Le elezioni politiche in Germania sono un’occasione da non sottovalutare e, soprattutto, da non perdere per i cittadini di origine straniera che vivono e lavorano nella Repubblica federale. E non solo perché qualunque cosa si decida negli assetti e nelle prospettive di governo di un Paese, essa ricade su tutti coloro che vi abitano,
Si è tenuta oggi, in videoconferenza, la riunione di coordinamento Consolare in Australia. Alla riunione organizzata dall'Ambasciatrice d'Italia in Australia Francesca Tardioli hanno preso parte tuti i rappresentanti della rete Diplomatica Consolare ed i presidenti dei Comites. All'ordine del giorno della riunione, la Pandemia:
di Lucia Conti (da Il Mitte-Berlino) Abbiamo intervistato sull’importanza dei Comites anche Giovanni Maria De Vita, Consigliere d’Ambasciata e Capo Ufficio I della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero italiano degli Affari Esteri. A dicembre vengono rinnovati i Comites, i Comitati degli italiani all’estero.
Importante chiarimento dell’Agenzia delle Entrate sul diritto alle agevolazioni previste dal “Regime fiscale per gli impatriati” anche per i lavoratori che rientrano in Italia per svolgere un’attività lavorativa in “smart working” per un datore di lavoro residente all’estero.
Le elezioni federali in Canada hanno dato un terzo, storico mandato al Primo Ministro uscente Justin Trudeau, sia pure alla testa di un governo di minoranza, com’era quello precedente. Anche se il Premier non raggiunge l’obiettivo prefissato di una maggioranza autonoma e il Partito Liberale
di Michele Schiavone (Segr. gen. del Cgie) “Storie in Movimento”, il programma di Rai 3 trasmesso durante due settimane per un numero di dieci puntate, ha interessato milioni di telespettatori facendo conoscere all’Italia e, grazie alle nuove tecnologie, a milioni di italiani all’estero il fenomeno migratorio nazionale italiano
Scritto da Giovanni Longu BERNA - Dalla seconda metà degli anni Sessanta, il numero degli stranieri era percepito da molti svizzeri come eccessivo e pericoloso per la stabilità della Svizzera e l’identità nazionale. Da più parti s’invocava pertanto l’intervento dello Stato per ridurre gli arrivi (che però erano regolati in parte da accordi internazionali)