la Terza Pagina

Pubblichiamo “Si terra d’oleandri e gelsuminu”, una poesia in siciliano sulla nostra amata isola tratta dal libro “Stiddi a primavera”, Target Editrice Enna, 1997. L’autrice è Geppina Macaluso, una poetessa molto conosciuta e apprezzata per la bellezza delle sue liriche. Alcune sue composizioni possono essere ascoltate su You Tube.

IL PERIODO DEMOCRATICO (466-405 A.C.) I resoconti di Diodoro Siculo presentano un quadro fosco degli ultimi tiranni: sia Trasibulo di Siracusa, succeduto a Ierone a Siracusa, che Trasideo ad Akragas vengono definiti "violenti e assassini". Sarà infatti la loro dispotica crudeltà a spingere alle rivolte che metteranno fine al primo periodo della Tirannia in Sicilia. Secondo Aristotele tuttavia, furono soprattutto le lotte all'interno delle famiglie a determinare la caduta delle tirannidi.

Della lingua siciliana si hanno notizie fin dal 1230, quando una colta élite di burocrati e funzionari della corte di Federico II - monarca del regno svevo proclamato imperatore nel 1220 - si diede a coltivare l'arte della poesia volgare. Lo splendore del volgare siciliano fu tale che lo stesso Dante Alighieri nella sua opera "De vulgari eloquentia" definì tutta la produzione poetica siciliana col nome di "scuola siciliana"

La storia della Sicilia greca (in greco Σικελία) si fa risalire convenzionalmente alla fondazione della prima colonia, quella di Zancle, fondata da coloni calcidesi nel 756 a.C. Con questo fatto la Sicilia entrò a pieno titolo nella storia del Mediterraneo greco. Negli anni seguenti si susseguirono gli insediamenti di coloni che posero le basi della storia della Sicilia dei secoli successivi determinandone la lingua, la cultura e l'arte.