolgerà come sempre nel mese di ottobre p.v. in concomitanza con la III convocazione degli Stati Generali della Lingua Italiana; a novembre p.v. l’appuntamento è con la Settimana della Cucina Italiana; il prossimo dicembre è prevista anche una giornata di studio e di lancio dei programmi di archeologia nel mondo (sussiste una forte presenza di archeologi italiani in oltre cento missioni cofinanziate dalla DGSP), in collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo. Presenta quindi i dati salienti relativi a ognuna di tali rassegne: per l’iniziativa “Fare Cinema” si prevede la presenza di cento testimonials in cento città inviando presso le sedi i protagonisti dell’industria cinematografica italiana (registi, attori, sceneggiatori, costumisti, truccatori, ecc.); l’Italian Design Day ha visto quest’anno ben 235 eventi in 119 città; per la Giornata della Ricerca Italiana sono state avviate 78 iniziative in 51 sedi; per la Settimana della Cucina Italiana si prevedono oltre mille eventi (quasi 1500); per la Giornata del Contemporaneo si invieranno in giro per il mondo i protagonisti dell’arte, del mercato e del mecenatismo culturale allo scopo di far conoscere l’arte contemporanea italiana, con la partecipazione della collezione della Farnesina. Sottolinea come la realizzazione di ognuna di tali iniziative è possibile grazie alla disponibilità di risorse aggiuntive di cui sta beneficiando il MAECI dal 2017 (così come il MIUR, il MIBACT e la Società Dante Alighieri); si tratta di un piano che, complessivamente, mette a disposizione della promozione integrata 150 milioni di euro in quattro anni (per il 2017 sono stati stanziati circa 20 milioni di euro, per il 2018 circa 30 milioni, mentre per il 2019 e il 2020 circa 50 milioni). La maggior parte di queste risorse sono gestite dal MAECI, distribuite tra l’Amministrazione centrale e gli Uffici all’estero in misura crescente: nel 2018 la rete estera (quindi Ambasciate, Consolati e Istituti italiani di cultura) beneficerà complessivamente di circa il 43 percento del totale delle risorse disponibili, il che ha consentito e sta permettendo la realizzazione di numerosi eventi all’interno delle rassegne periodiche testé menzionate, oltre che nell’attività ordinaria (dai circa 5500 eventi nel 2016, si è giunti a quasi ottomila nel 2017, con un aumento pari al 35 percento). I settori particolarmente significativi in termini quantitativi sono quattro: il cinema, lo spettacolo dal vivo (essenzialmente musica e teatro), la promozione della cucina italiana e quello relativo alla Settimana della Lingua Italiana, oltre alle iniziative di promozione e di diffusione della lingua. Segnala invece come stia diminuendo rapidamente il personale preposto alla promozione culturale, questione riguardante la gestione interna, che suscita preoccupazione e che si auspica venga in parte corretta grazie all’assunzione di addetti tramite un concorso che dovrebbe vedere la luce nelle prossime settimane. Per quanto riguarda il sistema definito di formazione italiana nel mondo, rende noto che l’ultimo anno è caratterizzato da una fase di transizione normativa e organizzativa conseguente all’entrata in vigore del D.lg. n. 64 alla fine del mese di maggio del 2017, che delinea un nuovo quadro di riferimento per gli interventi in ambito scolastico e universitario e, soprattutto, una nuova ripartizione delle competenze tra MAECI e MIUR. Tale fase di transizione non è semplice, dal momento che presenta diverse sfide e difficoltà, e richiederà alcuni aggiustamenti di carattere urgente per garantire un avvio ordinato dell’anno scolastico a partire dal mese di settembre p.v. Il nuovo quadro normativo presenta comunque diversi elementi innovativi e positivi; ritiene tuttavia che tale norma debba essere considerata come un punto di partenza atto a creare assetti suscettibili a sviluppi e approfondimenti in questa visione generale di promozione integrata. In altri termini, il sistema della formazione italiana nel mondo non deve essere inteso come una mera trasposizione all’estero dell’offerta formativa italiana, bensì è chiamato sempre più ad aprirsi verso l’esterno, a interagire con le realtà scolastiche e formative locali anche sul piano dei contenuti, senza però snaturare le caratteristiche del modo italiano di fare scuola. Il D.lg. n. 64/2017 contempla tale aspetto laddove si pronuncia ad esempio in ordine al bilinguismo come veicolo di diffusione della lingua italiana e al ruolo delle sezioni italiane all’interno delle scuole straniere; un ulteriore tema importante riguarda la certificazione linguistica: gli interventi previsti sono qualificanti non solo per quanto riguarda il rilascio di un titolo di studio, ma anche perché consentono di conseguire certificazioni di conoscenza della lingua italiana. In merito quindi agli aspetti che costituiscono il programma di lavoro (che vede impegnata sia l’Amministrazione del MAECI che quella del MIUR), informa che, per quanto riguarda in particolare le scuole statali, la nuova normativa introduce diverse novità, tra cui l’istituzione di un bilancio di sede a partire dall’inizio del 2018 in cui sono stati riversati i conti delle casse scolastiche; è previsto inoltre il reclutamento in loco di docenti locali a contratto per le ore di lezione che non costituiscono una cattedra (i cosiddetti “spezzoni di cattedra”) e per un numero limitato di materie non caratterizzanti, cosa che oltretutto riflette gli standard delle scuole internazionali, nelle quali alcune materie sono affidate a docenti locali. Un ulteriore dato importante del nuovo assetto riguarda i maggiori poteri e responsabilità dei dirigenti scolastici; in effetti, l’autonomia gestionale e finanziaria da parte delle scuole e il ruolo rafforzato di tali dirigenti (dietro l’indirizzo e il coordinamento degli Uffici diplomatico-consolari) richiederanno un cambiamento culturale da parte degli addetti. Per ciò che concerne le scuole paritarie, che già si contraddistinguono per un’offerta bilingue (come nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in tutta l’America Latina), afferma che il loro potenziale risulta ancora parzialmente inespresso se si tiene conto della possibilità concessa dalla nuova normativa rispetto all’ampliamento dell’offerta e delle opzioni destinate sia all’utenza italiana che a quella internazionale; cita ad esempio La Scuola di San Francisco – che sta per ottenere il riconoscimento della parità scolastica – nella quale sussiste la compresenza di insegnamenti in lingua italiana, dell’approccio pedagogico cosiddetto “Reggio Children” e dell’inizio di un percorso normativo che dovrebbe portare all’International Baccalaureate, una formula quindi che supera la falsa dicotomia tra la scuola italiana e quelle internazionali. Si tratta di un percorso ambizioso, in cui è importante il ruolo dell’Amministrazione del MAECI e ancor di più quello del MIUR, il quale svolge inoltre una funzione essenziale in ordine alle sezioni di italiano nelle scuole straniere, che il D.lg. n. 64/2017 individua come componenti del sistema di formazione italiana nel mondo e che sono definite percorsi educativi caratterizzati dall’insegnamento della lingua italiana e dalla veicolazione in italiano di almeno una o due discipline non linguistiche. In ordine ai corsi di lingua e cultura italiana, questione su cui la IV Commissione Tematica ha già avviato la discussione, evidenzia come la revisione della Circolare n. 13 costituirà un passaggio fondamentale. All’interno del disegno complessivo di riordino delle scuole italiane all’estero stabilito dal D.lg. n. 64, reputa opportuno porre all’attenzione dei presenti la nuova definizione degli enti, che non limitandosi più alla gestione del corrente, sono stati definiti “promotori della lingua e della cultura italiana” sulla base delle loro ambizioni e degli obiettivi che si ritiene debbano porsi. Tra gli aspetti significativi della nuova Circolare, sottolinea inoltre la realizzazione di un portale, la definizione dei criteri di assegnazione dei fondi e un calendario da stabilire nel modo più snello e operativo possibile. Evidenzia poi il fatto che sia il MAECI che la rete all’estero considerano importante anche il sistema promozionale della formazione italiana e la sua valorizzazione predisponendo parametri di valutazione e indicatori che tengano conto sia della specificità della singola situazione che delle diverse tipologie di intervento, per avere termini di riferimento in base al quale giudicare e premiare le buone pratiche; si è inoltre pensato di lanciare un concorso nelle scuole italiane per individuare un logo che possa rappresentarle globalmente, sempre all’interno dell’azione di promozione integrata del sistema. Si ritiene anche che le scuole, nelle loro diverse declinazioni, debbano svolgere un ruolo sempre più importante all’interno del calendario di attività promozionali e delle rassegne periodiche annuali; quindi non solo nella Settimana della Lingua Italiana, dove il loro coinvolgimento risulta più naturale, ma anche in materia di promozione della cucina, del turismo culturale, della ricerca italiana, del cinema. Raccogliendo una sollecitazione del CGIE, l’Amministrazione intende coinvolgere sempre più il sistema scolastico nelle attività di promozione culturale. Segnala infine la prossima pubblicazione di un annuario delle scuole italiane all’estero (sia statali che paritarie), che rappresenta la testimonianza storica della presenza italiana con immagini aggiornate che rendono l’idea del patrimonio architettonico che possiede il sistema della formazione italiana nel mondo. Tornando alla questione dei corsi, informa che, per quanto riguarda lo stato attuale di attuazione del calendario 2018 in materia di finanziamenti agli enti promotori, il capitolo destinato ai corsi di lingua e cultura italiana (n. 3153 del bilancio del MAECI) ha a disposizione per l’anno in corso 13,9 milioni di euro, cifra che comprende sia l’incremento di 2 milioni di euro rispetto allo stanziamento del 2017 ottenuto con l’ultima Legge di bilancio, che la quota straordinaria di 2,25 milioni di euro prevista nel piano quadriennale testé presentato. Rende noto che 11,7 milioni di euro dello stanziamento complessivo sono stati destinati alle attività ordinarie programmate dagli enti, sulla base di un piano di riparto predisposto lo scorso febbraio, che stabilisce un anticipo e un saldo liquidato alla presentazione del bilancio consuntivo dell’anno precedente; i 2.244.000 euro residui sono destinati a diverse attività di rafforzamento a favore innanzitutto di enti non destinatari di contributi negli anni precedenti, quindi alle esigenze connesse ai progetti di potenziamento e arricchimento dell’offerta formativa, al progetto per i neolaureati per l’italiano L2 (ovvero l’invio di giovani laureati all’estero attraverso il protocollo d’intesa con il Consorzio ICoN che prevede anche la formazione e l’aggiornamento dei docenti). Tale insieme di attività aggiuntive dovrebbe consentire il finanziamento di un’ulteriore quota pari a circa 1,6 milioni di euro, il che significa che, tra il mese di luglio e la fine dell’anno, si potrà disporre di un’ulteriore cifra variabile tra i 400 e i 600 mila euro in favore di altre attività proposte dalla rete (già sollecitata in tal senso) che dovrebbero pervenire entro il 30 luglio p.v.. Ovviamente, l’obiettivo di tali successive distribuzioni riguarda il pieno utilizzo dello stanziamento di 13,9 milioni di euro. In ordine ai concetti generali del progetto di riforma della Circolare n. 13, la cui bozza è già stata condivisa con il Segretario Generale e ha formato anche oggetto di un primo esame da parte della IV Commissione Tematica, riassume infine le idee di base: la nuova definizione di enti gestori che divengono enti promotori della lingua e della cultura italiana all’estero; un’azione propedeutica dei corsi per l’attivazione di sezioni bilingue all’interno delle scuole locali; il superamento del limite della fascia di obbligo scolastico, quindi la definizione di un continuum di attività che vanno dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di secondo grado e che si uniscono idealmente all’insegnamento universitario sia attraverso i lettorati presenti nel mondo, che al sistema delle Università, le quali, in tale azione di internazionalizzazione, devono cercare sempre più collegamenti con il sistema della formazione italiana nel mondo; la certificazione delle competenze linguistiche; la possibilità di utilizzare i fondi ministeriali anche per la realizzazione di campagne informative e pubblicitarie (si intende infatti favorire una maggiore proiezione esterna dei corsi sulla rete); sinergie e collaborazioni con le altre componenti del sistema (ovvero le scuole statali, quelle paritarie, i lettorati) e, più in generale, con l’azione di promozione culturale. Ovviamente, la Circolare definisce anche: criteri e standard per l’attribuzione delle risorse; le spese ammesse, nonché il modo in cui si devono presentare; la struttura dei bilanci preventivi e consuntivi; una quota premiale per riconoscere e premiare gli enti che si dimostrano in grado di aumentare sia le risorse proprie, che il numero degli studenti; la realizzazione di un portale informatico attraverso il quale le sedi, gli enti, gli Uffici consolari e l’Amministrazione centrale possano interagire continuamente per ricevere, verificare, autorizzare ed erogare, quindi per gestire rapidamente tutte le fasi, ridurre gli errori e fornire maggiori certezze sia ai beneficiari, che agli Uffici che gestiscono tale attività.