Mentre andava in scena l’ennesimo venerdì nero con lo spread italiano minacciosamente proiettato verso la soglia catastrofica dei 500 punti, un po’ per caso, un po’ volutamente, mi sono affacciato su un lungomare pugliese ed ho visto l’Europa. La circostanza è stata l’incontro conclusivo di un progetto Comenius con il tema: Global Warning – riscaldamento terrestre, contromisure e prospettive.
Il documento congiunto di CGIL, CISL e UIL "Pubblica Amministrazione" sulla spending review del MAE, si sviluppa in sei pagine, fitte di analisi e proposte, in cui ci si oppone duramente alla Commissione del Ministero, che fissa un rapporto 20% – 80% tra personale di ruolo e personale assunto all’estero, in sintonia con i suggerimenti del CGIE dal 1991 a oggi.Â
(NoveColonne ATG) Roma - Al 1 gennaio 2012 sono 4.208.977 i cittadini italiani iscritti all’Aire, di cui 2.017.163 donne (47,9%). L’aumento rispetto allo scorso anno è di 93.742 unità . Questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto Migrantes “Italiani nel Mondo†presentato, con mercoledì 30 maggio a Roma presso l’Auditorium di via Rieti.
Il 18 giugno scade il termine per pagare la prima rata della nuova imposta sugli immobili che interessa circa 18 milioni di italiani più decine di migliaia di nostri connazionali residenti all’estero ma purtroppo regna il caos più assoluto relativamente alle procedure di pagamento di cui è responsabile il Ministero delle Finanze che, con un recente comunicato, invece di semplificare le cose le ha rese ancora più confuse e impraticabili. Ma procediamo con ordine.
I deputati del PD, Bucchino, Farina, Fedi, Garavini e Porta a proposito del decreto del Consiglio dei Ministri che dispone il terzo rinvio del rinnovo di COMITES e CGIE: “Il Governo si fermi e accetti il dialogo sulla rappresentanza degli italiani all’estero “Il decreto del Consiglio dei Ministri non sappiamo se debba preoccupare di più per le cose che ha deciso o per le cose che fa intravedere per il futuro.
L’appello alla responsabilità e ai sacrifici che sembra la nota dominante di questa terribile fase che stiamo attraversando, non può non riguardare anche gli italiani all’estero. Il legame che persiste con il paesed’origine, nei momenti più difficili della nostra storia, si è sempre tramutato in disponibilità e sostegno. Sarà così anche questa volta.
Stipulare nuove convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con Paesi come il Cile, il Perù, l’Ecuador e il Messico, fino a oggi esclusi dal sistema di tutela previdenziale in regime internazionale costruito negli anni dall’Italia, non solo porterebbe benefici per i cittadini italiani residenti in quei Paesi e per i cittadini di quei Paesi che vivono in Italia, ma farebbe risparmiare le casse dello Stato italiano.