Dalla proposta di Bossi di fare il test di dialetto agli insegnanti del Sud che vanno ad insegnare al Nord, a quella del dialetto nelle scuole, dal federalismo fiscale al simbolo0 regionale sulle magliette dei giocatori di calcio, dalla caccia agli immigrati a quella ai Rom, dalla invenzione delle ronde, al blocco dei fondi per il mezzogiorno, al ripristino delle gabbie salariali.
Il ruolo dei parlamenti nazionali per rilanciare la cooperazione allo sviluppo e per una politica migratoria più giusta ed equa nell’intervento dell’On. Fabio Porta (PD) al V Foro parlamentare interamerican. Intervenendo a Punta Cana (Repubblica Dominicana) in occasione del V Seminario del Foro Parlamentare Interamericano sul tema “DIPLOMAZIA PARLAMENTARE, POLITICA ESTERA, COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO†l’On. Fabio Porta
Dopo la legge razzista approvata dal Parlamento italiano in questi giorni, ritengo che non sia ammissibile che uno dei Paesi fondatori dell’Europa regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civiltà giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea. Ritengo inoltre doveroso denunciare fermamente l’imperante ondata di xenofobia nei confronti degli immigrati.
(di EUGENIO SCALFARI) È SINGOLARE (non trovo altro aggettivo) il comportamento della stampa nazionale sulla strage dei 73 migranti uccisi dal mare tra Malta e Lampedusa. Il primo giorno, con notizie ancora incerte, tutti hanno aperto su quell'avvenimento: il numero delle vittime, la storia raccontata dai cinque sopravvissuti, i dubbi del ministro Maroni sulla loro attendibilità , le responsabilità della Marina maltese, i primi commenti ispirati al "chissenefrega" di Bossi e di Calderoli.
(Antonina Cascio) - Il lavoro dell’USEF a Mendoza ha una caratteristica: può essere più o meno importante, convocare a più o meno persone, ma sempre cerca di aprire nuove strade nella ricerca di progetti e di attività creative che possano riunire le persone che si associano all’entità e quelle che senza associarsi si avvicinano a noi e condividono i nostri momenti di attività e di lavoro creativo.
La questione meridionale è tornata nell’agenda politica del Paese. Non ci sono meriti da attribuire ad alcuno. Troppo povera e vaga l’intenzione del governo di intervenire con un piano; troppo povera e vaga l’intenzione dei sostenitori di un’iniziativa politica che accolga le ragioni del Meridione in un nuovo soggetto politico o in un’area culturale e politica interna ai partiti esistenti.